Notiziario mensile dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù
DIREZIONE GENERALE
Segretariato generale per l’Economia
Assemblea continentale dell’Africa anglofona e portoghese
Dal 31 ottobre al 5 novembre 2005 si è tenuta a Lilongwe (Malawi) l’assemblea continentale per gli economi provinciali e di delegazione in attuazione delle direttive date dal Capitolo Generale 2003 in materia economica. L’incontro è stato seguito da due giorni di condivisione su argomenti tecnico-amministrativi.
L’assemblea, alla quale hanno partecipato tutti gli economi, ha affrontato i temi suggeriti dal Capitolo Generale 2003 ed ha optato, come continente, per una riflessione sull’autofinanziamento.
Nei diversi argomenti trattati, trasparenza, affidabilità, comportamenti eticamente corretti, Fondo Provinciale Comune, Patrimonio Stabile, Ratio Missionis, autosufficienza economica e progetti, ha sempre dominato la volontà di non staccarsi dalla realtà provinciale, formata da persone concrete con una loro storia personale e di Istituto, da cui bisogna partire per ogni eventuale progetto futuro.
Riflettendo sul Patrimonio Stabile si è rilevato che le proprietà dell’Istituto devono essere mantenute in buono stato e conservate per le generazioni future: è questa la base per la costituzione di un fondo di ristrutturazione.
Il Fondo Comune non è una scorciatoia per risolvere problemi economici, pastorali o personali. La sua gestione richiede un più grande senso di responsabilità e di disponibilità alla condivisione.
Se la Ratio Missionis ha lo scopo di rinnovare le persone e l’Istituto, questo non può essere realizzato senza una riscoperta del valore della povertà e del distacco dal possesso dei beni materiali. La storia della Chiesa mostra che la decadenza è sempre stata collegata al potere e alla ricchezza e il rinnovamento è sempre partito dalla riscoperta del valore evangelico della povertà.
Verso la fine dell’assemblea, con un lavoro di gruppo, sono state preparate ed approvate alcune mozioni da trasmettere ai superiori provinciali/di delegazione e al Consiglio Generale.
Corso di rinnovamento 2006 a Roma
Lunedì 9 gennaio è iniziato, nella casa generalizia di Via Luigi Lilio a Roma, il corso di rinnovamento 2006. Vi partecipano 15 confratelli di 5 nazionalità che lavorano in 8 province dell'Istituto. Si va dai 54 ai 77 anni di età!
La comunità è formata da sei fratelli e nove sacerdoti, ognuno con una lunga esperienza missionaria, che certamente potrà arricchire il cammino missionario di ciascuno.
Il corso prevede un cammino di formazione continua che possa aiutare i confratelli a un rinnovamento interiore, comboniano, missionario e teologico attraverso settimane dedicate a vari temi e iniziative. È un tempo di grazia per poter gustare e vivere con maggior slancio ed entusiasmo la vocazione missionaria comboniana, entrando in quel clima di novità voluto ed augurato dal Capitolo Generale 2003 attraverso la Ratio Missionis.
Il corso, iniziato con una solenne concelebrazione presieduta dal vicario generale, P. Fabio Carlo Baldan, comprende due grandi momenti: la fase "romana" che si concluderà l'8 aprile, vigilia della Domenica delle Palme e la fase del "pellegrinaggio" in Egitto e in Terra Santa dal 24 aprile al 24 maggio.
Annuario Comboniano aggiornato al 01-01-2006
La segreteria generale ha spedito la versione elettronica in PDF dell’Annuario Comboniano, aggiornata al 1° gennaio 2006, ai provinciali e delegati che sono pregati di far pervenire questo programma a tutti i confratelli della loro circoscrizione che lo desiderano.
Per favore, controllate i dati riguardanti voi e le vostre province e delegazioni. Inoltrate sollecitamente al segretario generale eventuali correzioni, suggerimenti e cambiamenti.
Voti perpetui
Sc. Sowah Ako Kossi Lazare (T) Nairobi (Ke) 03.12.2005
Ordinazioni sacerdotali
P. Herivelto de Sousa Marques (BNE) Imperatriz (BR) 21.01.2006
Opera del Redentore
Febbraio 01 – 15 BS 16 – 28 CA
Marzo 01 – 07 DCA 08 – 15 EG 16 – 31 EC
Intenzioni di preghiera
Febbraio - Per tutte le persone consacrate, perché rinnovino con entusiasmo e creatività la loro donazione radicale alla missione tra gli uomini e le donne più poveri del nostro tempo. Preghiamo.
Marzo- Per tutti i Fratelli Comboniani, perché, attraverso la loro testimonianza e il loro ministero, facciano crescere la fraternità all’interno delle nostre comunità e tra la gente. Preghiamo.
Pubblicazioni
P. Vittorio Moretto, Si tuviera mil vidas. La fascinante humanidad de San Daniel Comboni, Misioneros Combonianos, MTY, N.L., México. In forma semplice ma originale, questo libro cerca di capire come Dio operò in Comboni e come questi seppe risponderGli, a partire e dentro la sua ricca e poliedrica realtà umana. Il libro, inoltre, presenta alcune sfide che la canonizzazione di Comboni pone oggi agli Istituti Comboniani e alle persone. Chi desidera avere il libro, può scrivere al seguente indirizzo e-mail: morettov@hotmail.com
CONGO
Situazione generale
In dicembre 2005, si è svolto il referendum per votare la costituzione. I risultati ufficiali parlano di circa 60% di votanti che ha approvato la costituzione con l’84% dei consensi. Era la prima volta che questo si verificava in Congo. Si è potuto votare ovunque, anche se non sono mancate le difficoltà e non tutto ha funzionato come doveva. Ora, la strada è aperta per le elezioni presidenziali, legislative, regionali e locali. Continuiamo ad impegnarci per preparare la popolazione ad assumersi le proprie responsabilità in campo civile, sociale e politico, e costruire un Congo nuovo, basato sui valori della giustizia, della pace e del diritto.
Prima assemblea dei Laici Missionari Comboniani
Il 4 gennaio, i Laici Missionari Comboniani di Kinshasa si sono incontrati per una giornata di formazione. Per la prima volta, è stato possibile chiamare questo incontro “Assemblea dei Laici Missionari Comboniani”. Nel corso della giornata, si sono potuti approfondire alcuni aspetti del carisma comboniano e si è fissato un piano di attività nel campo della formazione, dell’animazione missionaria e del servizio ai più poveri.
Al termine della Messa, è stato consegnato ai diversi “cenacoli” l’Atto Costitutivo, nato dalla rilettura di tutto quello che questi gruppi hanno vissuto durante questi anni di “fondazione”.
I gruppi di Laici Missionari Comboniani sono sorti quasi “per caso” dalla collaborazione fra alcuni laici e alcuni confratelli e consorelle. Sono impegnati soprattutto in un cammino di formazione, seguendo la metodologia dei “Cenacoli di preghiera missionaria” e nell’animazione missionaria dei gruppi e delle parrocchie. Sono presenti soprattutto a Kinshasa, ma anche a Butembo; in altre località ci sono dei gruppi che chiedono di formarsi e richiedono, per la loro formazione, la nostra collaborazione.
DSP
Voti perpetui e ordinazione diaconale
È motivo di grande gioia il fatto che lo scolastico Markus Lorenz Körber di Pottenstein, arcidiocesi di Bamberga, abbia emesso i voti perpetui a Roma l’8 dicembre 2005, assieme ad altri due scolastici, John Bosco Nambasi Mangeni dall’Uganda e Juan José Hernández Rogel da El Salvador.
Circa un mese dopo, il 5 gennaio 2006, i tre scolastici sono stati ordinati diaconi nell’Abbazia delle Tre Fontane a Roma. Tra i partecipanti alla celebrazione, oltre ai genitori e fratelli ed alcuni confratelli della DSP, c’erano anche dei fedeli di Pottenstein, la parrocchia di Markus, venuti a Roma in autobus per l’occasione.
Markus proviene da una famiglia di contadini della “Franconia Svizzera”. Prima di studiare teologia aveva completato gli studi universitari in “Geo-Ecologia” all’università di Bayreuth. Fino a giugno eserciterà il diaconato in una parrocchia di Roma, completando, allo stesso tempo, alcuni corsi accademici.
L’ordinazione sacerdotale è fissata per il 28 luglio per mano dell’arcivescovo di Bamberga, Mons. Ludwig Schick, nella basilica e santuario di Gößweinstein, vicino al paese dei genitori di Markus.
Ratio Missionis
Continua il processo del “vedere” della Ratio Missionis. In gennaio 2006 si è tenuta la terza e ultima tappa di questa preparazione in ognuna delle tre zone della DSP, cioè a Graz-Messendorf (per i confratelli di Brixen-Milland, Innsbruck e Messendorf), a Bamberga (per i confratelli di Neumarkt, Nuremberg e Bamberga) e a Josefstal (per i confratelli di Mellatz, Ellwangen e Josefstal). Anche se i confratelli hanno dovuto portare nelle loro comunità dei “sussidi” per continuare la sfida della Ratio Missionis, le varie fasi del workshop e il tempo dedicato a questo sono stati “momenti importanti”: giornate di vera fraternità trascorse assieme nella riflessione e nella condivisione.
EGITTO
Assemblea della delegazione
Dal 10 al 12 gennaio si è tenuta a Mokattam, nella casa di esercizi della Suore Missionarie Comboniane, l'assemblea annuale della delegazione con la partecipazione di tutti i membri, eccetto Fr. Lino Cremona, esonerato per anzianità (94 anni).
Il tema è stato la preparazione delle risposte al questionario sulla "Ratio Missionis", presentato da P. Simon Mwaura Mbuthia, membro della commissione ristretta, che aveva partecipato alle riunioni di Nairobi e di Roma. Il lavoro è stato fatto in quattro gruppi che hanno poi riportato le loro risposte nella riunione plenaria.
All'inizio P. Claudio Lurati, superiore della delegazione, ha fatto una breve relazione sui gravi fatti avvenuti dopo Natale riguardanti i sudanesi e alla fine ha presentato alcuni problemi attuali riguardanti la delegazione stessa. Anche Sr. Teresa Irene Yago Abril, provinciale delle Comboniane, ha rivolto la parola ai partecipanti, riferendo soprattutto sulla riunione delle provinciali tenuta a Roma nel mese di novembre 2005. Due mezze giornate di "mini assemblea" sono previste per il mese di marzo per completare il lavoro per la preparazione della "Ratio Missionis".
Si è colto l'occasione per dare il benvenuto in Egitto a P. Rino Rufini e a P. José Alberto Pimentel Guzmán. Il primo è assegnato a Sakakini e il secondo ad Assouan. Auguriamo buon lavoro ad entrambi.
I tragici eventi di Sakakini
Il 29 settembre 2005 un gruppo di sudanesi aveva organizzato l’occupazione di un giardino pubblico davanti all’edificio dell’UNHCR. Il numero dei dimostranti, da una ventina nei primi giorni, è salito a 2.500 nei giorni più caldi. Un migliaio di persone occupavano permanentemente il giardino pubblico ed altre migliaia andavano e venivano. La richiesta principale dei dimostranti sudanesi era di essere “rilocati” in una nazione occidentale, perché i sudanesi in Egitto erano “giornalmente sottoposti ad atti discriminatori, alla violenza e alla violazione dei diritti umani”. I sudanesi si rifiutavano di rimpatriare volontariamente e ripudiavano il trattato di libertà ratificato dal Sudan e dall’Egitto. La maggioranza delle loro richieste si riferivano ad aspettative che andavano oltre le possibilità del mandato dell’UNHCR. I rappresentanti dell’UNHCR si erano incontrati più volte con i leader dei dimostranti, cercando di raggiungere un accordo, ma verso la metà di dicembre i negoziati erano arrivati ad un vicolo cieco.
Il 30 dicembre la polizia aveva deciso di intervenire, disperdendo la folla. In quel momento, nel giardino pubblico che non era più grande di 50 metri per 30, ci saranno state 2.000 persone. L’intervento della polizia è stato molto violento, nonostante nella folla ci fossero molti bambini, e si è concluso con la morte di almeno 27 persone, di cui parecchi bambini sotto i dieci anni. Nell’evacuazione forzata, centinaia di persone sono state ferite o hanno perso gli effetti personali, inclusi i documenti.
I dimostranti sono stati distribuiti in quattro centri di polizia per essere identificati. Molti sono stati rilasciati il giorno dopo, mentre più di seicento, privi di documenti, sono stati trasportati in tre prigioni diverse. Nonostante la minaccia iniziale di deportare tutte le persone ancora in prigione, il governo egiziano ha poi permesso agli ufficiali dell’UNHCR di visitare i prigionieri e procurare loro dei nuovi documenti di identità. Così la maggior parte dei detenuti è tornata in libertà e si spera che nessuno venga deportato.
Tra sabato 31 dicembre, quando più di mille persone sono state rilasciate, e giovedì 3 gennaio, la chiesa del Sacro Cuore a Sakakini ha dovuto fronteggiare una vera emergenza. Centinaia di persone sono arrivate cercando cibo, rifugio e cure mediche. Abbiamo mandato un appello a tutte le comunità religiose della città e la solidarietà verso queste vittime si è fatta subito sentire. Più di 700 persone sono state medicate nella chiesa e nel vicino Ospedale Italiano per fratture e ferite varie. L’UNHCR ha donato medicine e 1.200 coperte. La gente gremiva il cortile della chiesa per trovare conforto e avere informazioni sui familiari dispersi.
Per tre giorni oltre 200 persone (più di metà mussulmani) sono state ospitate accanto alla nostra chiesa. Più tardi l’UNHCR è riuscito a provvedere e ad aiutarli a trovare un alloggio. Gli incidenti del 30 dicembre hanno lasciato una ferita profonda nella comunità sudanese e gettato una grande ombra sul futuro dell’Egitto.
ITALIA
Assemblea dell’animazione missionaria ed evangelizzazione
Si è tenuta a Pesaro, dal 9 al 13 gennaio, l’assemblea degli animatori missionari della provincia italiana, sul tema: “Animatori oggi: testimoni missionari della speranza”. Siamo stati aiutati nella riflessione da don Olivo Dragoni, per diversi anni impegnato al CEIAL (l’attuale CUM di Verona) e poi direttore del Centro Missionario della diocesi di Lodi, e da P. Gianni Nobili, ora membro dell’equipe del CUM di Verona.
Don Olivo ha richiamato l’animatore missionario ad essere lievito e sale dentro le varie realtà socio-ecclesiali, accettando la nostra presenza minoritaria come voluta dal Signore, a riconoscere come lo Spirito è già presente là dove vogliamo proclamare il Regno e svelare il volto di Dio Padre-Madre misericordioso, a suscitare una missionarietà di tutti e per tutti, facendo scoprire la bellezza dell’annuncio evangelico.
P. Gianni Nobili è partito da quattro domande che evidenziavano la nostra esperienza, sia positiva che negativa, di animatori missionari. Percorrendo poi alcuni punti essenziali dei documenti recenti dell’Istituto, sia della Direzione Generale che della provincia italiana, è passato a toccare aspetti concreti che scaturiscono dalla vita di ogni giorno e sollecitano risposte precise.
L’ascolto delle varie componenti dell’AM (CCA, Immigrati e ACSE, Laici Comboniani, GPIC, AM nei seminari) e del segretario della pastorale delle vocazioni ha offerto una visione dei numerosi e differenziati campi di impegno e ha mostrato le nostre potenzialità, che dovrebbero essere meglio orientate e coordinate in vista di un risultato più proficuo, come ha sottolineato P. Mario Cerda Contreras, segretario dell’AM nella LP, presente come facilitatore di questa assemblea e ospite molto gradito.
Presepio missionario a Venegono
Anche quest'anno, seguendo la tradizione cominciata nel 1948, la comunità di Venegono ha preparato e aperto al pubblico il presepio missionario. Col tema “la gioia dei poveri”, il presepio vuole mostrare che anche dalle regioni più buie del mondo ci vengono luci di speranza, attraverso la testimonianza di persone che, come i pastori di Betlemme, non si lasciano spaventare dalle tenebre, ma sanno vedere e accogliere una luce: Gesù, che viene a rinnovare il mondo.
La preparazione del presepio è stata affidata ai tre novizi del II anno, aiutati da un folto gruppo di volontari laici, legati da lunga amicizia alla comunità comboniana.
L'anno scorso i visitatori sono stati quasi 14.000. Quest'anno si prevede un’affluenza minore a causa del numero più limitato di giorni di vacanza. La comunità di Venegono è comunque soddisfatta di poter offrire a tante famiglie, parrocchie, scuole e associazioni la possibilità di aprire gli orizzonti sul mondo e sulla missione, non solo attraverso il "bel presepio", ma anche attraverso la mostra fotografica su Korogocho (Nairobi) e l’esposizione e vendita di libri e riviste.
San Pancrazio e l’Africa
Continua il ciclo di conferenze sull’Africa (“Africa - una pentola che bolle”) programmato in collaborazione tra la comunità comboniana di S. Pancrazio e la parrocchia di S. Pancrazio.
Dopo aver parlato dell’Africa in generale (J. L. Touadi), dei rapporti tra Europa e Africa (Silvestro Montanaro), dei ragazzi di strada (Massimiliano Troiani) e dell’Africa magica (Kipoi Pombo), nei prossimi mesi si affronteranno le tematiche dell’Uganda (con la comboniana Sr. Dorina Tadiello, il 3 febbraio), dell’Islam (P. Giuseppe Scattolin), del volontariato e del turismo responsabile.
L’iniziativa, che si svolge al Nuovo Teatro S. Pancrazio nelle serate del venerdì, sta avendo una buona affluenza di pubblico.
KHARTOUM
Onorificenza a P. Giuseppe Puttinato
Il 13 dicembre 2005, nella Sala dei Congressi, il presidente della repubblica Omar Ahmed al Bashir ha conferito la medaglia dell'Ordine delle Scienze e delle Arti al nostro confratello P. Giuseppe Puttinato per i meriti conseguiti nel campo dell'educazione. Tranne che per brevi periodi, P. Puttinato ha insegnato al Comboni College dal momento della sua assegnazione alla provincia di Khartoum, nel 1959. A P. Puttinato spetta anche il merito di aver inaugurato, in occasione della canonizzazione di San Daniele Comboni, la nuova ala di “Computer Science and Technology”. Il riconoscimento da lui ottenuto va anche a merito del corpo insegnante del Comboni College e della scuola stessa. Dire Comboni, in Sudan, equivale a dire scuola cattolica.
P. Puttinato non è nuovo alle onorificenze. Nel gennaio 2004 era stato nominato cavaliere dal presidente della repubblica italiana Azeglio Ciampi. Onorificenza ricevuta il 2 giugno dello stesso anno, durante il ricevimento all'ambasciata d'Italia a Khartoum.
Venti di "pace"
Quest'anno, per la prima volta dopo più di vent'anni, si è celebrato il Santo Natale in un clima di pace. Nelle chiese traboccanti di gente, tutti applaudivano a questo evento. Il processo di pace, però, stenta a decollare.
Al Nord la situazione non è cambiata molto. Sono ancora richiesti i permessi di viaggio, nonostante le nuove direttive dovrebbero averli aboliti. Un fatto ci ha lasciati sconcertati. Due settimane prima di Natale, una Suora della Carità di Madre Teresa, sr. Aloc Toppo, mentre accompagnava una consorella alla stazione degli autobus, è stata avvicinata da un agente della sicurezza che le ha chiesto i documenti. La suora ha risposto di avere solo la patente di guida e di aver lasciato il resto dei documenti a casa. Allora, nonostante le proteste dell'autista delle suore, la religiosa è stata portata via a forza, rinchiusa per tre ore in una stanza senza mobili né finestre, fatta camminare per vicoli deserti, minacciata e insultata. Quando è stata rilasciata, in seguito all'intervento dell'incaricato per gli affari religiosi, al quale si erano rivolte le sue consorelle, Sr. Aloc era completamente sotto choc e, per molti giorni, non è riuscita a dormire né ad uscire di casa.
Sembra che abusi del genere siano all'ordine del giorno e rimangano impuniti. L'ambasciata indiana, dopo aver ascoltato la suora, ha presentato una protesta ufficiale al governo di Khartoum.
Arcidiocesi di Khartoum
Per iniziare questo anno così importante per la storia del Sudan, nella notte del 31 dicembre 2005, l’arcidiocesi di Khartoum si è radunata in adorazione davanti al SS. Sacramento, dalle 22.00 alle 24.00. In seguito, c’è stata una solenne celebrazione eucaristica. Molti sacerdoti e molti fedeli si sono uniti, con grande gioia, al Cardinale Gabriel Zubeir Wako per questa celebrazione. In effetti, la ragione principale per questo ringraziamento era la firma del “Comprehensive Peace Agreement” del 9 gennaio 2005, quando la guerra si è fermata e una nuova era di speranza è sorta per il Sudan, specialmente per gli abitanti del Sud.
Dopo la proclamazione e la riflessione sulla parola di Dio, il cardinale ha sottolineato come “dobbiamo sempre essere consapevoli del grande amore che Dio ha per questa nazione, per tutti noi che, nonostante i lunghi anni di guerra e di sofferenze, siamo arrivati ad una svolta, dove la pace può davvero diventare una realtà nella nostra vita. La pace non è semplicemente assenza di guerra. Una effettiva relazione fraterna tra i vari gruppi etnici, religiosi e tribali, può permettere al prezioso dono della pace di portare frutti e di diffondersi in tutta la nazione. Ognuno di noi, dunque, ha il dovere di essere un costruttore di riconciliazione e di pace. Questo è vero in modo particolare per i seguaci di Cristo, il Principe della pace, di cui i cristiani hanno da poco celebrato la nascita”.
Con l’inizio del 2006 il popolo sudanese, in particolare la Chiesa cattolica, inizia un anno durante il quale saranno celebrati parecchi eventi importanti: il 50° dell’indipendenza del Sudan, il 60° anniversario del clero diocesano sudanese, il giubileo d’oro del seminario maggiore di St. Paul, il giubileo d’argento del primo sacerdote dell’arcidiocesi di Khartoum, P. Luciano Okuc e il giubileo d’argento del cardinale Zubeir come vescovo dell’arcidiocesi.
MEXICO
Assemblea zonale della Baja California
Dal 9 all’11 gennaio, i Comboniani della Baja California, México, hanno tenuto la loro assemblea di zona in una casa di esercizi spirituali nella città di La Paz.
Il provinciale vi ha partecipato con tutti i membri del consiglio provinciale e con il segretario provinciale.
L’assemblea ha avuto tre momenti: nel primo, i confratelli sono stati aiutati ad avere una visione d’insieme della situazione di tutta la provincia del Messico; nel secondo l’attenzione è stata puntata principalmente sulla nostra presenza in Baja California; nel terzo, si è cercato di collegare il lavoro della zona e di tutta la provincia messicana alla situazione di tutto l’Istituto che è impegnato nell’importante processo verso la Ratio Missionis.
La partecipazione è stata molto attiva e attenta e, alla fine, la maggioranza dei partecipanti ha espresso soddisfazione per la riunione.
Nel pomeriggio del terzo giorno, vi è stato un cordiale incontro con Mons. Miguel Ángel Alba Díaz, vescovo di La Paz, che verso le 19.00 ha celebrato la Messa concludendo i lavori dell’assemblea.
Visita del Superiore Generale ai partecipanti all’ACFP
Il 5 gennaio è arrivato in Messico il Superiore Generale. Si è immediatamente incontrato con il provinciale e con alcuni confratelli della provincia e ha anche visionato la struttura del postulato dove si svolgerà l’Assemblea Intercapitolare.
Dal 9 al 15 gennaio, P. Teresino Serra si è incontrato con i partecipanti all’ACFP, tenendo un corso di spiritualità comboniana e dedicando del tempo ai dialoghi personali con ciascuno di loro.
Il 10 gennaio ha festeggiato il suo compleanno con le comunità comboniane presenti a Città del Messico e ha concluso la sua visita il 16 gennaio, quando è partito per la Colombia.
PERU-CHILE
Professione religiosa
L’8 gennaio 2006 Rubén Simeón Aguirre Charre ha emesso la professione religiosa nella parrocchia di San Pedro a Huánuco. La celebrazione è stata presieduta dal provinciale P. Rogelio Bustos Juárez con la partecipazione dei Comboniani di questa comunità. Rubén stava facendo un’esperienza di tre anni senza i voti dopo aver terminato gli studi teologici a Lima e, dopo il dovuto discernimento, ha chiesto al Superiore Generale di essere riammesso nell’Istituto. La celebrazione è stata un’occasione di animazione per i candidati novizi e per i numerosi giovani e parrocchiani che hanno avuto l’opportunità di conoscerlo. Ringraziamo il Signore per la risposta affermativa alla sua chiamata.
Assemblea provinciale
Dal 16 al 20 gennaio abbiamo avuto l’assemblea provinciale nella nostra casa di Monterrico con la partecipazione di quasi tutti i confratelli. In sintonia con il “piano sessennale”, abbiamo cercato di dare particolare rilievo al tema della formazione di base e della promozione vocazionale. Anche la riflessione sulla Ratio Missionis ha occupato buona parte del nostro tempo. Ci siamo proposti di seguire un programma di approfondimento su questo tema per aiutarci, nel corso di questi anni, a riflettere sul nostro essere missionari e sul fare missione.
Abbiamo riflettuto sulla situazione della nostra provincia e sulle numerose sfide che si presentano nella società in cui stiamo lavorando in questo particolare momento storico, pieno di speranza per il nostro popolo.
SOUTH SUDAN
L’assemblea
Abbiamo appena concluso l’assemblea provinciale (8-14 gennaio) il cui tema centrale è stato la Ratio Missionis. Il provinciale, P. Luciano Perina, ha aperto l’assemblea dando il benvenuto a tutti i confratelli, specialmente ai nuovi arrivati in provincia, e ha presentato il programma.
Durante i primi due giorni, P. Francesco Pierli ha guidato i confratelli nell’approfondimento del tema proposto, facendo notare la rilevanza di questo lavoro che si sta facendo a livello di Istituto. I gruppi di riflessione hanno coinvolto tutti i confratelli, che hanno portato il loro contributo concreto: la conoscenza del lavoro che si svolge nelle varie missioni, la consapevolezza del momento di grazia che sta vivendo la Chiesa sudanese, dopo più di vent’anni di guerra civile. C’è in tutti la grande speranza che dalle rovine della guerra possa crescere un nuovo Sudan e che le enormi risorse naturali del paese possano presto rendere possibile una vita dignitosa per tutti.
Progetto Radio Sudan
La superiora provinciale delle Suore Missionarie Comboniane ha condiviso la sua esperienza riguardo alla collaborazione tra Comboniane e Comboniani in Sud Sudan. Dopo la visita recente di tre suore a Juba per studiare la possibilità di iniziare, da lì, la realizzazione del Progetto Radio Sudan, la superiora ci ha riferito la grande attesa della popolazione affinché questo progetto sia messo in atto quanto prima, soprattutto per il grande contributo che può offrire alla pace e alla ricostruzione di tutto il paese.
La Chiesa tra i Nuer
Un altro punto che ha richiamato l’attenzione di tutti è stato il resoconto dei confratelli che lavorano tra i Nuer dell’Alto Nilo, forse la missione più dura di tutto il Sud Sudan, a causa delle immense paludi del Nilo, dove non esistono ancora le strade e gli unici mezzi di comunicazione sono le canoe ricavate dai tronchi di palma e gli interminabili sentieri lungo i quali, per arrivare da un villaggio all’altro, si cammina anche per 11 ore.
Quasi tutti i Nuer si considerano cristiani. I primi missionari tra di loro sono stati essi stessi: battezzati da Fr. Michele Sergi a Khartoum, tornando al loro paese, vi portavano l’annuncio del Vangelo.
Noi siamo presenti fra di loro con due comunità: Old Fangak e Nyal. È stato interessante ascoltare i confratelli che lavorano in questa regione. Nonostante, per vari motivi, non sia stato possibile seguire in modo costante questa popolazione, la Chiesa ha continuato a crescere.
TCHAD
Nuova casa a N’Djaména
Nella tradizione comboniana sembra che il mercato del carbone sia un luogo favorevole al… dialogo con l’islam. Infatti, è in un mercato di carbone che Fr. Michele Sergi aveva iniziato il suo Catholic Club, a El Amarat, ed è ancora in un mercato di carbone, a Am Riguebe, che i Comboniani hanno appena inaugurato la loro nuova casa, in pieno quartiere musulmano, con lo scopo di farne un luogo di incontro fra le due comunità, quella cristiana e quella musulmana.
La zona è abbastanza centrale rispetto ai servizi della capitale. È situata, infatti, a 8 minuti dall’aeroporto, a 10 minuti dalla sede vescovile, accanto al Palazzo del 15 Gennaio (Assemblea Nazionale), vicino al nuovo Libya Hotel Kempinski a 5 stelle e ai quartieri sud, abitati per la maggior parte da cristiani.
A parte il mercato del carbone e della legna, il quartiere ha una grande densità di moschee e di scuole di ogni genere, dall’asilo all’università. Per questo, nel cortile della missione, si sta finendo di costruire un nuovo edificio che ospiterà una biblioteca, un centro di sostegno scolastico e un “centro per la conoscenza delle religioni”, la “Tenda di Abramo”.
P. Saturnin Comlan Pognon, P. Renzo Piazza e P. Paolino Tipo Deng Amayldh si occupano delle due parrocchie della città, dell’incontro con i musulmani, di Giustizia e Pace e degli studenti universitari.
Ordinazione del primo sacerdote Comboniano del Ciad
Il 26 novembre abbiamo ricevuto la grazia del primo sacerdote Comboniano del Ciad. Si tratta di P. Célestin Ngoré Gali il quale, d’altronde, è stato il primo Sara-Kaba (la sua etnia) a ricevere il presbiterato.
Con lui, sono stati ordinati dal vescovo di Sarh un gesuita e un diocesano. Mons. Edmond Djitangar, nell’omelia, ha detto che è giunto il momento che la Chiesa locale dia dei figli alla missione così come altre Chiese ne hanno dati per l’evangelizzazione del Ciad.
P. Célestin si è recato nel suo villaggio, Kyabé, di cui la Chiesa celebra quest’anno il cinquantenario di evangelizzazione e, con gioia, ha celebrato la Messa nella sua lingua.
Nel quadro del congresso eucaristico di questo anno, il dono del primo sacerdote del Ciad, per continuare a spezzare il pace per un mondo nuovo, rimane un segno dei tempi che indica il cammino della provincia del Ciad nel solco della Ratio Missionis.
Workshop nella provincia
Dal 28 dicembre 2005 al 6 gennaio 2006, i confratelli della provincia hanno partecipato con entusiasmo e dinamismo al workshop per continuare ad approfondire il primo percorso della Ratio Missionis.
P. Jesús Ruiz Molina e P. David Arturo Esquivel Hernández hanno animato le prime due parti del seminario, mentre P. Odelir José Magri ha animato la terza parte che consisteva negli esercizi spirituali.
All’alba di questo 2006, nel nostro cuore si è riaccesa la passione di Comboni per l’Africa ed è rinato il desiderio di ripartire verso la missione.
Preghiamo per i nostri defunti
LA MADRE: Caterina di P. Carlo Plotegheri (KH); Maria di P. Alessio Moiola (I); Cecilia di P. William Jansen (NAP); Domenica di P. Mario Balbiani (DCA).
IL FRATELLO: Primo di Fr. Rodolfo Guerrino Fasolo (BNE); Giovanni di P. Romeo Ballan (I); Ivo di P. Remo Mariani (BS); Livio di P. Erminio Tanel (I); Nino di P. Jafet Bricalli (I).
LA SORELLA: Marina di P. Lodovico Bonomi (BS).
LE SUORE MISSIONARIE COMBONIANE: Sr. M. Gesuina Tremolada.
Familia Comboniana n. 628