Nato a Boara Polesine Rovigo, il 21 novembre 1902, a 18 anni ha lasciato il seminario diocesano per entrare tra i Comboniani. Ordinato sacerdote nel 1926, è stato tra i primi ad andare in Inghilterra, a Southampton, per imparare l’inglese e prepararsi come insegnante. Con lui c’era p. Edoardo Mason, poi vescovo in Sudan.
È partito per il Bahr el Gebel nel 1928 arrivando a Rejaf a bordo del battello della missione “PioXI”.
Si stava iniziando la missione e il seminario di Okaru. P. Todesco vi è stato trasferito per dedicarsi all’insegnamento. Il diario di missione registra: “La mole di lavoro è eccessiva: ci sono solo due padri e una suora per le sei classi superiori e per le quattro del seminario di cui p. Todesco è anche rettore”.
Nel 1937 è rientrato in Italia come rappresentante dei missionari del Sudan al capitolo della Congregazione. Il superiore generale, p. Vignato, lo ha nominato padre maestro (al posto di p. Bombieri), ufficio nel quale rimarrà per 10 anni e che determinerà tutto un suo modo di fare e le sue insistenze sulla vita religiosa come aspetto portante dell’Istituto. A Venegono ha accolto volentieri i confratelli anziani e malati perché i novizi imparassero lo spirito di sacrificio dal loro esempio.
Un generale aperto al mondo
Nel 1947 p. Todesco ha preso parte al Capitolo generale ed è stato eletto Superiore generale al primo scrutinio. Il Capitolo del 1947 è stato un avvenimento di grande rilievo per la storia della Congregazione. L’Europa, e in particolare l’Italia, stavano uscendo dalle rovine della guerra. La Congregazione guardava verso l’America e nuovi campi di apostolato. Al momento del Capitolo alcuni comboniani lavoravano già negli Stati Uniti ed altri erano in viaggio per il Mozambico.
L’animazione vocazionale, sotto la spinta di p. Todesco, ha riscosso risultati lusinghieri. Nei piccoli seminari comboniani d’Italia c’erano 600 alunni. È stato aperto un noviziato in Inghilterra e si è accettato un impegno nella California. A Verona è nato l’Ufficio stampa e Propaganda e il Museum Combonianum.
Nelle sue 23 lettere circolari ha sottolineato più volte la sua preoccupazione per la spiritualità dei religiosi. Conseguenza di questo suo programma sono stati i raduni dei padri spirituali, dei maestri dei novizi, dei superiori di comunità, specialmente dei seminari.
Preoccupato della salute dei confratelli, ha proibito l’uso di moto di grossa cilindrata e la caccia al leone, al leopardo, al rinoceronte, all’elefante “eccetto il caso di difesa personale”.
In 12 anni di generalato (è stato rieletto nel 1953) ha scritto 23 lettere circolari, dirette alcune ai provinciali, altre a tutti i membri della Congregazione, altre ai fratelli coadiutori. Insisteva sulla preghiera, sulla carità fraterna, sulla vita di comunità, sull’umiltà, sulla responsabilità dei superiori, sulla devozione al Sacro Cuore. Ha promosso anche un convegno sul Sacro Cuore che si è svolto a Venegono nel settembre del 1948. Per gli studenti di liceo e di teologia ha indetto un convegno mariano.
Con p. Todesco i Comboniani sono arrivati in Portogallo, in Brasile, in Bassa California, in Messico, in Ecuador, in Spagna… Con p. Todesco la Congregazione comboniana è diventata cattolica, cioè universale, “come si sentiva augurare da Propaganda Fide”. Dobbiamo dire che questa apertura al mondo, auspicata dalla Santa Sede, gli è stato motivo di turbamento perché gli pareva di venir meno al carisma comboniano che era rivolto all’Africa. Si consolava dicendo che “le decisioni di Roma non sono oggetto di discussione”.
Ha avuto una cura speciale per la canonizzazione del Fondatore (ne ha proposto un anno giubilare tra il 1957 e 1958). Prima ancora, nel 1952, ha inviato il processo informativo sulla causa di canonizzazione di mons. Antonio Roveggio. Sotto di lui la rivista Nigrizia ha fatto una salto di qualità passando da semplice Bollettino a rotocalco impostato su moderni criteri (direttore p. Bartolucci).
Gli ultimi anno del suo servizio come superiore generale, sono stati turbati”dagli avvenimenti che cominciano a turbare certe regioni dell’Africa”. Infatti nel 1955 era scoppiata la guerra tra Sudan del Nord e Sudan del Sud. Con l’indipendenza del Sudan (1956) sono state nazionalizzate le scuole di missione e i missionari hanno subito gravi restrizioni al loro ministero.Se nel 1947 la Congregazione contava 663 membri, nel 1959, quando p. Todesco ha cessato il suo impegno come Generale, ne contava 1210, e gli aspiranti erano 1300.
Allo scadere del suo mandato è andato prima negli Stati Uniti e poi in Uganda. Anche se anziano non smise mai di esercitare il ministero delle confessioni. La rottura del femore lo ha costretto a rimpatriare. Un infarto ha messo fine alla sua esistenza. È morto a Verona il 24 aprile 1979, a 76 anni di età.
(P. Lorenzo Gaiga)