Notiziario mensile dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù

DIREZIONE GENERALE


Conferma delle elezioni dei vice provinciali


Considerati i risultati delle elezioni dei rispettivi consigli provinciali, il Superiore Generale ed il suo Consiglio hanno confermato vice superiori provinciali i seguenti confratelli:

P. Agostinho Carvalho Alves (BNE)
P. Alcides Costa (BS)
P. Eguíluz Eguíluz Ramón (CA)
P. Farronato Lorenzo (CN)
P. Altenburger Josef (DSP)
P. Reig Bellver Vicente Luis (E)
P. Minurri Raffaele (EC)
P. González Núñez Juan Antonio (ET)
P. Palagi Giacomo (I)
P. Moschetti Daniele (KE)
P. Annis Paul (KH)
P. Troy John Martin (LP)
P. García Castillo Jorge Oscar (M)
P. Franzolin Emilio (MO)
P. Kanyike Edward Mayanja (MZ)
P. Quigley Brian Joseph (NAP)
P. Avelino Gonçalves da Silva Maravilha (P)
P. Díes Maeso Lorenzo (PE)
P. Riegel Bernhard Josef (RSA)
P. Mawa Bosco Anthony (SS)
P. Sindjalim Essognimam Elias (T)
P. Navarrete Arceo Miguel (TC)
P. Alenyo John Peter (U)

Conferma delle elezioni dei vice delegati

Considerati i risultati delle elezioni dei rispettivi consigli delle delegazioni, il Superiore Generale ed il suo Consiglio hanno confermato come vice superiori delle delegazioni i seguenti confratelli:

P. Víctor Manuel Tavares Dias (A)
P. Rees Gordon Paul (CO)
P. Marín Artavia Ignacio Enrique (DCA)
P. Sobhy Basily Attalla (EG)
P. Alvarado Ayala Javier (ER)

Membri dei consigli provinciali e dei consigli delle delegazioni

ASIA Superiore della delegazione P. Glenday David Kinnear
Consiglieri della delegazione P. Víctor Manuel Tavares Dias,
vice del.
P. Consonni Paolo

BNE Superiore provinciale P. Codianni Luigi Fernando
Consiglieri provinciali P. Agostinho Carvalho Alves,
vice prov.
P. Covarrubias Rodrígues Gustavo
P. Guglielmi Antonio
P. Rodríguez Martín Juan Manuel

BS Superiore provinciale P. Munari Giovanni
Consiglieri provinciali P. Alcides Costa, vice prov.
P. Garbagnati Alessandro
P. Sottara Robert
P. Vanderlei Bervian

CA Superiore provinciale P. Castillo Matarrita Víctor Hugo
Consiglieri provinciali P. Eguíluz Eguíluz Ramón,
vice prov.
P. Barrera Pacheco Luis Alberto
P. Bungama Théodore
Fr. Visintin Alberto

CN Superiore provinciale P. Bernasconi Fermo
Consiglieri provinciali P. Farronato Lorenzo, vice prov.
P. Kamanga Mutombo Stephane
P. Ngumba Lelo Joseph
Fr. Piasini Antonio

CO Superiore della delegazione P. Girau Pellicer José Antonio
Consiglieri della delegazione P. Rees Gordon Paul, vice del.
Fr. Binaghi Marco

DCA Superiore della delegazione P. Sánchez González Enrique
Consiglieri della delegazione P. Marín Artavia Ignacio Enrique,
vice del.
P. Andrés Miguel Pedro

DSP Superiore provinciale P. Schneider Anton
Consiglieri provinciali P. Altenburger Josef, vice prov.
P. Engl Silvester
P. König Josef
Fr. Nährich Günther

E Superiore provinciale P. Rojo Buxonat Laureano
Consiglieri provinciali P. Reig Bellver Vicente Luis,
vice prov.
P. Carrera Augusto Francisco
Fr. Holgado Salvide Arístides
P. Sánchez Macías Joaquín Manuel

EC Superiore provinciale P. Bordonali Bruno
Consiglieri provinciali P. Minurri Raffaele, vice prov.
P. Brito Carvajal Byron Gustavo
Fr. Cruz Reyes Joel
P. Zendron Claudio

EG Superiore della delegazione P. Lurati Claudio
Consiglieri della delegazione P. Sobhy Basily Attalla, vice del.
Fr. Gonzales y Reyero Enrico

ER Superiore della delegazione P. Sebhatleab Ayele Tesemma
Consiglieri della delegazione P. Alvarado Ayala Javier, vice del.
P. Tesfaghiorghis Hailè Berhane

ET Superiore provinciale P. Tesfaye Tadesse
Consiglieri provinciali P. González Núñez Juan Antonio,
vice prov.
P. Di Iorio Nicolino
P. Ivo Martins do Vale
P. Ocaña Iglesias Julio

I Superiore provinciale P. Pelucchi Alberto
Consiglieri provinciali P. Palagi Giacomo, vice prov.
P. Breda Rossano
P. De Angelis Marco
Fr. Della Monica Simone
P. Fenzi Giovanni
P. Generoso Luigi Stefano

KE Superiore provinciale P. Tibaldo Mariano
Consiglieri provinciali P. Moschetti Daniele, vice prov.
P. Lobato García Jesús Wolfango
Fr. Parise Alberto
P. Rico Hernández Rafael

KH Superiore provinciale P. Cignolini Luigi
Consiglieri provinciali P. Annis Paul, vice prov.
P. Marrone Salvatore
Fr. Paulo Luís Correia Aragao
P. Ssemakula Yozefu-Balikuddembe

LP Superiore provinciale P. Felix Paul Neri Augustine
Consiglieri provinciali P. Troy John Martin, vice prov.
P. Castello Danilo
P. Goffredo Donato
P. Tesfamichael Debesay Negusse

M Superiore provinciale P. González Ponce Rafael
Consiglieri provinciali P. García Castillo Jorge Oscar,
vice prov.
P. Contreras Ramírez Crisóforo
Fr. Enríquez Sánchez David
P. Mazzon Renato

MO Superiore provinciale P. Robol Massimo
Consiglieri provinciali P. Franzolin Emilio, vice prov.
Fr. Ceja Ceja Raul
P. López García Antonio
P. Vigo Gianfranco

MZ Superiore provinciale P. Casagrande Luigi
Consiglieri provinciali P. Kanyike Edward Mayanja,
vice prov.
P. Dário Balula Chaves
P. Ochoa Gracián Jorge Elías
Fr. Pettersen Regueyra Gilbert de Jesús

NAP Superiore provinciale P. Gasparini Luigi
Consiglieri provinciali P. Quigley Brian Joseph, vice prov.
P. Binaghi Maurizio
P. Malacrida Mario
P. Tesfaldet Asghedom Drar

P Superiore Provinciale P. Manuel Alves Pinheiro de Carvalho
Consiglieri Provinciali P. Avelino Gonçalves da Silva Maravilha
vice prov.
P. Filipe Miguel Oliveira Resende
P. Jerónimo Alberto Vieira da Costa
Fr. Silvério Maria dos Santos

PE Superiore provinciale P. Bustos Juárez Rogelio
Consiglieri provinciali P. Díes Maeso Lorenzo, vice prov.
P. Coaquira Hilaje Rodolfo
P. Gimpl Herbert Heinz
P. Messetti Giuseppe

RSA Superiore provinciale P. Singer Benno
Consiglieri provinciali P. Riegel Bernhard Josef, vice prov.
P. Armada Díez de Rivera Rafael
P. Converset John
P. Wanjohi Thumbi Andrew

SS Superiore provinciale P. Perina Luciano
Consiglieri provinciali P. Mawa Bosco Anthony, vice prov.
P. Okello Yala Joseph
Fr. Iacomella Raniero
Fr. Ianetti Rosario

T Superiore provinciale P. Manuel João Pereira Correia
Consiglieri provinciali P. Sindjalim Essognimam Elias,
vice prov.
Fr. Guzzardi Alfio
P. Habtú Teclai Tiluck
P. Rabbiosi Giuseppe

TC Superiore provinciale P. Ruiz Molina Jesús
Consiglieri provinciali P. Navarrete Arceo Miguel,
vice prov.
P. Esquivel Hernández David Arturo

P. Piazza Renzo
Fr. Todjohon Luc Mathurin

U Superiore provinciale P. Filippi Giuseppe
Consiglieri provinciali P. Alenyo John Peter, vice prov.
Fr. Bettini Gilberto
P. Ciaponi Pietro
P. Gerner Josef
P. Moroni Ferdinando
P. Paolucci Torquato


Statistiche al 1° gennaio 2005

Missionari Comboniani del Cuore di Gesù: 1783
, di cui 16 vescovi, 1301 sacerdoti, 299 fratelli, 167 scolastici.

Suore Missionarie Comboniane/Pie Madri della Nigrizia: 1647, di cui 1536 con voti perpetui e 111 con voti temporanei.

Istituto Secolari Missionarie Comboniane: 136, di cui 129 con voti perpetui e 7 con voti temporanei.

Il Superiore Generale ricoverato in ospedale per alcuni giorni
P. Teresino Serra è stato ricoverato in un ospedale specializzato del Cairo per ischemia coronarica (ostruzione delle arterie), dove il 17 febbraio è stato sottoposto, con successo, ad un intervento per liberare le ostruzioni.
P. Teresino è tornato a Roma per la convalescenza.

Assemblea generale dei provinciali e delegati
L’assemblea generale dei provinciali e delegati si è svolta al Cairo in Egitto dal 13 al 23 febbraio, seguita dagli incontri continentali (dal 24 al 26 febbraio). Oltre ai provinciali e delegati, erano presenti il Consiglio Generale al completo e il segretario generale. Hanno partecipato anche l’economo generale e il segretario generale per l’evangelizzazione, quest’ultimo per parlare della “Ratio Missionis”.

Segreteria generale
La segreteria generale informa che dal 16 febbraio alla fine dello stesso mese, il servizio e-mail è stato interrotto per problemi della linea telefonica. Se temete che messaggi importanti o cambiamenti all’Annuario non siano pervenuti a destinazione, inviateli di nuovo.

Segretariati Generali

Segretariato generale per l’animazione missionaria: portale Internet www.comboni.org

Lunedì 24 gennaio, in una ricorrenza particolarmente significativa, come può essere la festa di S. Francesco di Sales, patrono delle comunicazioni, è stato inaugurato il nuovo portale dei Missionari Comboniani all'indirizzo www.comboni.org. A presentarlo ai giornalisti ed ai confratelli che hanno partecipato alla Conferenza Stampa sono stati P. Fabio Carlo Baldan, vicario generale, P. Jaime Calvera Pi, segretario dell’animazione missionaria, e Francesco Diani, coordinatore del progetto web.
Già dal mese di giugno 1999 i Comboniani della Curia Generalizia avevano una finestra sul mondo di Internet (www.comboni.pcn.net). Ora, dopo quattro anni, il sito si rinnova e osa diventare un portale internazionale in sette lingue, con servizi inediti, tutti gli Scritti di Daniele Comboni, motori di ricerca efficaci, un'area riservata, un ricco archivio di documenti e materiale multimediale per il downloading, ecc. Tutto questo per un’interazione più ampia e un ritrovo virtuale dei confratelli. Nuova è anche la sezione news che ha iniziato i suoi servizi informativi e allargato l'area di interesse a tutto ciò che riguarda la vita comboniana: l'evangelizzazione, l'animazione missionaria, lo sviluppo dei popoli, ecc.

Chiediamo alle province e delegazioni che vi sia una persona (possibilmente il segretario provinciale o di delegazione dell’animazione missionaria) incaricata di mandare a info@comboni.org informazioni da includere sul sito nella sezione “notizie comboniane”. Ricordiamo a tutti che i provinciali e delegati sono stati debitamente informati affinché comunichino ai confratelli delle loro province o delegazioni il nome dell’utente e la password per accedere all’Area Riservata.

Oltre all'indirizzo www.comboni.org, sono stati attivati altri domini:
1. www.comboni.net - accede alla “home page”;
2. www.familiacomboniana.org - invia direttamente al notiziario Familia Comboniana;
3. www.danielecomboni.org - invia direttamente alla sezione di S. Daniele Comboni;
4. www.danielecomboni.it - invia direttamente agli Scritti del Comboni.

Siamo disponibili ad accogliere opportuni suggerimenti, correzioni o nuove informazioni. Invia il tuo contributo all’indirizzo info@comboni.org, oppure clicca sulla parola “scrivici” (situata nella parte inferiore delle pagine web).

Segretariato generale per la promozione vocazionale e formazione
Statistiche 2004-2005

Aspiranti e pre-postulanti: 168, di cui 95 seminaristi (seminario minore) e 73 pre-postulanti (propedeutico). Abbiamo attualmente 5 seminari minori (2 in Messico, 1 in Portogallo, 1 in Eritrea e 1 in Mozambico) e la fase del pre-postulato (propedeutica), anche se in modalità diverse, è presente in diverse province e delegazioni d’America e Africa e sta portando dei buoni frutti.

Postulanti: 241, di cui 215 candidati al sacerdozio e 26 candidati Fratelli. Abbiamo attualmente 27 postulati (14 in Africa, 9 in America, 3 in Europa e 1 in Asia), di cui 2 per soli candidati Fratelli (Monterrey, Layibi).

Novizi: 103, di cui 98 candidati al sacerdozio e 5 candidati Fratelli. I neoprofessi quest’anno dovrebbero essere 53 (49 scolastici e 4 Fratelli). Abbiamo attualmente 8 noviziati: 4 in Africa (Namugongo e Lusaka per l’Africa anglofona, Kinshasa e Cotonou per l’Africa francofona), 2 in America (Sahuayo, Huánuco), 1 in Europa (Venegono), 1 nelle Filippine (Manila).

Scolastici e Fratelli di voti temporanei (VT): 203, di cui 161 scolastici e 42 Fratelli di VT. Per continenti abbiamo: 103 dell’Africa (86 scolastici e 17 Fratelli), 59 dell’America (52 scolastici e 7 Fratelli), 32 dell’Europa (17 scolastici e 15 Fratelli) e 9 dell’Asia (6 scolastici e 3 Fratelli). Le province con più professi di VT sono il Messico (28), il Togo (27), il Congo (19) e l’Uganda (16). Abbiamo attualmente 9 scolasticati e 2 CIF (4 in America, 3 in Europa, 4 in Africa).
Durante lo scorso anno 2003-2004 gli usciti di VT sono stati 33 (25 scolastici e 8 Fratelli).
Per l’anno formativo 2005-2006 si prevedono 229 tra scolastici e Fratelli di VT: 187 scolastici (182 negli scolasticati e 5 in esperienza pastorale), 42 Fratelli: 18 nei CIF e 24 in esperienza missionaria.

Ordinazioni e Fratelli finalisti: 22 sono le ordinazioni previste per il 2005 (14 dell’Africa, 3 dell'America, 4 dell’Europa e 1 dell’Asia). Nel corso dell’anno sono anche previste 6 professioni perpetue di Fratelli (2 dell’Africa, 1 dell’Asia, 3 dell’Europa). 5 sono i Fratelli finalisti del CIF (4 dell’Africa, 1 dell’America). Durante l’anno 2004 le ordinazioni sono state 22, i Fratelli finalisti nei CIF 3 e le professioni perpetue di Fratelli 3.

Personale: 157 sono i confratelli che lavorano nel settore delle vocazioni, così distribuiti: 74 promotori vocazionali (46 a tempo pieno e 28 a tempo parziale) e 83 formatori (77 a tempo pieno e 6 a tempo parziale: 47 nei prepostulati e postulati, 15 nei noviziati, 21 negli scolasticati/CIF). Rispetto all’anno scorso c’è un calo nel numero dei confratelli per la promozione vocazionale a tempo pieno, 46 (invece di 56), e dei confratelli per i postulati, 56 (invece di 64).
Tutte le comunità sono state invitate ad avere un confratello incaricato delle vocazioni, affinché l’animazione vocazionale diventi una delle attività abituali della presenza comboniana.

Specializzazioni: 21 sono i confratelli che attualmente frequentano dei corsi di specializzazione, includendo i Fratelli nel CIF (4) e gli scolastici (2). Durante l’anno scorso 2003-2004, 7 confratelli hanno conseguito una specializzazione (5 licenze, 2 diplomi). I confratelli che frequentano attualmente dei corsi di preparazione specifica ad un servizio sono 6 (di cui 5 per la formazione). L’anno scorso sono stati 9 (di cui 8 per la formazione).

Segretariato generale per l’evangelizzazione

Incontro dei promotori di GPIC dell'Africa francofona
Dal 31 gennaio all’8 febbraio 2005, i promotori di GPIC delle province francofone si sono incontrati a Sarh (Ciad) per un incontro di programmazione post capitolare.
Erano presenti i P. Jesús Ruiz Molina (provinciale continentale responsabile), P. Fernando Zolli, segretario generale per l’evangelizzazione, P. Fiorenzo Felicetti (CA), P. Giampaolo Pezzi (CN), P. Alejandro Canales Maza (TC), P. Aurelio Boscaini (TGB). A questo incontro erano presenti, come invitati, P. Pedro Percy Carbonero Mogollón, P. José Gabriel Martínez Torres e la Comboniana Sr. Maria Teresa Soto Botello.
L'incontro ha aiutato i partecipanti a prendere maggiore coscienza che la promozione di GPIC è una dimensione fondamentale dell’evangelizzazione che non può essere delegata a qualche persona né può considerarsi un’opzione facoltativa di lavoro tra tante altre.
La promozione di GPIC deve tradursi in uno stile di vita che attinge trasversalmente ogni attività missionaria: dalla formazione all'economia; dalla preparazione degli animatori alla liturgia; dall'animazione missionaria al dialogo interreligioso.
Tra le priorità emerse per la programmazione continentale ne sono state sottolineate due: la formazione degli animatori di GPIC, che deve essere periodica e approfondita, e la necessità di creare una banca di dati in ogni provincia per poter documentare il cammino percorso e conservare la memoria di quanto è stato realizzato nei vari ambiti di GPIC.
É stato anche sottolineato che la promozione della GPIC deve essere frutto di collaborazione con la Chiesa locale e con gli altri Istituti Religiosi, avendo un’attenzione particolare verso la società civile.
L'incontro ha dato anche la possibilità di conoscere la realtà, la sofferenza e le sfide che il popolo ciadiano sta affrontando. I contatti avuti con persone impegnate nella promozione della giustizia e della riconciliazione ha aiutato a comprendere il dramma dei “bambini semi-schiavizzati”, i conflitti tra gli allevatori e gli agricoltori, la questione fondiaria e il processo di islamizzazione della società, nonostante la costituzione dichiari che il Ciad è una nazione laica.

Voti perpetui
Sc. De la Cruz Hinojosa José (M) Elstree (LP) 13.02.2005
Sc. Hernández Almaguer Marcial (M) Elstree (LP) 13.02.2005
Sc. Jovilla Nolasco Robiso (A) Elstree (LP) 13.02.2005
Sc. Oswal Baptist Abakar Abushaka (KH) Elstree (LP) 13.02.2005


Opera del Redentore

Marzo 01 – 07 DCA 08 – 15 EG 16 – 31 EC
Aprile 01 – 15 DSP 16 – 30 E

Intenzioni di preghiera

Marzo - Perché, per intercessione di San Giuseppe e seguendo l’esempio di San Daniele Comboni, viviamo la gioia della donazione totale, condividendo la forza liberatrice del Vangelo con i crocifissi del nostro tempo. Preghiamo.

Aprile - Perché il Piano di Comboni ed il suo stile di vita ci stimolino a condividere la nostra fede con i popoli che serviamo, affinché diventino una comunità nuova secondo il Vangelo di Cristo. Preghiamo.

Pubblicazioni

P. Alberto Doneda: Jesús formador de discípulos, El espíritu de Jesús, Editorial Sin Fronteras, Quito (Ecuador), 2003, pp. 104.

P. Alberto Doneda: Los grandes valores humanos, en su contexto lógico, Editorial Sin Fronteras, Quito (Ecuador), 2004, pp. 128.

P. Alberto Doneda: Historia de la Iglesia, Compendio, Editorial Sin Fronteras, Quito (Ecuador), 2° edición, 2004, pp. 184.

P. Alberto Doneda e P. Enea Mauri: Con Pasión y Audacia, Historia de los Misioneros Combonianos en Ecuador, Editorial Sin Fronteras, Quito (Ecuador), 2004, pp. 90.

P. Alberto Doneda: Los que abrieron caminos, Realizadores de un sueño: ejemplos de entrega (1955-2004) Editorial Sin Fronteras, Quito (Ecuador), 2004, pp. 138.

Fr. Alberto Degan: El rostro negro de Dios, Una lectura inculturada de la Biblia desde el Pueblo Afro, Editorial Sin Fronteras, Quito (Ecuador), 2004, pp. 168.

Fr. Alberto Degan: La danza de amor, Una propuesta política alternativa desde la espiritualidad del Pueblo Negro, Editorial Sin Fronteras, Quito (Ecuador), 2004, pp. 160.

Fr. Alberto Degan: Vino a anunciar la paz, La noviolencia evangélica y sus implicaciones misioneras, Editorial Sin Fronteras, Quito (Ecuador), 2004, pp. 128.

Fr. Joel Cruz Reyes: El valor de lo humano, Elementos básicos para una pastoral encarnada, Editorial Sin Fronteras, Quito (Ecuador), 2004, pp. 176.

Chi è interessato a questi libri, può rivolgersi, per e-mail, alla redazione: sinfronteras@007mundo.com oppure scrivendo a: Misioneros Combonianos, Av. 10 de Agosto 5656, Apartado 17-11-06350 C.C.I. Quito (Ecuador).

ASIA

Alle porte della Cina
Quando i confratelli celebrano nella chiesa di S. Giuseppe Lavoratore, situata nella zona di Iao Hon di Macau, e dall’altare guardano attraverso le porte spalancate, a metà distanza, sull’orizzonte, possono vedere i grattacieli della città di Zuhai della Repubblica Popolare Cinese. A solo dieci minuti a piedi, camminando di buon passo, si arriva alla “Porta do Cerco”, il nuovo posto di frontiera: una fiumana di gente si muove avanti e indietro attraverso questo posto di controllo a tutte le ore del giorno e della notte. Molti sono tra i più poveri residenti di Macau che racimolano di che sopravvivere trasportando ogni genere di beni acquistati o venduti al di qua e al di là del confine; altri invece vanno in cerca di un lavoro miseramente retribuito.
La comunità comboniana di Macau (quattro sacerdoti, di cui uno residente a Hong Kong per imparare il cinese-cantonese, e un Fratello) evangelizza in questo contesto, in un luogo pieno di aspri contrasti. Macau è un piccolo lembo di terra con una densità di popolazione molto alta; tuttavia, per ragioni di lavoro e di cultura, non è facile stabilire dei contatti significativi e personali con la gente. Con i suoi sempre più numerosi casinò, questa “Regione Amministrativa Speciale” della Cina si sta rivelando la “Las Vegas” dell’oriente (nel 2004 circa 16 milioni di turisti hanno visitato Macau); ciò nonostante, o forse a causa di questo, la povertà e l’ingiustizia sono di casa.
I confratelli stabiliscono dei contatti in vari modi: con il ministero pastorale e la presenza nella comunità cattolica cinese affidata alle loro cure; il catecumenato, che si fa regolarmente nella chiesa di S. Giuseppe; il coinvolgimento nella Caritas diocesana (dove Fr. Fabio Patt lavora a tempo pieno); la cooperazione con la Chiesa locale (un confratello è membro del consiglio sacerdotale diocesano).
Il silenzioso e paziente lavoro di presenza e inserzione, che ha caratterizzato l’impegno comboniano a Macau fin dal suo inizio tredici anni fa, è come il trampolino di lancio per passare alla seconda fase, prevista fin dall’inizio: trovare modi di presenza, testimonianza e apostolato all’interno della Cina. Nel nostro prossimo incontro, che si terrà nella seconda metà di quest’anno, si discuterà anche di questo. Al raduno parteciperanno tutti i confratelli impegnati nell’apostolato in Cina, e quindi anche la comunità di Taipei.

CONGO

Istituto Internazionale Africano a Kisangani
Mons. Laurent Monsengwo Pasinya, arcivescovo di Kisangani e presidente della Conferenza Episcopale Nazionale del Congo, ha lanciato sabato 15 gennaio 2005, le grandi Conferenze Cattoliche, preludio all’inaugurazione dell’Istituto Internazionale Africano di Kisangani.
Il lancio di queste grandi Conferenze è stato onorato dalla presenza di Michel Camdessus, ex direttore generale del Fondo Monetario Inter-nazionale (FMI) e presidente delle Settimane Sociali di Francia, del governatore della Provincia Orientale e dei membri del comitato di gestione dell’Università di Kisangani.
Le cerimonie si sono svolte nell’anfiteatro dell’università, davanti ad un uditorio costituito dal corpo accademico e scientifico, dal corpo amministrativo, dagli studenti universitari, dagli studenti degli istituti superiori presenti nel capoluogo della Provincia Orientale senza dimenticare i sacerdoti, i religiosi e le religiose dei vari Istituti operanti nell’ambito dell’arcidiocesi di Kisangani, per un totale di circa 2000 persone.
La manifestazione di apertura delle grandi Conferenze Cattoliche prevedeva all’ordine del giorno, innanzitutto il discorso di benvenuto del rettore dell’università, poi la lettura del messaggio del Santo Padre, messaggio di benedizione e di sostegno all’iniziativa di Mons. Monsengwo di aprire un Istituto Internazionale Africano, con la missione di formare un’élite che abbia una preoccupazione etica e si ispiri alla dottrina sociale della Chiesa Cattolica nella gestione quotidiana degli affari pubblici. È seguita la presentazione dell’Istituto Internazionale Africano e la conferenza inaugurale di Camdessus, l’oratore del giorno, su “Etica cristiana e vita pubblica all’alba del XXI secolo”.
Prendendo la parola, Mons. Monsengwo ha parlato della sua iniziativa personale di realizzare quest’Istituto Internazionale Africano a Kisangani come una risposta agli interrogativi espressi dal Sinodo Speciale per l’Africa. Citando le parole del Papa nell’esortazione post-sinodale Ecclesia in Africa (n. 90), l’arcivescovo ha detto: “I cristiani che occupano posti di responsabilità saranno accuratamente preparati al loro compito politico, economico e sociale con una solida formazione nella dottrina sociale della Chiesa, al fine di essere fedeli testimoni del Vangelo nel loro ambito d'azione”.
L’Istituto Internazionale Africano, secondo il suo iniziatore, è una scuola ad alto livello, destinata a formare una élite politica in grado di coniugare etica e scienza del governo nella gestione della cosa pubblica. L’Istituto, infatti, accetterà solo applicanti in possesso di un diploma di maturità o di un dottorato ottenuto con menzione d’onore.
Nel suo intervento, Camdessus è partito da una constatazione: la mancanza di un insieme di valori condivisi dal Nord e dal Sud. Qualsiasi sviluppo è sterile se non si fonda su un insieme di valori condivisi, quali la dignità della persona umana, la fraternità, l’uguaglianza, la libertà, il rispetto del bene comune, la destinazione universale dei beni della terra: questi sono i valori da promuovere. Che cosa fare perché tali valori possano permeare l’intelligenza e il cuore di coloro che occupano posti di responsabilità? Su questo punto il contributo dell’etica sociale della Chiesa può essere decisivo. È in quest’ordine di idee, ha precisato Camdessus, che l’iniziativa di Mons. Monsengwo è portatrice di significato e di fecondità. In questo modo i cristiani che occupano posti di responsabilità lavoreranno per impiantare le “strutture del bene”, destinate a combattere le “strutture del male”.

EGITTO

Incontro all’università egiziana dell’Azhar
Lunedì 14 febbraio, su invito del rettore magnifico dell'università egiziana dell'Azhar, ho presentato il mio studio su un poeta mistico egiziano del Medioevo, 'Umar Ibn al-Farid (morto nel 1235). Come ho scritto nell'introduzione, ero stato chiamato a parlare del poeta “dell'amore divino” nella festa dell'amore (S. Valentino).
È stata un'occasione piuttosto unica che si è presentata abbastanza inaspettata. Si trattava di presentare alla più prestigiosa università islamica un mio lavoro (io, prete cattolico occidentale) su un mistico musulmano, mistico che è stato spesso oggetto di attacchi da parte delle autorità islamiche, di cui l'Azhar è da sempre uno dei centri principali. Siccome, però, da tempo lavoro su questo mistico, ero evidentemente abbastanza preparato a tale incontro. In pratica, ho presentato un metodo critico di lettura delle sue poesie, basato su alcuni principi dell'ermeneutica contemporanea. Inoltre, avendo portato a termine l'edizione critica di questi poemi, sulla base di una vasta lettura di manoscritti arabi e di testi moderni, ho presentato anche questo mio lavoro, che è stato accolto come un contributo alla conoscenza critica del retaggio islamico. Naturalmente, la mia presentazione è stata seguita da una discussione e da uno scambio di pareri, con critiche e apprezzamenti. L’incontro è durato più di due ore. L'atmosfera è stata, dall'inizio alla fine, molto cordiale, ed io mi sono trovato completamente a mio agio anche nel rispondere a varie osservazioni critiche. Il Rettore è intervenuto con parole cordiali, aggiungendo una promessa di collaborazione futura per ricerche fatte insieme. Spero che questo sia veramente un primo passo per mettersi in contatto con ambienti che in genere sono lontani dai nostri. Occorre però dire che la partecipazione islamica a livello di varie collaborazioni culturali si fa sempre più presente e vasta. Ultimamente, proprio l'Azhar si è impegnata in un vasto progetto con le università italiane.
Tutto questo lavoro va messo sotto il titolo di dialogo e il dialogo, come dicono i documenti della Chiesa, ha vari livelli: di vita, di opere, di pensiero e di esperienza spirituale. Il campo del dialogo di pensiero, credo sia uno dei più importanti per il mondo islamico. Ho imparato questo da persone più esperte di me, e spero che anche il nostro Istituto si impegni in tale direzione e che ci siano dei confratelli che abbiano questa visione ampia del nostro impegno missionario. Non è un lavoro che porta a risultati immediatamente visibili, ma il cambiamento di fondo delle mentalità, credo sia uno dei punti principali da attuare per preparare una convivenza pacifica nel nostro villaggio globale: è questo, appunto, lo scopo del dialogo di pensiero. (P. Giuseppe Scattolin)

ERITREA

Costruire la pace e risolvere i conflitti
L’associazione dei Superiori Maggiori in Eritrea ha organizzato un seminario sul tema “Ricostruzione della pace e risoluzione dei conflitti”. Il seminario è stato organizzato per tre categorie di persone, in tre incontri di due giornate ciascuno, tenuti l’ultima settimana di novembre del 2004. La prima categoria riguardava i superiori, sia maggiori che locali, delle varie comunità religiose; la seconda, i rimanenti religiosi, sacerdoti e seminaristi del seminario maggiore; la terza, i laici.
Gli animatori sono stati il Comboniano P. José Carlos Rodríguez Soto e il signor Lam Cosmas, venuti dall’arcidiocesi di Gulu in Uganda. Ambedue sono attivamente coinvolti nella mediazione di pace tra i ribelli di Joseph Kony (il “signore” dell’esercito della resistenza) e il governo ugandese.
Più di 300 persone hanno partecipato al seminario. Gli animatori hanno aiutato a riflettere sull’importanza di optare per la pace e hanno suggerito vari modi per risolvere i conflitti. Il seminario è arrivato al momento giusto, perché la nostra nazione è ancora in conflitto con la limitrofa Etiopia riguardo alla demarcazione di un tratto di frontiera. È un conflitto nel quale hanno già perso la vita migliaia di persone e che ha causato negli animi sentimenti di odio, vendetta e divisione. Queste ferite hanno bisogno di essere rimarginate.
Il ruolo della Chiesa nel settore di giustizia e pace è stato un altro argomento dominante durante questo seminario. Molti religiosi si sono domandati se stanno facendo abbastanza per proteggere i diritti della gente. È stato preparato un memorando da consegnare alle autorità competenti e che invita, tra l’altro, la Chiesa locale ad assumersi il ruolo profetico con più coraggio e decisione. Propone anche che nella struttura del Segretariato Nazionale Cattolico venga inserito un apposito ufficio di “giustizia e pace”.

L’assemblea della delegazione
La delegazione ha tenuto la sua assemblea dal 7 al 9 dicembre 2004, con la partecipazione di P. Fabio Carlo Baldan, vicario generale, e di P. Tesfamariam Ghebrecristos Woldeghebriel, assistente generale. Tutti i confratelli della delegazione hanno preso parte all’assemblea. È stato un momento intenso di riflessione e di discussione sulla nostra situazione e su quella globale che ci coinvolge tutti. Si è dato ampio spazio alla presentazione degli Atti Capitolari 2003, con P. Fabio che ne ha descritto l’intero processo, dall’inizio alla conclusione. Altri argomenti discussi sono stati la formazione nella delegazione e nell’Istituto, l’evangelizzazione in Gash Barka, la possibilità d’iniziare una nostra presenza nell’Eparchia di Keren e i contenuti del nostro piano sessennale. Mons. Tesfamariam Menghesteab, Eparca di Asmara, ha presieduto la celebrazione eucaristica il primo giorno dell’assemblea e parlato della situazione attuale riguardo alle relazioni tra stato e Chiesa.
Le Suore Missionarie Comboniane hanno inviato una loro rappresentante. La superiora provinciale, Sr. Libanos Ayele, ha partecipato alla sessione nella quale si è discusso dell’apertura di un noviziato provvisorio a Dekameré. L’atmosfera è stata, nell’insieme, positiva. Nell’ultima sessione sono state discusse ed approvate varie mozioni. La celebrazione eucaristica di chiusura è stata presieduta da P. Tesfamariam Ghebrecristos, con la partecipazione anche delle due comunità delle Suore Missionarie Comboniane, delle loro aspiranti residenti ad Asmara e dei nostri postulanti comboniani.

Festa patronale di S. Michele a Haikota
In Eritrea, seguendo antiche tradizioni religiose, la festa annuale del santo patrono è un grande evento. Così è stato ad Haikota il 20 gennaio 2005. Haikota è una parrocchia dell’Eparchia di Barentu, 312 km a nord di Asmara. Anche se è una festa della comunità cattolica, piccola minoranza in questa nazione, i cristiani ortodossi sono stati pienamente coinvolti nella preparazione e celebrazione. Durante i discorsi, pronunciati per l’occasione dai ministri religiosi della comunità ortodossa e cattolica, il comboniano P. John Webootsa Shikolio ha sottolineato l’aspetto ecumenico della celebrazione.
La festa, infatti, è stata importante non tanto per la buona organizzazione ed il numero dei partecipanti, quanto per i valori e simboli che rappresentava. Anche più di 150 profughi sudanesi (la maggior parte Denka) hanno partecipato alla festa. La folla si è profondamente commossa davanti a bambini eritrei e denka che hanno danzato e cantato assieme in tigrino e in denka. Avevano imparato le danze e i canti nelle rispettive lingue che hanno eseguiti molto bene. Le parole richiamavano un messaggio di pace, unità e riconciliazione. È stato un momento molto bello e significativo, soprattutto perché in questo periodo le relazioni tra le due nazioni non sono buone. È proprio vero che la fede non conosce confini e che, grazie ad essa, la gente di religione, razza e origini diverse, può imparare a convivere in pace.

ITALIA

Medaglia d’oro a Fr. Antonio Marchi
Il 26 gennaio scorso, l’amministrazione comunale ha conferito il “Premio Ercole Città di Asola” a Fr. Antonio Marchi “per aver dedicato la propria vita all’esperienza missionaria”. Fr. Marchi, nel ricevere la medaglia d’oro di benemerenza cittadina, ha detto: “Confesso di sentirmi molto confuso. Ricevere un premio è vincere, dominare sugli altri, mentre io mi sento un vinto. Vinto dal Signore che mi ha chiamato, vinto da una famiglia che mi ha sempre voluto bene, vinto da un Istituto Missionario che mi ha accolto e mi ha dato la possibilità di realizzare i miei sogni..., stravinto dall’amore di Dio e di tanti fratelli. Grazie. La medaglia non è mia, ma nostra!”

Forum 3 - Ascolto e profezia
Dal 31 gennaio al 4 febbraio, i membri degli Istituti specificamente missionari si sono radunati ad Ariccia per il Forum “Missione senza confini. Gli Istituti missionari in Italia tra ascolto e profezia”. Nel comunicato finale si legge: “In risposta alla lettura della Chiesa e della realtà contemporanea in Italia, ci proponiamo di vivere la missione come profezia: essere uomini e donne di Dio, capaci di una profezia fatta di piccoli gesti di ascolto e di accoglienza del diverso, testimoni di una missione fino agli estremi confini della terra, che si incarna in scelte di vita e risveglia la passione verso quella umanità che resta ai margini”.

Lo stato ha il diritto di uccidere?
Il 22 febbraio, presso il Palazzo Leopardi in Piazza Trastevere, è stato presentato il libro di P. Tarcisio Agostoni: “Lo Stato ha il diritto di uccidere? Una domanda dall’Africa” (EMI 2005).
Sono intervenuti Mons. Crepaldi del Pontificio Consiglio di Giustizia e Pace, il giornalista Caladanu e il dott. Marazziti della Comunità di S. Egidio, e il prof. Marchesi dell’Università di Teramo. L’iniziativa ha avuto una notevole diffusione nei mezzi di comunicazione. Congratulazioni a P. Agostoni che, dall’alto dei suoi 85 anni, ha ancora la forza e la creatività per attività meritevoli come questa.

ItaliAfrica
Presso il Comune di Roma sono iniziate le riunioni per la preparazione delle attività ItaliAfrica che si svolgeranno nel prossimo mese di maggio. P. Venanzio Milani è tra i membri del comitato che comprende diversi organismi, tra i quali la Comunità di S. Egidio, Fao, Movimondo, Legambiente, rappresentanti africani e del terzo settore... Gli obiettivi delle manifestazioni e tavole rotonde sono quelli del Millennio.

IN PACE CHRISTI

P. Elvio Cellana (10.06.1938 – 05.02.2005)
È il Superiore Generale stesso, P. Teresino Serra, ad annunciare la scomparsa di questo confratello il 5 febbraio: “Carissimi confratelli, con profondo dolore apprendo la notizia del decesso del nostro stimatissimo confratello P. Elvio Cellana. Mi unisco a tutti voi in comunione di preghiera e di buoni ricordi di questo nostro grande confratello. La fede mi porta a ringraziare Dio per la vita missionaria di P. Cellana: una vita vissuta e celebrata con entusiasmo missionario e con amore a quella terra per la quale visse e morì San Daniele Comboni. Ringrazio Dio per la presenza di P. Elvio nella nostra famiglia missionaria. Ringrazio Dio per la sua testimonianza di fedeltà, dedizione totale e amore alla missione. Ringrazio Dio per quell'entusiasmo comboniano che P. Elvio ha seminato nel cuore di molti. Ringrazio Dio per le sue virtù umane, spirituali e comboniane con le quali ha contagiato tutti. Ringrazio Dio perché P. Elvio, con la sua donazione totale, ha combonianizzato e santificato l'Istituto. La sua presenza tra di noi è segno della benedizione e dell'amore di Dio verso tutto l'Istituto. Il Signore ci conceda la grazia di seguire gli esempi del nostro caro P. Elvio, amando la nostra vocazione, la missione e l'Istituto... come lui ha sempre fatto. In comunione con voi”.
Questo messaggio inusuale ed autorevole è molto significativo. Ci viene proposto un modello, secondo il dettato della Regola di Vita (cfr. 1.4), “la migliore esemplificazione del carisma originario”.
Nato a Tiarno di Sopra (TN) visse in una numerosa famiglia con l'esempio di laboriosità di papà Agostino, fabbro, e della pia mamma Dolores. Presentato, dopo le elementari, alla scuola apostolica di Trento, il parroco lo raccomandò come un ragazzo deciso ed impegnato nella sua identità cristiana. Passò, poi, alla scuola apostolica di Brescia per entrare nel noviziato di Gozzano il 13 novembre 1955, dove emise i primi voti il 9 settembre 1957. In tutte le sue domande ai superiori, in contesti brevissimi, indica chiaramente di voler vivere la vita religiosa, diventare sacerdote e andare in missione (possibilmente in Africa).
Completò la formazione a Verona (1957-1960) e Venegono (1960-1964). Fu ordinato sacerdote (28 giugno 1964) nella cappella della casa madre a Verona dal Card. Gregorio Pietro Agagianian.
Destinato a Khartoum (1 luglio 1964), passò un anno a Sunningdale ed il successivo ad El Obeid per lo studio dell’inglese e dell’arabo.
I dieci anni passati a Khartoum (1966-1976) mostrarono un missionario interamente dedito, come parroco e, in certa misura, come formatore dei seminaristi provenienti dal Sud, al ministero. Soffriva per la difficoltà di creare comunità vere con persone che erano sradicate dalla loro cultura. Per questo chiese ed ottenne di andare al Sud e questo fatto rappresentò il suo - solo con Fr. Francesco Ragnoli - e il ritorno dei Comboniani fra gli Scilluk. Partendo per Malakal scrisse che aveva davanti a sé la figura e l'esempio di P. Giuseppe Beduschi.
In un primo tempo, P. Cellana e Fr. Ragnoli furono ospiti di Mons. Pius Yukwan poi, nel 1977, fu riassegnata la stazione di Tonga. La sua stagione missionaria fra gli Scilluk (settembre 1976 – fine giugno 1984) fu un’immersione in una nuova lingua e cultura, con un impegno totale e una predilezione per la catechesi e i catechisti. L’arrivo di altri confratelli, in particolare il compianto P. Miguel Angel Istúriz Agudo, gli diede la gioia di una maggior esperienza di vita comunitaria: aspetto che sentiva profondamente necessario.
Intanto, però, si addensavano le nubi della guerra civile con sanguinosi attacchi su Tonga, cui seguì il ritiro fortunoso dei nostri missionari a Malakal nel 1983. Così P. Cellana, per le circostanze storiche, fu spinto ancora più a sud e servì nella comunità di Kw'rejik-Juba (1984-1985) e infine a Nzara, fra gli Azande della diocesi di Tambura-Yambio, dove rimase dal febbraio 1985 all'aprile 1989. Si inserì con entusiasmo in quella realtà, trovando gli Azande molto diversi, organizzati in comunità cristiane numerose, suddivise in varie cappelle.
Tornato in Italia, rimase a Troia, nell'animazione missionaria, mentre la sua missione di Nzara, come quella di Tambura, veniva evacuata a causa della guerra. Passata la bufera, nel luglio del 1991 i superiori gli chiesero di tornare a Nzara.
P. Ezio Bettini, delegato e provinciale negli ultimi anni di permanenza a Nzara di P. Elio, così lo ricorda: “A fine giugno 1999 Nzara fu consegnata alla diocesi: nella festa di addio ho visto quanto P. Elvio fosse amato e stimato. Aveva passato lì molti anni, alcuni dei quali (1991-1994) come parroco, apprendendo la lingua degli Azande e condividendone gioie e difficoltà. Prima di assumere un altro impegno chiese di passare un periodo di preghiera, anche per realizzare un antico desiderio di vita contemplativa. Trascorse un mese nell'Abbazia benedettina di S. Paolo fuori le mura a Roma. Fu accompagnato da un monaco per il discernimento. Alla fine gli fu consigliato di continuare nella sua “chiarissima vocazione missionaria”.
Nel 2000 fu assegnato alla missione di Agang Rial, tra i Denka della diocesi di Rumbek. Come parroco, si dedicò ai Denka come se fossero stati da sempre nel suo cuore. Le fatiche e la scarsa attenzione per la sua salute, gli procurarono gravi disturbi che dovette curare prima a Nairobi, poi a Milano (2002) e ad Arco. Accettò per obbedienza di essere superiore a Trento dove finì di spendere le ultime energie per la comunità e il ministero e per l'animazione missionaria”. P. Bettini conclude: “P. Elio è stato una persona di altissimo valore, da proporre alla nostra famiglia come esempio di missionario pienamente realizzato e dedito al suo lavoro”. (P. Pietro Ravasio)

Preghiamo per i nostri defunti

IL PADRE: Angelo di Fr. Egle Serafino Paternoster (I); Emmanuel dello Scol. Antoine Kondo Komivi (T).

LA MADRE: Bartola di Fr. Antonio Muñoz Cabrera (M).

IL FRATELLO: José di P. Aarón Cendejas Ponce (M); Ivo di P. Giuseppe Furlanetto (I).

LA SECOLARE MISSIONARIA COMBONIANA: Giulia Pedretti.

LE SUORE MISSIONARIE COMBONIANE: Sr. Irene Sorzi; Sr. Anna Augusta Comparin; Sr. Merifranca Rossi; Sr. M. Aquilina Gaslini.

Familia Comboniana n. 618