Notiziario mensile dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù

DIREZIONE GENERALE
Pace in Sudan


L’accordo finale di pace tra il governo di Khartoum e le forze di opposizione del Sud è stato firmato a Nairobi, in Kenya, alla presenza di una ventina di capi di Stato.
L’accordo è stato sottoscritto dal vicepresidente sudanese Ali Osman Taha e da John Garang, capo dell’Esercito di liberazione popolare del Sudan (Spla).
Nel trasmettere questa notizia a tutte le province e delegazioni, il Con-siglio Generale si unisce alla gioia dei nostri fratelli e sorelle Sudanesi e di tutti i Comboniani e Comboniane che vivono in Sudan. Invita inoltre tutti i confratelli a pregare per una pace duratura e stabile per il Sudan, confidando nell’intercessione di San Daniele Comboni, che tanto ha amato questa terra.

Condirettore della MISNA
La MISNA, dal 6 gennaio, ha un condirettore: P. Cesare Baldi, missio-nario del PIME. È novarese di origine e pubblicista. Ha operato come missionario in Ciad e, ultimamente, in Costa d’Avorio come professore di missiologia e di teologia pastorale all’Università cattolica di Abidjan.
Recentemente, l’editrice missionaria italiana (EMI) ha pubblicato un suo volume sul tema del rapporto tra missione e parrocchia dal titolo “Parrocchia, verso una responsabilità globale”.
La funzione del direttore editoriale è svolta da P. Venanzio Milani, presidente della MISNA. Al nuovo condirettore i migliori auguri per un servizio fecondo nel campo dell’informazione, “dando voce a chi non ha voce
Segretariato generale dell’evangelizzazione

Ratio Missionis

L’apertura ufficiale dei lavori in preparazione alla Ratio Missionis è stata annunciata da P. Teresino Serra, Superiore Generale, in una conce-lebrazione eucaristica che ha visto riunite tutte le comunità dell’Eur (Roma) e un buon numero dei fedeli del quartiere.
Durante l’omelia, P. Teresino ha spiegato che questo lavoro, richiesto dal XVI Capitolo Generale, non è facoltativo ed interpella ogni Comboniano a mettersi in esodo, lasciandosi condurre dallo Spirito per un lavoro di rinnovamento nella missione e di conversione personale.
Dopo la comunione, P. Teresino ha consegnato personalmente ai Comboniani presenti, una settantina tra scolastici, Fratelli, confratelli arrivati a Roma per studi o per il Corso di Rinnovamento e membri della comunità della Curia, la lettera del Consiglio Generale e della commissione per la preparazione della Ratio Missionis, indicandone l’obiettivo, lo spirito che deve animare tutti i Comboniani, una traccia di lavoro, la metodologia, gli animatori del processo ed un calendario di massima.
Un momento molto espressivo è stato quando P. Teresino, presentando il calice che era stato usato da San Daniele Comboni in occasione della sua consacrazione episcopale, ha ricordato a tutti i Comboniani che il percorso della preparazione della Ratio Missionis non sarà né facile né trionfalistico, anzi, “perché ci sia un vero rinnovamento, saranno necessari la disponibilità ed il coraggio di bere allo stesso calice. Per poter rinnovarsi e rinnovare la missione è necessario fissare lo sguardo sul costato aperto del Crocifisso per lasciarsi inondare dal suo amore compassionevole e misericordioso verso i più poveri ed abbandonati del mondo di oggi”.
Il lavoro sarà fatto in comunione con le Chiese locali delle province e delegazioni e con altri membri della Famiglia Comboniana. Un lavoro che impegnerà l’Istituto fino al Capitolo Generale del 2009.

Voti perpetui
Sc. António Manganhe Natal (MO) Matola (MO) 08.01.2005

Ordinazioni sacerdotali
P. Raimundo Nonato Rocha dos Santos (BNE) Balsas (BR) 08.01.2005

Opera del Redentore

Febbraio 01 – 15 BS 16 – 28 CA
Marzo 01 – 07 DCA 08 – 15 EG 16 – 31 EC

Intenzioni di preghiera

Febbraio - Perché l’intera Famiglia Comboniana, vivificata dall’ispirazione del Fondatore, accolga con gratitudine la diversità dei doni e l’interculturalità e viva con rinnovata passione e coraggio la grazia della Missione. Preghiamo.

Marzo - Perché, per intercessione di San Giuseppe e seguendo l’esempio di San Daniele Comboni, viviamo la gioia della donazione totale, condividendo la forza liberatrice del Vangelo con i crocifissi del nostro tempo. Preghiamo.

Pubblicazioni

P. Tarcisio Agostoni: Lo Stato ha diritto di uccidere? EMI 2005, pp. 160, costo € 10,00. È un supplemento all’edizione originale in inglese “Every Citizen’s Handbook” (Paulines, Nairobi 1997) sulla dottrina sociale della Chiesa ed i diritti umani. Lo scopo del libro è di essere un sussidio per formare le coscienze nel cammino verso la cultura della vita, fondamento della libertà e dei diritti umani.

P. Ezio Santangelo: O Evangelho da solidariedade e paz, Edizione Loyola, San Paolo (BR), p. 224. Richiedere al provinciale del Brasile Sud.

P. Ezio Santangelo: Não podemos calar, Edizione Loyola, San Paolo (BR), p. 208. Richiedere al provinciale del Brasile Sud.

Antonio Di Lella ed Ezio Santangelo: Como se libertar do medo das forças ocultas (Parapsicologia ao alcance de todos), Edizione O Recado, San Paolo (BR), p. 89. Richiedere al provinciale del Brasile Sud.

ASIA

Assemblea della delegazione
Quando sedici dei diciassette confratelli che lavorano oggi in Asia si sono radunati all’inizio di gennaio 2005 per la loro assemblea sul Piano Sessennale, i loro sguardi naturalmente si sono rivolti al futuro. L’unico confratello assente era il filippino P. Moises Estacio Dela Cruz, impossibilitato a lasciare Taiwan - dove ha da poco iniziato lo studio del cinese mandarino - per evitare complicazioni nella procedura dei suoi documenti di immigrazione.
L’assemblea ha espresso il suo parere su parecchi punti, inclusa la possibilità di accettare candidati all’Istituto provenienti dalla terraferma cinese, come rafforzare la promozione missionaria sia a Manila che nelle isole del sud delle Filippine, e passi da intraprendere per arrivare al Fondo Comune Totale nei prossimi anni.
L’attuale riflessione sulla Ratio Missionis è stata ben recepita come stimolo e opportunità, per la delegazione, di condividere con il resto dell’Istituto.
Il raduno si è concluso con un sincero ringraziamento e saluto a P. Alberto de Oliveira Silva, uno dei primi Comboniani assegnati all’Asia: dopo sedici anni di ministero, prima come formatore dei postulanti e poi come superiore di delegazione, è stato assegnato al Portogallo. C’è stato uno scambio di doni: P. Alberto ha consegnato ad ogni comunità una copia fotografica della storia, preparata da lui, dei primi quindici anni di presenza del nostro Istituto nel vasto continente, e a lui sono stati offerti doni che rappresentavano la nostra missione nei vari contesti culturali di Macau, Taipei e le Filippine.

ECUADOR

Riconoscimento al Centro Culturale Afro (CCA)
Il 16 dicembre 2004 si è svolta, ad Esmeraldas, una sessione allargata del Congresso Nazionale, per portare a conoscenza del popolo afroecuadoriano il documento approvato in prima istanza sui Diritti Collettivi del popolo afroecuadoriano.
Nell’occasione, sono state consegnate le onorificenze e la copia originale dell’Accordo Legislativo nel quale sono messe in evidenza le attività svolte da alcune istituzioni e organizzazioni a favore del popolo afro dell’Ecuador.
Il Congresso Nazionale dell’Ecuador ritiene che il Centro Culturale Afroecuadoriano sia un’organizzazione che promuove il rafforzamento dei valori etnici e culturali delle comunità afro dell’Ecuador, per cui si congratula con i dirigenti e i membri del CCA per il loro contributo alla piena partecipazione dei gruppi etnici e multiculturali per giungere ad una nazione più giusta e più umana.
Il Dr. Rafael Erazo Reasco, deputato della provincia di Esmeraldas, a nome e in rappresentanza del Congresso Nazionale dell’Ecuador, ha insignito il CCA della medaglia al merito “Alonso de Illescas” e ha consegnato una copia autografa dell’Accordo Legislativo.
Questo riconoscimento è motivo di ringraziamento a Dio per il popolo afro dell’Ecuador e per l’opera svolta da tanti Missionari Comboniani, Comboniane e Laici con e al servizio di questo popolo ed è, allo stesso tempo, un nuovo impulso a continuare nel compito di accompagnare il popolo afroecuadoriano riscattandone e apprezzandone tutti i valori.

Consegna del Cristo ai missionari afro
Il 17 dicembre 2004, presso il Centro Afro di Guayaquil, si è svolto il ritiro di Natale dei missionari afro, sul tema: “Trasformare il tempo: attendere il Messia nella notte”.
Come tutti gli anni, alla fine del ritiro, i missionari afro, venti persone che già da tempo portano avanti questo processo, hanno rinnovato il loro impegno davanti a Dio e davanti alla Chiesa. Inoltre, tre nuove missionarie hanno ricevuto, dalle mani del provinciale, P. Enea Mauri, il crocifisso con il quale hanno assunto l’impegno di dedicare la loro vita a Cristo e al popolo afro.
Al ritiro hanno partecipato anche due coppie di sposi, in rappresentanza del gruppo di coppie afro che si è formato quest’anno. È un cammino nuovo, nato proprio dalla volontà e su richiesta delle coppie stesse, quale segno dello Spirito: un cammino che ci ha fatto capire meglio che: “Salvare l’afro con l’afro” vuol dire: “Salvare le famiglie afro con le famiglie afro”. Lo Spirito vuole dirci che dobbiamo riscattare il valore della famiglia afro come protagonista dell’evangelizzazione del suo popolo.

Evento culturale “Africa, terza radice”
Il 18 dicembre 2004 presso il “Gran Albocentro” di Guayaquil, si è svolto l’evento culturale “Africa, terza radice”, organizzato dall’Università Cattolica e dal Centro Pastorale Afroecuadoriano. Il titolo “Africa, terza radice” aveva lo scopo di coinvolgere direttamente gli spettatori, in gran parte meticci, e far capire loro che, oltre alla radice indigena e a quella europea, in Ecuador esiste la radice africana che, in un modo o nell’altro, è presente in tutti.
Protagonista dell’evento è stato il gruppo storico-musicale del Centro Afro di Guayaquil “Cimarrones” che, attraverso canti (arrullos e alaba-dos), danze e decimas, ha presentato al pubblico locale una breve panoramica della storia, della spiritualità e della visione del mondo del po-polo afro. Il pubblico, 180 persone, ha molto apprezzato la spiritualità dell’evento.
La lotta per la libertà, la vicinanza del Cristo Nero che si mette a fianco degli schiavi, il legame con gli antenati che trasmettono forza ed ener-gia, la comunione con la Natura e la minaccia che oggi subiscono le terre di Esmeraldas nonché lo spirito gioioso che ci dà la forza, nonostante tutto, di “portare avanti il popolo” sono i temi che hanno affascinato il pubblico presente. Oltre al gruppo dei “Cimarrones”, ha partecipato anche un gruppo di bambini della parrocchia comboniana di Malvinas che ha danzato un andarele e ha trasformato in azione teatrale la canzone “Duerme, negrito”.

ITALIA

Vademecum della Salute
Il Consiglio Provinciale ha approvato il Vademecum della Salute preparato dalla CANAM (Commissione Anziani Ammalati). È una breve raccolta di norme e orientamenti per i confratelli (italiani e non) che sono o arrivano in Italia per cure. Per usufruire, infatti, di un servizio sanitario adeguato, è necessario sapere che cosa la provincia italiana può offrire e quali sono i diritti/doveri del malato.
Il provinciale, P. Alberto Pelucchi, che coglierà l’occasione del raduno dei provinciali al Cairo per far arrivare il Vademecum a tutte le province e delegazioni, informa che l’incarico di seguire in particolare i confratelli anziani e ammalati in Italia non spetta più al vice-provinciale, ma a lui stesso. Di conseguenza, d’ora in poi le comunicazioni sui confratelli ammalati in partenza per l’Italia vanno indirizzate alla segreteria provinciale (provibl@tin.it).

P. Ezechiele Ramin sulla cattedra dei martiri
La Chiesa padovana continua con l’iniziativa della cattedra dei martiri: cinque appuntamenti per incontrare testimoni della fede e della carità.
Un martire avvicinato ed interrogato, attraverso la testimonianza di persone che l’hanno conosciuto da vicino, è stato P. Ezechiele Ramin, testimone della carità e della giustizia, assassinato a Cacoal (Brasile) il 24 luglio 1985, all’età di 32 anni, durante una missione di pace a favore dei contadini senza terra e degli indios Suruì dell’Amazzonia brasiliana.
Sono passati vent’anni e questa figura di giovane missionario continua ad alimentare la speranza ed il sogno di vita e pace in molti piccoli e poveri del mondo! “È nato a Padova ed è morto in Brasile per insegnarci a costruire ponti e a non alzare muri.”
L’incontro ha avuto luogo giovedì 13 gennaio, dalle ore 21 alle ore 23, presso la Multisala Pio X (MPX) in via Bomporti a Padova. È stato condotto da P. Giorgio Padovan, superiore della comunità locale, che ha intervistato P. Alessandro Zanotelli e Fabiano Ramin, fratello di P. Ezechiele. La serata è stata conclusa dal vescovo Mons. Antonio Mattiazzo.
In occasione dei vent'anni dal martirio di P. Ezechiele, il sito dei giovani del GIM, ha completamente rinnovato la pagina dedicata a lui, ora molto ricca e preziosa. Visita http://www.giovaniemissione.it/testimoni/ramin.htm

Benemerenza pontificia a due benefattrici insigni
Due benefattrici insigni del servo di Dio P. Bernardo Sartori e di vari altri Comboniani, le sorelle Teresa e Maria Cimadomo di Corato (Bari), hanno ricevuto la medaglia "Pro Ecclesia et Pontifice", durante l’Eucaristia domenicale del 2 gennaio 2005, nella chiesa parrocchiale di S. Maria Greca. Le sorelle Cimadomo, di 99 e 89 anni rispettivamente, si sono distinte nella collaborazione missionaria a favore di varie missioni comboniane e di altri Istituti. Ha presieduto l’Eucaristia l’arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie, Mons. Giovanni B. Pichierri, accompagnato dai Comboniani P. Romeo Ballan, P. Arnaldo Baritussio, P. Giovanni Capaccioni e P. Francesco Mastromauro, assieme ad altri sacerdoti e numerosi fedeli.
Prima della benedizione finale, P. Ballan, a nome del Superiore Generale, ha consegnato le pergamene e le medaglie pontificie alle due sorelle. P. Mastromauro ha parlato della presenza di P. Sartori a Corato e, ancor prima, dello stesso San Daniele Comboni, il quale, intorno al 1870, vi trascorse due giorni (S 3025), essendo riuscito a portare con sé in Sudan ben quattro sacerdoti pugliesi, primo fra i quali Don Pasquale Fiore, un giovane parroco e canonico di Corato che Comboni incontrò nella Basilica di S. Pietro il 29 giugno 1870 (S 2550-2559, e altrove). Chi fosse interessato a questa documentazione, può richiederla a P. Ma-stromauro.

MESSICO

P. Teresino Serra in Messico
Durante la sua visita in Messico all’Anno Comboniano di Formazione Permanente (ACFP) dall’8 al 23 gennaio, P. Teresino Serra ha trovato anche il tempo di visitare le comunità della Bassa California (BCS) e di partecipare alla loro assemblea che si è svolta dal 18 al 20 gennaio nel santuario di Nostra Signora di Guadalupe a Constitución. Erano presenti anche P. Rafael González Ponce, il nuovo provinciale, e P. Tesfamariam Ghebrecristos Woldeghebriel, assistente generale.
La loro presenza è stata molto gradita ai confratelli della BCS. È stato un momento di incontro, di formazione permanente e di scambio di esperienze che li ha incoraggiati a lavorare per il Regno di Dio.

IN PACE CHRISTI

P. Vincenzo Capra
(03.10.1932 - 23.12.2004)
P. Vincenzo Capra era nato ad Alba (CN) il 3 ottobre 1932. Ordinato sacerdote il 31 maggio 1958, era partito per il Mozambico nel 1962, do-ve era rimasto fino al dicembre 2004. Aggravatosi il suo stato di salute (soffriva da anni del morbo di Parkinson) e dopo una malaria non ben curata, era stato trasportato in Italia, a Verona, con l’assistenza indispensabile della dottoressa comboniana Sr. Elisabetta Raule. Subentrata, nei giorni successivi, una polmonite, morì il 23 dicembre all’ospedale di Negrar a Verona. I funerali sono stati celebrati il 27 dicembre alla presenza di vari confratelli, di cui alcuni del Mozambico. La salma è stata poi portata ad Alba, suo paese natale, per la sepoltura.
P. Vincenzo aveva iniziato il suo servizio missionario nella missione di Lunga, assistendo P. Giovanni Zani come vicario parrocchiale. C’era un considerevole flusso di persone attorno alla missione, così nel 1963 si registravano già 50 matrimoni.
Con decreto di nomina del vescovo di Nampula, il 3 maggio 1966 l’erigenda missione di Alua, smembrata dalla più antica Mirrote, veniva affidata alle cure di P. Vincenzo. La missione contava più di 850 alunni e un notevole movimento religioso.
Il 1° gennaio del 1971 veniva eretta ufficialmente la nuova missione di Namapa, smembrata da Alua, e P. Vincenzo la occupò stabilmente dal 1° ottobre 1971 assieme a tre suore terziarie carmelitane del Sacro Cuore.
Nel 1974 P. Vincenzo fece parte della commissione che a Carapira si era riunita per preparare il testo dell’Imperativo di coscienza. Contribuì poi attivamente alla redazione del documento finale che ha avuto un in-flusso grandissimo sulla realtà della missione comboniana del Mozambico.
L’11 aprile 1974, giovedì santo, da Carapira, dove era stato convocato assieme ad altri quattro Missionari Comboniani, veniva espulso dal Mo-zambico a causa del documento che avevano stilato. I missionari furono prima trasferiti a Inhambane, poi a Lourenço Marques (Maputo), giun-gendo infine a Lisbona il 13 aprile.
Con l’indipendenza del Mozambico, l’instaurazione di un regime marxista-leninista e le nazionalizzazioni, alcuni missionari s’inserirono in at-tività scolastiche. Tra di loro c’era anche P. Vincenzo che ricorderà que-sto periodo come un tempo di entusiasmo per il contatto positivo con i giovani in età scolastica. Fu più volte elogiato dal governo per la sua dedizione in questo campo.
Trasferitosi a Iapala nel dicembre del 1975, su richiesta del vescovo per offrire assistenza a quella missione rimasta quasi senza sacerdoti, P. Vincenzo si dedicò con entusiasmo alle piccole comunità cristiane e all’insegnamento nella scuola superiore di Ribáuè, sede del locale di-stretto, e in quella media di Iapala.
Negli ultimi mesi del 1989 P. Vincenzo tornò a Namapa dove, tra le varie attività, diede vita a una scuola superiore di secondo grado (10ª classe).
Nel 1996 venne nominato formatore del postulato comboniano di Matola. Insegnava anche nel seminario filosofico “S. Agostinho” e aiutava nella direzione spirituale.
Nel maggio 2003, dopo un periodo prolungato di ferie in Italia, fu invitato a recarsi nella missione di Alua ad animare le attività del santuario mariano diocesano “Maria, Mãe da África”, servizio a cui si dedicò con fede ed entusiasmo fino a poche settimane prima della morte.
Il giorno dopo la sua morte, P. Francesco Antonini dall’Italia scriveva: “Ci ha lasciato un grande missionario che ha amato molto il popolo mo-zambicano e l’Istituto Comboniano. Sempre attivo, dinamico e positivo. Un missionario che ha inciso nella storia della presenza comboniana in Mozambico. Resterà in benedizione tra il popolo e tra noi”. (P. Giorgio Giboli)

P. André Imolu Babaya (04.05.1967 – 11.01.2005)
P. André Imolu Babaya era nato a Kisangani il 4 maggio 1967, secondo figlio maschio della famiglia. Dopo aver frequentato le elementari e le scuole superiori presso la parrocchia di Saint Camille, prese il diploma statale in pedagogia generale. Desiderava entrare nell’Istituto dei Missionari Comboniani, che conosceva perché avevano la responsabilità della sua parrocchia, ma dovette aspettare qualche tempo che impiegò facendo l’insegnante. Intanto, aveva cominciato a seguire il cammino neocatecumenale che stava nascendo in quella parrocchia.
Entrato fra i Comboniani, seguì il corso di filosofia e il postulato a Kisangani e il noviziato a Isiro dove, il 21 maggio 1995, fece la prima professione religiosa. Destinato allo scolasticato di San Paolo, Brasile, ter-minò gli studi teologici, emise i voti perpetui e ricevette il diaconato. Ritornato nella provincia del Congo, ha trascorso un periodo di esperienza come diacono nella diocesi di Bondo, dove ebbe la responsabilità della pastorale giovanile. Fu ordinato sacerdote il 19 gennaio 2003, pochi giorni dopo la morte di P. Pasquale Palermo, che era viceparroco nella sua parrocchia e che ha avuto un ruolo importante nel cammino di André. Successivamente fu mandato nella parrocchia di Maboma per occuparsi del servizio della parrocchia e dei pigmei. P. André amava molto il servizio di giustizia e pace, particolarmente importante nella situazione attuale del Congo. Contribuì alla nascita dell’osservatorio diocesano dei diritti umani e collaborò con dei corsi di formazione ad aiutare la popolazione a prendere coscienza dei propri diritti e delle proprie responsabilità in vista della costruzione di una nazione democratica e di diritto. La sua salute, però, aveva cominciato a dare qualche problema, perciò, all’inizio del 2004, era stato a Nairobi per delle cure. Poi, a novembre, apparentemente in forma come al solito, era andato a Kinshasa per l’assemblea provinciale. A dicembre, però, aveva avuto nuovamente dei problemi: ricoverato il 24 dicembre, è stato chiamato dal Signore la notte del 10 gennaio, la stessa data di P. Palermo. La salma è stata riportata a Kisangani dove è stata vegliata, secondo la tradizione congolese, da una grande folla e dai suoi confratelli che lo hanno accompagnato con le lacrime e la preghiera. Lunedì 17, l’arcivescovo ha presieduto al rito funebre in una cattedrale colma di gente. È stato sepolto accanto a P. Palermo, nel cimitero degli agenti di pastorale di Kisangani.

Preghiamo per i nostri defunti

LA MADRE: Maria do Rosario dello Sc. José Angel Sánchez Cañen-guez (DCA); Maria di P. Norberto Stonfer (KH); Genoveva di P. Ignacio López Toro (M); Concepción di Fr. Jesús Pérez Tortajada (DCA); Margaretha di P. Josef Scheuerer (DSP).

IL FRATELLO: Franco di P. Roberto Pegorari (U); Leonardo di P. Marco De Angelis (I); Frediano di P. Silvano Barbieri (P).

LA SORELLA: Eufrasia di P. Antonino Orlando (I); Ancilla di P. Andrea Filippi (†); Gina di P. Felice (U) e P. Gino (MO) Centis; Florida di P. Paolo Negrini (†).

LE SUORE MISSIONARIE COMBONIANE: Sr. M. Amalia Melzani; Sr. M. Niva Di Tommaso; Sr. Maria Teresa Monni; Sr. Rosalba Ronca; Sr. Giorgina Feliciani; Sr. Lariana Nodari; Sr. M. Paola Ghilardi; Sr. Eustella Cagliari; Sr. Angiola Belli.
Familia Comboniana n. 617