Giovedì 23 gennaio 2025
Lunedì 20 gennaio 2025, ci siamo ritrovati come comunità per una “giornata ecologica” di riflessione e di condivisione, accompagnati da P. Fernando Zolli, responsabile provinciale della commissione giustizia, pace e integrità del creato della Provincia Italiana.
In mattinata, dopo una breve introduzione, è stato proposto un breve momento di riflessione personale alla luce del Salmo 104: inno alla grandezza e alla bellezza della creazione. In seguito, è stato organizzato un lavoro di gruppo su alcuni aspetti per un cammino di conversione ecologica, attorno a queste cinque aree: crisi climatica, il bene prezioso dell’acqua, il consumo del cibo, i nostri consumi, il nostro futuro condiviso.
Nel pomeriggio, dopo la presentazione delle sintesi dei lavori della mattinata, P. Fernando ci ha offerto alcune tracce di spiritualità ecologica. La conversione ecologica non è una questione tecnica ma etica: ci vuole uno sguardo di fede di fronte alla creazione.
La fede ci motiva: le motivazioni si attingono dalla Parola. Fin dal racconto della creazione, la Parola ci dice che Dio vide che tutto era cosa buona. Si scopre, da sempre, la bellezza della creazione. C’è, dunque, bisogno di un occhio contemplativo.
Anche Gesù nel Vangelo ci rivolge questo invito: “guardate gli uccelli del cielo… osservate come crescono i gigli del campo…” (Mt 8, 25-34). Lo sguardo contemplativo è l’atteggiamento di chi cerca di comprendere e prendersi cura della stessa creazione che “geme insieme ed è in travaglio” (Rom 8, 22).
Come ci viene ricordato nella Laudato Si’ (LS) n. 88 “la natura, oltre a manifestare Dio, è luogo della sua presenza. In ogni creatura abita il Suo Spirito vivificante che ci chiama ad una relazione con Lui. La scoperta di questa presenza stimola in noi lo sviluppo delle virtù ecologiche”, che così riassumiamo:
1. La lode (LS, 12); San Francesco, fedele alla Scrittura, ci propone di riconoscere la natura come splendido libro nel quale Dio ci parla e ci trasmette qualcosa della sua bellezza e della sua bontà: “difatti dalla grandezza e bellezza delle creature per analogia si contempla il loro autore” (Sp 13, 5).
2. La gratitudine (LS 146, 159): alla scuola dei popoli originari, come missionari, abbiamo appreso che la terra non è un bene economico, ma dono di Dio e degli antenati che in essa riposano. La terra è uno spazio sacro, con il quale si instaura un rapporto di interazione per scoprire meglio la propria identità e i valori vitali. Tutta questa gratitudine deve condurci ad una “Azione di Grazia”, che nell’Eucarestia trova la sua maggiore elevazione (LS 236).
3. La cura: prendersi cura del creato riflette la tenerezza di Dio e sottolinea la interconnessione e l’integralità (LS 228).
4. L’umiltà: il nostro atteggiamento arrogante e rapace verso la creazione, che ha saccheggiato i beni comuni e distrutto tanta biodiversità, senza preoccuparsi di rispettare le regole insite in ogni creatura, ci ha illusi con il progresso illimitato. È tempo di recuperare l’umiltà perduta e prendere coscienza che siamo tutte creature fatte a Sua immagine; tutte interconnesse ed interdipendenti. Ricordando che “i miti, possiederanno la terra” (Mt 5, 5).
5. La sobrietà: è necessario rifiutare il modello tecnocratico che ci spinge all’accumulo di beni e al consumismo. La sobrietà è allinearsi alle necessità della creazione, con uno stile di vita moderato e semplice, che apprezza le piccole cose. Lascia cadere il desiderio di possedere e non rimpiange quello che si è perduto. La LS al n. 222 ci propone uno stile di vita consapevole del limite e ci incoraggia ad uno stile contemplativo che ci permette di gioire nel donare più che nel ricevere e nel possedere.
6. La pace interiore: è la capacità di mettersi in sintonia con la sorgente della vita. Solo una pace interiore come scelta e stile di vita, legata all’ecologia, ci aiuta ad ascoltare parole di senso che conducono alla profondità della vita. Come ci insegna la LS, la natura è piena di parole di amore (LS 225); ma come ascoltarle in mezzo ad un rumore costante? Alla distrazione permanentemente ansiosa? Al culto dell’apparire?
7. La gioia: La gioia è espressione della fede, è contagiosa e attrattiva. Contemplando la creazione si percepisce la voce silenziosa di Dio, che fa eco alla Parola rivelata. Ascoltando questa voce, l’essere impara a rispettare sé stesso e gli altri. Leggiamo nella LS: “Io mi esprimo esprimendo il mondo; io esploro la mia sacralità, decifrando quella del mondo” (LS 85).
La comunità di Brescia è disposta a lasciarsi trasportare da uno spirito di rinnovamento: le sfide, difatti, non sono ostacoli ma momenti di crescita che richiedono coraggio e buona volontà.
In quest’anno 2025, nel quale si celebra il decimo anniversario della LS, come pellegrini di speranza, la comunità assume l’impegno di aderire alla Piattaforma di Iniziative Laudato Si’, proposta da Papa Francesco, con un progetto ecologico, attento al grido della terra e dei poveri.
Si impegna a formulare il progetto comunitario di ecologia integrale:
- Valorizzando quello che già si fa, ben espresso nel lavoro dei gruppi nella giornata del 20 gennaio.
- Contattando altri movimenti e associazioni sul territorio per un cammino articolato, fatto in sinergia.
- Prendendosi cura del giardino Laudato Si’, nell’area verde della nostra casa.
- Diventando animatori di spiritualità ecologica, invitando amici e benefattori a dei momenti d’incontro e di preghiera, di informazione e formazione.
È stata creata un’équipe di lavoro (P. Mario Fugazza, P. Eugenio Nordjoe, P. Tiziano Laurenti), che preparerà una bozza del progetto ecologico entro il 20 aprile 2025, giorno di Pasqua.
P. Girolamo Miante e P. Fernando Zolli