Martedì 25 settembre 2018
Si sta svolgendo a Roma, nella sede della Direzione generale dei Missionari Comboniani, l’Assemblea intercapitolare. Saranno tre settimane (9-29 settembre) di riflessione, condivisione e incontro. Vi partecipano i provinciali e delegati delle circoscrizioni, i membri della Direzione Generale e alcuni invitati. L’obiettivo dell’Assemblea intercapitolare è principalmente quello di verificare quanto è stato fatto nell’implementazione del Capitolo Generale del 2015. Sabato scorso si è conclusa la seconda settimana dei lavori. Ne presentiamo una sintesi. Nella foto: P. Enrique Sánchez González.
La seconda settimana dell'Assemblea intercapitolare è iniziata con la presentazione della relazione di America/Asia fatta da P. Enrique Sánchez González, provinciale del Messico, e da P. David da Costa Domingues, delegato dell’Asia. In America è particolarmente sfidante per le circoscrizioni comboniane la crescente ondata dei migranti, provocata soprattutto dalla crisi, tra l’altro, in Venezuela e Nicaragua.
Della realtà dei Fratelli ha parlato Fr. Alberto Degan, che lavora nel Centro Internazionale Fratelli (CIF) di Bogotá, in Colombia. “Gli ambiti in cui operano i Fratelli – ha detto Fr. Degan – riguardano la formazione, l’amministrazione, la pastorale afro e GPIC. Il contesto sociale, politico ed economico del continente sfida il Fratello nelle sue opzioni di vita, nel suo impegno a promuovere comunione e fraternità”. Su questa linea si auspica la continuità del progetto di promozione umana per i Fratelli di Guayaquil, in Ecuador.
Lunedì pomeriggio P. Giovanni Munari ha presentato la relazione sulle circoscrizioni del continente europeo. Dopo l’intervento è stato dato spazio a chiarimenti e domande sui diversi settori e attività: le sfide della missione oggi in Europa, l’incontro con i giovani e i non credenti, la presenza nelle parrocchie, il processo di internazionalizzazione delle circoscrizioni europee, la pastorale giovanile e la promozione vocazionale, la collaborazione con la Famiglia comboniana, l’impegno nella GPIC e con i migranti, le possibilità per implementare l’Opera comboniana di promozione umana a livello europeo, studi e specializzazioni dei confratelli, ecc.
Il 18 settembre si è parlato della riqualificazione del lavoro missionario e revisione degli impegni nelle circoscrizioni (AC ’15 n. 44.5), guidati da P. Mariano Tibaldo, del segretariato della missione. Subito dopo i partecipanti si sono ritrovati in gruppi per continenti e poi in plenaria. Si è parlato anche degli impegni a livello provinciale, continentale o di Istituto come il Centro culturale afro di Quito e i centri OCPU (Carapira, Guayaquil), nati da decisioni dei Capitoli, delle persone e delle specializzazioni, della collaborazione a livello generale, ecc. Ancora una volta si è sottolineato che il nuovo paradigma di missione va inserito nel cambiamento epocale che stiamo vivendo e che ci chiede un modo nuovo di essere e di fare missione.
La giornata si è conclusa con la presentazione all’Assemblea delle proposte elaborate dai segretari, frutto del lavoro dei giorni precedenti.
Tutta la giornata del mercoledì 19 è stata dedicata ai processi di unificazione e ristrutturazione dei Segretariati Generali, della Missione (EV, AM, uffici GPIC e LMC), con P. Mariano Tibaldo, e della Formazione (di base e permanente), con P. Opargiw John Baptist Keraryo. È stato approfondito tra l’altro il concetto di modello di formazione integrale e del bisogno di implementare una maggiore relazione e interazione tra i Segretariati Generali.
Alla fine della giornata è stata letta e accolta la lettera personale da inviare a Papa Francesco, firmata da P. Tesfaye Tadesse, Superiore Generale, per ringraziarlo della sua “testimonianza di vita e delle provocazioni per un radicale cambiamento di mentalità e strutture della Chiesa e della società” e per manifestare la solidarietà dei Missionari Comboniani in questo momento in cui questo suo impegno “sta costando critiche, attacchi personali e boicottaggi”. I missionari concludono così la lettera: “Sulle orme del nostro fondatore, San Daniele Comboni, che amava il Papa in modo speciale, preghiamo per te e ti appoggiamo in tutto quello che possiamo; chiediamo a tutte le persone di buona volontà che ci aiutino, ed aiutino te, ad essere fedeli sempre e solo al Vangelo”.
Il 20 settembre P. Jeremias dos Santos Martins, P. Victor Hugo Castillo Matarrita e P. Körber Markus Lorenz hanno presentato il lavoro che la Commissione per la Rivisitazione e Revisione della Regola di Vita ha già realizzato a livello provinciale e continentale. Sono state presentate anche le diverse proposte dei confratelli arrivate finora alla commissione. Si è detto che la commissione non parte da zero, ma riprende la ricchezza storica del nostro Istituto. Non ha ancora una bozza da presentare all’Assemblea perché il processo di consultazione della base è lungo e tuttora in corso.
Riguardo alla Revisione, non si tratta – è stato detto – solo di riformulare i testi esistenti, ma c’è da considerare il cammino fatto dall’Istituto in questi ultimi 30 anni. I Segretariati Generali devono fare una riflessione specifica sulla parte che li concerne, come pure i continenti, il Consiglio Generale e i Fratelli.
La mattinata di venerdì 21 settembre è stata dedicata al tema dell’interculturalità. “A me sembra che finora nel nostro Istituto – ha detto P. Palmiro Mileto, comboniano ed esperto di interculturalità – ci sia incertezza e discontinuità nell’affrontare questa tematica, nonostante interventi mirati di alcuni documenti e alcuni interventi dei superiori maggiori, per esempio nelle assemblee della formazione. Ci sembra di poter ravvisare la possibile spiegazione di questa incertezza e discontinuità in un deficit di politica organica che inserisca, dal punto di vista educativo, la dimensione interculturale come parte integrante del curriculum del processo formativo”.
Il tema dell’intervento in aula di P. Mileto è stato “Camminare la diversità: la vita consacrata nella sfida della multi-appartenenza etnico-culturale nel mondo in globalizzazione”. La riflessione sulle diversità culturali deve aiutarci ad andare incontro a un nuovo umanesimo e a rileggere il carisma comboniano in un contesto plurale. Bisogna vivere il passaggio dal multiculturale all’interculturale e vivere l’interculturalità come un dono che viene dall’alto, ma anche come il frutto di opzioni coscienti.
Nel Capitolo del 1997 la multiculturalità fu uno dei problemi urgenti della Congregazione. Da qui, la Lettera sull’Interculturalità del 6 gennaio 1999 pubblicata dal Consiglio Generale di allora.
P. Mileto ha mostrato che l’interculturalità – il cui fine è il servizio al Regno di Dio – è stata un tema costante degli ultimi Capitoli Generali.
Nel pomeriggio, P. Jeremias do Santos Martins e P. Aitor Jiménez Echave hanno parlato della responsabilità, onestà e fedeltà personale e comunitaria alla vita religiosa e missionaria.
I partecipanti all'Assemblea, accompagnati da una bella giornata di sole, hanno trascorso la giornata di sabato 22 settembre in visita ad alcuni luoghi storici della Marsica, antica regione in provincia dell'Aquila. La prima visita è stata ad Alba Fucens, dove il lavoro degli archeologi sta portando alla luce un'antica e fiorente città romana nata nel IV a.C. La mattinata si è conclusa con la S. Messa celebrata nella chiesa parrocchiale di Scurcola Marsicana, a due passi dal luogo dove nel 1268 si affrontarono Corradino di Svevia e Carlo I d'Angiò, con la vittoria di quest'ultimo; un evento storico che rappresentò un cambiamento epocale nella vita dei nascenti stati europei.
Nel pomeriggio il gruppo si è recato ad Incile, ai limiti della conca del Fucino, dove sono collocati i due impianti di canalizzazione che in epoche molto diverse hanno consentito dapprima la regolazione delle acque dell'omonimo lago (I sec. d.C.) e poi il suo svuotamento (XIX sec. d.C.).