Giovedì 12 maggio 2016
L’Associazione dei Superiori Religiosi in Sud Sudan (RSASS) ha tenuto la sua conferenza annuale dal 27 al 30 aprile 2016 a Juba, Sud Sudan. Vi hanno partecipato 72 religiosi e religiose, provenienti da tutto il paese, che hanno studiato e riflettuto assieme, lasciandosi guidare dal tema dell’incontro: “Prenderci cura della nostra casa: riflessioni sulla Laudato si’ e le sue implicazioni su vita consacrata e ministero in Sud Sudan”. Dopo tre giorni di workshop, la RSASS ha tenuto la sua Assemblea annuale, a conclusione della quale i partecipanti hanno redatto un comunicato finale. Il Nunzio Apostolico, arcivescovo Charles Balvo, ha presieduto la celebrazione eucaristica di apertura, mentre la Messa conclusiva è stata celebrata dall’arcivescovo comboniano Paulino Lukudu Loro, della diocesi di Juba, che ha portato sostegno e incoraggiamento dando anche una panoramica delle situazioni di difficoltà nelle diocesi dove non ci sono né vescovi né leadership. P. Daniele Moschetti, comboniano, e Fr. Bill Firman, di Solidarietà per il Sud Sudan, sono stati rieletti per altri due anni, mentre è stato eletto, per la prima volta, P. Federico Gandolfi, OFM, sempre per due anni. P. Moschetti, comunque, si dimetterà dalla carica di presidente della RSASS alla fine del 2016, cioè alla scadenza dei suoi due mandati come superiore provinciale.
ASSOCIAZIONE DEI SUPERIORI RELIGIOSI
DEL SUD SUDAN
Juba, Sud Sudan
FACCIAMOCI CARICO
DELLA NOSTRA CASA COMUNE
SUD SUDAN
Workshop sulla
Lettera Enciclica del Papa Laudato si’
Comunicato Finale
Juba, 1° maggio 2016
“Cerchiamo di leggere i segni dei tempi”
(Cf Mt 16,3)
Ci siamo riuniti a Juba dal 27 al 30 aprile 2016, in qualità di rappresentanti degli oltre 500 religiosi presenti in Sud Sudan per riflettere sul messaggio della lettera enciclica di Papa Francesco Laudato si’ e sulle sue implicazioni per noi oggi.
Mentre il paese sta cercando di uscire dalla violenza, dalla morte e dalla distruzione della guerra civile e di mettere in atto la pace, siamo chiamati a superare le nostre ansie e paure e a non perdere la speranza. ‘Leviamo il capo’ (Lc 21,28) e cerchiamo di leggere i segni dei tempi. Non vogliamo reagire a qualsiasi tipo di sfida che dobbiamo affrontare, ma interagire tra di noi e con tutti gli uomini di buona volontà e vivere la nostra chiamata universale a costruire assieme il mondo in cui viviamo.
Osservando la realtà del Sud Sudan, VEDIAMO alcuni segnali preoccupanti: l’inquinamento delle acque, della terra, dell’aria; la deforestazione e il taglio degli alberi senza che vengano sostituiti, la foresta bruciata, pascoli intensivi e desertificazione, e lo sfruttamento del petrolio come introito principale per il paese ma anche come agente gravemente inquinante.
Se usiamo il nostro GIUDIZIO, vediamo una rottura dei rapporti fondamentali che ci rendono uomini e donne creati a immagine di Dio. Nei lunghi anni di guerra abbiamo perso il rapporto con i nostri fratelli e sorelle, siamo diventati come Caino che ha ucciso suo fratello. Abbiamo perso la nostra relazione con Dio che ha affidato a noi, come amministratori, la sua creazione e, facendo di noi stessi i signori della creazione, abbiamo messo in pericolo la nostra sacra casa. Abbiamo perso di vista il bene comune a causa della nostra avidità e sete di potere.
Come il profeta Michea (6,8) ha detto, ci sentiamo chiamati ad AGIRE con giustizia, amare la pietà e camminare umilmente con il nostro Dio. L’educazione dei bambini e dei giovani e la formazione di leader sono una priorità nelle nostre parrocchie e nelle scuole. Come Chiesa sentiamo il bisogno di essere una voce profetica nei confronti di coloro che sono responsabili delle decisioni in campo politico tramite il nostro impegno per la Giustizia, la Pace, la Salvaguardia del Creato e la Riconciliazione. Usando i mass media, in particolare la radio, abbiamo intenzione di diffondere il messaggio della Laudato si’ nelle nostre comunità. Celebrazioni liturgiche e giornate internazionali di memoria possono essere l’occasione per sensibilizzare la nostra gente sull’importanza di piantare alberi, di mantenere l’ambiente pulito, in particolare nelle aree urbane, e di migliorare e praticare l’agricoltura.
Infine, noi religiosi e religiose chiamiamo tutte le persone di buona volontà a fare una riflessione personale sul nostro stile di vita, essendo auto-critici e aperti al cambiamento, consapevoli del fatto che le risorse a nostra disposizione sono limitate. La nostra spiritualità deve essere tradotta in azioni concrete.
Con Papa Francesco: “Camminiamo cantando! Le nostre lotte e la nostra preoccupazione per questo pianeta non ci tolgano la gioia della speranza” (n. 244).
Firmato dai partecipanti all’Assemblea annuale 2016 dell’Associazione dei Superiori Religiosi del Sud Sudan (RSASS).
Il comitato esecutivo dell’Associazione dei Superiori Religiosi in Sud Sudan (RSASS)
ha visitato il 3 maggio 2016 l’onorevole Josephine Napwon, Ministro dell’Ambiente [terza da sinistra].
P. Daniele Moschetti, missionario comboniano (secondo da sinistra).