Sabato 13 dicembre 2014
Ci sono anche italiani in fila all’ambulatorio odontoiatrico dei Missionari Comboniani a Roma. La struttura dell’Associazione comboniana servizio emigranti e profughi (Acse), nata per assistere i migranti e i profughi, eroga gratuitamente 2.500 prestazioni l’anno. Grazie a venti odontoiatri volontari. Il passaparola è il mezzo attraverso il quale questi pazienti vengono a conoscenza della struttura dell’Acse. Nella foto: il dottor Giuseppe Teofili mentre visita un paziente all'Acse.


Il dottor
Ettore Farcomeni
mentre visita
un paziente
all'Acse.

Roma, a due passi dal Colosseo. Usano la chiesa di Santa Maria del Buon Consiglio come sala d’attesa. Sono extracomunitari ma anche italiani perché i soldi a fine mese per il dentista non sempre ci sono. Ad attenderli nell’attiguo ambulatorio odontoiatrico ricavato nei locali della parrocchia, in Via del Buon Consiglio, ci sono i dentisti dell’Acse (Associazione comboniana servizio emigranti e profughi) che erogano sino a 2.500 prestazioni l’anno.
A questa struttura dell'Acse accedono prevalentemente pazienti inviati dai centri di identificazione ed espulsione (Cie), da case-famiglia o persone che vivono in strada. Il passaparola è il mezzo attraverso il quale questi pazienti vengono a conoscenza della struttura dei Comboniani. La trafila è semplice: la persona si presenta in ambulatorio, viene visitata, si riempie la cartella clinica e viene destinata alle cure di un determinato dentista in base alla patologia. Particolare problema pratico da affrontare sono le lingue: si presentano molti arabi o africani e comunicare significa conoscere bene almeno l’inglese e il francese.

 

L’ingresso dell’Acse,
associazione comboniana,
in via del Buon Consiglio
a Roma.

Tra i dentisti volontari dell’Acse c’è Giuseppe Teofili che lavora e vive nella capitale. Si occupa di volontariato: da circa tre anni è il direttore sanitario dell’ambulatorio dell’Acse, che comprende il servizio odontoiatrico. “Mi piace definire l’ambulatorio dell’associazione dei Comboniani – dice Teofili – un avamposto avanzato di solidarietà urbana. Al suo interno eroghiamo prestazioni odontoiatriche gratuite per le fasce deboli della società, rivolgendoci in particolare ai migranti e comunque alle persone che sono giunte nel nostro Paese da meno di cinque anni. Questo arco di tempo, infatti, è utile per integrarsi in una comunità anche da un punto di vista sanitario. A parte i migranti, oggigiorno tanti nostri pazienti sono romani che, a causa della crisi economica, non sono più in grado di pagarsi il dentista”.


ACSE,
Associazione Comboniana
Via del Buon Consiglio 19, Roma
(Zona Cavour/Colosseo)
Tel. 06 6791669

Nell’ambulatorio dell’Acse sono circa venti, tutti volontari, gli odontoiatri attualmente attivi: dal lunedì al venerdì questi dottori assicurano la presenza sia di mattina che di pomeriggio. Al momento nell’ambulatorio c’è una sola poltrona odontoiatrica, ma l’associazione sta lavorando per metterne presto un’altra a disposizione dei pazienti. “L’ambulatorio dell’Acse – ricorda Teofili – è chiamato a soddisfare una domanda di solidarietà che è sempre in crescita e il numero dei volontari, anch’esso in crescita, non è mai sufficiente a colmare la richiesta. Però grazie alla Fondazione Andi onlus, la Fondazione dell’Associazione nazionale dentisti italiani, è stato possibile reclutare nuovi volontari”.

Il lavoro del camice bianco volontario, ovunque si svolga, implica una buona dose di determinazione: “Le motivazioni per fare volontariato sono individuali – dice Teofili –. Personalmente sono circa venticinque anni che lo faccio in ambito odontoiatrico, da quando entrai in contatto con la Caritas. Appena laureato, forse per un particolare senso di giustizia e solidarietà, decisi di trovare dei correttivi a un sistema che mi appariva, come tutt’ora mi appare, che non funzionasse a dovere”.
Il Giornale della Previdenza
di Carlo Ciocci/foto di Vincenzo Basile


L’interno della chiesa di Santa Maria del Buon Consiglio utilizzata momentaneamente come sala d’attesa.