Roma, dicembre 2016
Il Natale è seme di speranza perché Dio stesso si fa storia per trasformarla e ricrearla in una direzione nuova. Questo si comprende meglio dalla parte delle vittime, dei poveri, dei senzaterra e dei senzatetto. Il nostro fondatore ha fatto della sua vita un progetto di amore e causa comune con gli ultimi. Il nostro Istituto nasce da questa esperienza feconda di Daniele Comboni che lotta instancabilmente contro l’ingiustizia che i più abbandonati subiscono. Dio si è incarnato nella fragilità. Ci auguriamo che la celebrazione del Natale ci aiuti a incarnare il nostro carisma dentro ciascuna delle realtà in cui ci troviamo per essere presenza creativa e segni del Regno. Il Consiglio Generale vi augura un Natale 2016 colmo di benedizioni e un 2017 ricco di iniziative che ci motivino a collaborare con il piano che Dio porta avanti attraverso di noi. [Dal messaggio di Natale del Consiglio Generale].
MESSAGGIO DI NATALE
I miei occhi hanno visto la tua salvezza
(Luca 2,30)
Cari fratelli in Cristo,
Ricevete un abbraccio fraterno in occasione della celebrazione del mistero dell’Incarna- zione di Nostro Signore.
Il Natale ci offre un tempo propizio per contemplare Dio nella fragilità e nella speranza che un mondo nuovo è possibile. Siamo chiamati a scoprire i segni della presenza di Dio in un mondo offuscato dalla violenza senza senso che distrugge l’umanità e rende incerto il futuro. In quest’ultimo anno abbiamo seguito con preoccupazione la situazione della Siria e di alcuni paesi nei quali siamo presenti, Sud Sudan, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, Etiopia, Eritrea, Mozambico, Messico, Colombia… La presenza dei nostri confratelli in queste situazioni è segno che siamo convinti che Dio è anche lì, per quanto limitata possa essere la nostra attività missionaria. Il Natale è anche un’opportunità per ridare vigore alla nostra vita fraterna, imparando a guardare l’altro con gli occhi del Padre, camminando come famiglia che sa perdonarsi e accettandoci così come siamo.
I fenomeni migratori hanno raggiunto proporzioni eccezionali a causa delle guerre e delle profonde disuguaglianze economiche. Milioni di persone si vedono costrette a uscire dalla sicurezza delle proprie case in cerca di una vita dignitosa. Il nostro Istituto si sta impegnando sempre di più con questa realtà per essere segno della presenza di Dio che ricrea la vita e apre il cuore alla solidarietà in una società sempre più chiusa in se stessa.
Il Natale è seme di speranza perché Dio stesso si fa storia per trasformarla e ricrearla in una direzione nuova. Questo si comprende meglio dalla parte delle vittime, dei poveri, dei senzaterra e dei senzatetto. Il nostro fondatore ha fatto della sua vita un progetto di amore e causa comune con gli ultimi; tutta la sua esistenza è stata configurata dalla passione che scaturisce dal Vangelo attraverso una relazione intima con il Padre. Il nostro Istituto nasce da questa esperienza feconda di Daniele Comboni che lotta instancabilmente contro l’ingiustizia che i più abbandonati subiscono.
Dio si è incarnato nella fragilità. Anche noi oggi, come Istituto, ci sentiamo fragili, ma è da questa debolezza che siamo più creativi e aperti all’azione dello Spirito. Sentiamo la necessità di ascoltare, accogliere e prendere su di noi quello che Gesù ci dice in questo momento particolare, che è anche tempo di salvezza. Ci auguriamo che la celebrazione del Natale ci aiuti a incarnare il nostro carisma dentro ciascuna delle realtà in cui ci troviamo per essere presenza creativa e segni del Regno.
Il Consiglio Generale vi augura un Natale 2016 colmo di benedizioni e un 2017 ricco di iniziative che ci motivino a collaborare con il piano che Dio porta avanti attraverso di noi.
Il Consiglio Generale
[MESSAGGIO DEL CONSIGLIO GENERALE: P. Tesfaye Tadesse Gebresilasie; P. Jeremias dos Santos Martins;
P. Rogelio Bustos Juárez; P. Pietro Ciuciulla; e Fr. Alberto Lamana Cónsola].