Martedì 5 marzo 2025
Il prossimo 16 marzo ci incontriamo di nuovo per riprendere il cammino di Arena di pace. Inutile, quando tutto intorno a noi grida guerra e sopraffazione? No, dobbiamo solo essere più determinati. Dice padre Alex Zanotelli: “Sono tempi duri ma altrettanto dura deve essere la nostra nonviolenza attiva e la nostra resistenza”. [Nella foto: Veglia per la pace in Sudan a Verona, novembre 2024. Nigrizia]

Questo articolo è uscito nel numero di Nigrizia di marzo 2025.

Caro Alex,
riprende il cammino per Arena di pace. Un incontro delle associazioni che hanno animato questo percorso si è tenuto nelle scorse settimane e un altro è previsto nelle prossime. Sinceramente sono un po’ scettico. Ovunque l’ordine multilaterale viene distrutto, tutti guardano alla guerra come opzione possibile e anche lì dove vengono siglate tregue o avviati negoziati, le prospettive sono terribili. Non staremo perdendo tempo? Non serve forse qualcosa di diverso? (Daniela Orsoli)

Risposta di padre Alex Zanotelli:

Cara Daniela, si, come Arena di pace ci siamo già ritrovati varie volte via web dopo l’incontro col Papa a Verona del maggio scorso. Il 16 marzo tutte le realtà di Arena 2024 si ritroveranno a Brescia per decidere insieme come procedere. Tu scrivi che sei un po’ scettica, su questo processo. Hai ragione di esserlo perché la situazione internazionale è di una gravità estrema.

Si hai ragione, sono crollate le fondamenta del diritto internazionale e tutti guardano alla guerra come opzione possibile. E queste guerre si moltiplicano e diventano sempre più spaventose. Ma quello che spaventa di più è il trionfo in Occidente di governi di ultradestra.

Sono in crisi profonde le democrazie occidentali, a partire da quella Usa, con l’elezione di Trump l’imperatore (o il re, come recita una recente copertina del Time). Con il presidente statunitense è avvenuta una cosa ancora più grave: la democrazia Usa è stata consegnata all’uomo più ricco al mondo, Elon Musk, e ai miliardari del web.

Non ci può più essere una democrazia senza un’informazione seria. È la fine della democrazia Usa? Chi fa le spese di questo disordine internazionale? Sono gli impoveriti del pianeta, costretti a migrare per guerra, fame, cambiamenti climatici. E ovunque questi rifugiati sono calpestati nei loro diritti, rifiutati…Si tratta di oltre 150 milioni di essere umani in fuga.

Ho voluto menzionare tutto questo perché oggi non si può parlare di pace se non si declina con tutti questi fattori. Infatti i cinque tavoli di Arena di pace vertevano su armi, lavoro, migranti, democrazia, ambiente.

Se penso al tuo scetticismo rispetto ad Arena, mi viene in mente un detto cinese: «Non serve maledire le tenebre, accendi una luce!». Tu mi chiedi: non serve qualcosa di diverso? Si, serve che le tante realtà che compongono l’arena si uniscano per formare un grande movimento popolare. È quanto auspica papa Francesco.

Solo dei forti movimenti popolari oggi possono scuotere i nostri governi, prigionieri del complesso militare-industriale e delle multinazionali del fossile. Ma c’è un altro passo che dobbiamo fare per farci ascoltare: capire che oggi dobbiamo praticare la nonviolenza attiva, arrivando fino alla disobbedienza civile, pagando anche di persona, andando anche in galera per questo.

È quanto ci ha insegnato Gesù, quanto praticato da Martin Luther King. Sono tempi duri ma altrettanto dura deve essere la nostra nonviolenza attiva e la nostra resistenza.

P. Alex Zanotelli