Padre Elio Farronato: “Che la gioia di Gesù risuscitato porti pace alla nostra vita”

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Sabato 16 aprile 2022
“Dal 31 maggio dell’anno scorso, nonostante l’età, sono parroco di una nuova parrocchia di periferia, dove la gente arriva da altri quartieri, popolari sì, ma troppo costosi per la loro povertà. Eppure con pochissimo aiuto esterno, del quale vi rendo grazie, stanno costruendo una casetta per i loro preti per poterli avere più vicini perché nelle lotte quotidiane di sopravvivenza confidano ancora nel Signore Gesù”. Buona Pasqua!

Che la gioia di Gesù risuscitato porti pace e conforto alla nostra vita

Carissimi sorelle e fratelli,
è ormai il terzo anno che la Pasqua arriva in una situazione di difficoltà generale. Nel 2020 la morte seminata dal covid ha portato tanta afflizione e paura e l’anno scorso è stata rinnovata. Ora è la guerra, nuova fonte di paura, abbondantemente amministrata dai media mondiali che parlano di tragedie economiche e alimentari e di una terza guerra mondiale. Qualche donna è arrivata a rallegrarsi di non avere generato figli da esporre a tanti pericoli.

Scusate, qui in Congo non è che non arrivino notizie di pandemie e di guerre ma la pandemia del covid non interessa la gente, per loro è una “malattia dei bianchi”. E di fatto in Africa, nonostante le autorità abbiano moltiplicato i morti del covid, questi erano una manciata di fronte a quelli denunciati in Europa; qui la gente, il popolo, non ha visto la malattia.

Anche la guerra in Europa alla gente non interessa, perché soffre di troppe guerre interminabili e atroci, intrattenute artificialmente, che terrorizzano la popolazione con scene orribili, immagini da rabbrividire, di massacri e profanazione dei corpi, realtà quasi quotidiane. Solo che i media mondiali non ne parlano perché queste guerre sono in funzione della rapina del COLTAN del Cobalto e altri minerali affini, elementi fondamentali per l’attuale industria informatica. Questa guerra qui in Congo, con massacri e genocidi la gente la sta soffrendo da più di 20 anni, da quando il “virtuoso Rwanda” ha occupato il Congo e continua a fare l’interesse delle potenze mondiali arricchendosi terrorizzando la gente del Congo e rapinando le ricchezze.

Sono più di 50 anni che vivo qui in mezzo a questi fratelli che soffrono perché il loro paese è troppo ricco vista l’ingordigia mondiale che l’opprime e lo tiene nel disordine per sfruttarlo meglio. Non vi posso dire quanto soffro di questa situazione e quante volte mi sono chiesto: ci sarà una salvezza?

Ecco la PASQUA! Ecco la Salvezza che mi conforta.
Quando le cose vanno troppo male, guardo il crocifisso e gli dico: Gesù tu hai vinto morendo nel fallimento totale, e certo vincerai ancora, e io voglio essere con té nella vittoria finale.

Due anni fa ero preparato tranquillamente a morire di Covid, mi preparo anche ad altre difficoltà future, ma conserverò sempre questa sicurezza incrollabile, sto con Gesù e lui ha detto «coraggio, io ho vinto il mondo!». E io a lui ci credo, perché non ha mai mentito come fanno i media mondiali che favoriscono anche le plateali false notizie in maniera di gettare meglio confusione su chi credere.

«Io credo in Dio, Padre Onnipotente», che ha creato l’uomo e l’universo con “Sapienza e Amore”, che conduce costantemente il mondo con “Sapienza e Amore”. «Credo in Gesù Cristo» che ci ama teneramente, che «è morto per noi ed è risorto» per farci partecipi della sua vita divina. «Credo nello Spirito Santo che è Signore e dà la vita», e mi assiste ogni giorno perché il mio zoppicante servizio ai fratelli porti frutto.

Dal 31 maggio dell’anno scorso, nonostante l’età, sono parroco di una nuova parrocchia di periferia, dove la gente arriva da altri quartieri, popolari sì, ma troppo costosi per la loro povertà. Eppure con pochissimo aiuto esterno, del quale vi rendo grazie, stanno costruendo una casetta per i loro preti per poterli avere più vicini perché nelle lotte quotidiane di sopravvivenza confidano ancora nel Signore Gesù. In questi giorni hanno messo i vetri su porte e finestre perché ci possano ospitare per il triduo pasquale.

Hanno costruito anche una chiesa, che manca ancora di mura e dovrà essere ritoccata ma che intanto dà alla comunità parrocchiale un riparo sicuro contro il sole e la pioggia. Il vostro aiuto li riempie di gioia, perché è dono d’amore, e sentono che tanti fratelli e sorelle lontane pensano a loro. Vi dicono: Grazie! ma Gesù vi darà molto di più del mio e loro grazie.

I problemi sono tanti. La gente è tanto povera, ma è ricca di fede e di amore. Con loro mi trovo bene. Ogni giorno prego il Padre “Abbà” che mi faccia «dimorare nel suo amore per accoglierlo e donarlo». E questo mi dà tanta gioia e conforto e forza. So che posso andare avanti anche zoppicando. Ma affido tutto a Gesù e non mi preoccupo più di tanto. Faccio come dice san Pietro: «gettate i vostri affanni nel Signore perché Egli abbia cura di voi» (1Pt 5,7).

Sento di essere così un vero realista che fonda la sua vita sull’unico che è veramente sicuro: Gesù Cristo.

La vita di Dio è: «Amare ed Essere Amati», la nostra è «Essere Amati e Amare» perché l’amore viene da Dio, ma è sempre amore vita di gioia per tutti, e donare amore è tanto bello.

Vorrei che questa Pasqua vi portasse un po’ di conforto in questi tempi, che sono difficili ma che non sfuggono di mano all’Amore Onnipotente che ci conduce sempre con “Sapienza e Amore”.

Doniamo amore. Solo in cielo ci accorgeremo come il nostro dono di amore sia stato prezioso

Buona Pasqua, carissime sorelle e fratelli. Vi porto nel cuore.

Che la resurrezione di Gesù sia anche resurrezione continua per noi.

P. Elio Farronato
Kinshasa, Pasqua 2022