Martedì 9 novembre 2021
Siamo tutti un po' sorpresi da come Fr. Andrea ha vissuto gli ultimi giorni della sua vita: sembra quasi che la morte sia venuta a prenderlo in fretta, senza rispettare i tempi che normalmente si danno … La sua partenza è stata repentina dopo pochi giorni di permanenza a Castel d'Azzano, senza quasi permettere che esercitassimo verso di lui la diaconia del buon Samaritano, senza darci la soddisfazione di dire: abbiamo potuto almeno lenire un po’ le sue sofferenze…

Fratel Cagna Ernesto Andrea è nato il 29.10.39 a Buscate (Milano). Ha fatto il noviziato a Venegono e la prima professione il 5.6.76. Dopo due anni a Pordenone, è stata assegnato alla provincia di Malawi/Zambia nel 1979. Emise i voti perpetui l’8 gennaio del 1984. La sua attività missionaria si svolse tra il Malawi/Zambia e l’Italia (MZ 79-88; I 88-92; MZ 92-98; I 98-01; MZ 01-17; I 17-21).

Fr. Andrea è tornato alla Casa del Padre la mattina di sabato 6 novembre 2021 presso la comunità di Castel d’Azzano, all’età di 82.

Fr Andrea era arrivato a Castel d’Azzano dalla comunità di Rebbio solo da un paio di settimane, a causa di un improvviso aggravamento delle sue condizioni di salute. Alcuni giorni fa era stato portato al pronto soccorso a causa di una forma grave di astenia, ma dopo un breve soggiorno all’ospedale era rientrato in comunità. Purtroppo le condizioni sono peggiorate gradualmente fino al suo decesso per arresto cardiaco.

I funerali di Fr. Andrea Cagna si sono svolti questa mattina di lunedì 8 Novembre alle ore 10:00 presso la comunità di Castel d’Azzano, presieduti dal superiore P. Renzo Piazza, e la sepoltura alle ore 15.00 presso il cimitero di Buscate (MI).

Funerale di Fr. Andrea Cagna

Fr. Andrea ha chiesto di essere sepolto al suo paese, Buscate, dove è nato, cresciuto, dove la famiglia gli ha trasmesso la fede in Gesù e dove è nata la sua vocazione missionaria. Sarà così vicino ai parenti che gli hanno dato la vita e che lo hanno sostenuto in questi lunghi anni di servizio missionario. Certamente Fr. Andrea appartiene alla sua famiglia e alla comunità di Buscate. Ma non solo.

Attraverso la consacrazione religiosa appartiene anche alla famiglia comboniana, dove è stato accolto come un vero fratello. “Mediante la propria consacrazione il missionario comboniano entra in una comunità di fratelli chiamati a condividere le difficoltà e le gioie del servizio missionario: vive così la testimonianza a Cristo, non solo come individuo, ma anche in una vita di comunione con i propri fratelli. Ogni missionario viene accolto dalla comunità come un fratello e accettato così com’è, trovando in essa la possibilità di essere genuinamente se stesso” RdV 23. Sono numerosi i confratelli che da ogni parte del mondo in questi giorni hanno chiesto notizie e inviato le loro condoglianze, ricordando il loro legame con Fr. Andrea. Nella nostra comunità Fr. Romano Maran, P. Gennaro Campochiaro, P. Antonio Ferrari, P. Renato Rosanelli e P. Salvatore Bragantini hanno condiviso la stessa missione e lo ricordano con stima e con affetto.

Pensiamo che, come missionario, Fr. Andrea appartiene anche alla missione del Malawi/Zambia che ha servito per più di 30 anni, condividendo la vita della gente, inserito nella vita della chiesa, senza sentirsi straniero. La gente percepisce che chi arriva in punta di piedi, in nome di Dio, per servire, non è un estraneo, uno straniero, ma un fratello, venuto a far causa comune con la gente, diventando parte viva della chiesa e della società. Questo ci è stato confermato dal P. Antonio Guarino, che da Lusaka, in Zambia, ci scrive così: “E’ una brutta notizia, questa di Fr. Andrea: non mi aspettavo che finisse così. Condoglianze. Io l’ho conosciuto troppo bene e abbiamo fatto tante cose insieme. I momenti più belli della missione in Malawi li abbiamo passati con lui. Era ingegnoso da parte sua, un grande che ci mancherà. Stiamo perdendo i pilastri della missione. Per fortuna ci sostiene la fede. Il Signore lo accoglierà a braccia aperte… Saperlo vivo, anche se in carrozzina, mi andava bene. Pensare che non lo rivedrò più, mi lascia un vuoto…”

Ma Fr. Andrea appartiene ancora a qualche Altro.  San Paolo ci ha detto: “Nessuno di noi vive per se stesso e nessuno muore per se stesso, perché se noi viviamo, viviamo per il Signore, se noi moriamo, moriamo per il Signore. Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore”. Fr. Andrea appartiene dunque al Signore Gesù, che lo ha amato e ha dato la vita per lui. Nessuno come Gesù ha versato il suo sangue per lui: per questo Andrea gli appartiene ed è per lui prezioso. La sua vita, il suo servizio missionario, la sua malattia e anche la sua morte repentina che lo ha fatto passare da questo mondo al Padre… tutto appartiene a Lui.  Il Signore Gesù che ha amato e che ha servito lo accoglie ora nel suo regno promesso a tutti coloro che hanno atteso con amore la sua venuta.

Ci è stato detto che il massimo della libertà consiste nell’ appartenere a qualcuno per amore. Fr. Andrea ha conosciuto il Signore Gesù, ha fatto l’esperienza di sentirsi amato da lui e come risposta a questo amore gli ha offerto la disponibilità a servirlo per tutta la vita. 

Siamo tutti un po’ sorpresi da come Fr. Andrea ha vissuto gli ultimi giorni della sua vita: sembra quasi che la morte sia venuta a prenderlo in fretta, senza rispettare i tempi che normalmente si danno … La sua partenza è stata repentina dopo pochi giorni di permanenza a Castel d’Azzano, senza quasi permettere che esercitassimo verso di lui la diaconia del buon Samaritano, senza darci la soddisfazione di dire: abbiamo potuto almeno lenire un po’ le sue sofferenze…

Ma noi abbiamo la certezza che anche questa morte appartiene al Signore e che Dio fa concorrere tutto per il bene di coloro che lo amano. Sappiamo che “né morte, ne vita… nulla ci potrà mai separare dall’amore di Dio manifestato in Gesù”. Se la morte ti ha strappato all’affetto dei tuoi cari e dei tuoi confratelli, nella fede crediamo che non ti ha strappato dall’amore di Dio e che nessuno mai ti potrà separare da lui.

Fr.  Andrea te ne sei andato nel mese di novembre al tempo in cui la chiesa fa memoria dei fedeli defunti e fa soprattutto memoria che nel Cristo morto e risorto per noi trova spazio e viene accolta ogni vita che è stata unita alla sua mediante il battesimo.

Il giorno in cui hai lasciato questo mondo, la liturgia ci proponeva un testo di S. Gregorio Nazianzeno che terminava così: “Accogli fra le tue braccia, o Signore, il mio fratello maggiore che ci ha lasciati. A suo tempo accogli anche noi, dopo che ci avrai guidati lungo il pellegrinaggio terreno fino alla meta da te stabilita. Fa’ che ci presentiamo a te ben preparati e sereni, non sconvolti dal timore, non in stato di inimicizia verso di te, almeno nell’ultimo giorno, quello della nostra dipartita. Fa’ che non ci sentiamo come strappati e sradicati per forza dal mondo e dalla vita e non ci mettiamo quindi controvoglia in cammino. Fa’ invece che veniamo sereni e ben disposti, come chi parte per la vita felice che non finisce mai, per quella vita che è in Cristo Gesù, Signore Nostro, al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen”

P. Renzo Piazza
Comboni2000