Venerdì 25 settembre 2020
Questa mattina, 23 settembre 2020, ci siamo congedati da P. Giovanni Battista Bressani, deceduto due giorni fa, all’età di 89 anni. Oltre alla nostra comunità di Castel D’Azzano, era presente P. Fabio Baldan, superiore provinciale dei comboniani in Italia, che ha voluto rappresentare i confratelli che non hanno potuto partecipare al funerale dovuto alle restrizioni imposte dal covid-19. P. Renzo Piazza, superiore della comunità, ha presieduto la celebrazione. Alla fine dell’Eucaristia ha ringraziato il personale per l’assistenza premurosa prestata a P. Bressani. Ecco la sua omelia.

Funerale del P. Giovanni Battista Bressani
23 settembre 2020

P. Giovanni Battista Bressani ha concluso la sua vicenda terrena lunedì 21 settembre 2020. La chiesa celebrava la festa di S. Matteo apostolo; la società civile la giornata mondiale dell’Alzheimer. P. Giovanni Battista, come Matteo, è stato un apostolo, inviato a testimoniare il Vangelo di Gesù nel mondo: per una decina di volte si è alternato tra un servizio in patria ed un altro in missione.

E’ deceduto a causa dell’Alzheimer, malattia definita subdola, che entra silenziosamente nella vita delle persone e poi le travolge completamente.

Non sappiamo cosa passi nella testa e nel cuore di una persona quando scopre che la vita, l’ambiente, le relazioni non sono più come quelle che ha sempre vissuto, quando il suo rapporto con il mondo, i luoghi, le persone diventa causa di turbamento e la vita si complica fino a diventare bisognoso di tutto.

Sappiamo invece cosa succede a chi, con cuore aperto e disponibile ascolta da Gesù la stessa parola rivola a Matteo: Seguimi! La gioia di aver scoperto il tesoro della vita lo spinge a lasciare tutto per seguire il Signore. Allora “La gioia del vangelo riempie realmente il cuore e la vita intera” di chi si incontra con Gesù e non teme di offrirgli tutta l’esistenza per collaborare con lui nell’opera di evangelizzazione.

Questa è stata certamente l’esperienza del P. Giovanni Battista, missionario comboniano.

I numeri

Diventa sacerdote molto giovane, a 23 anni, nel 1954, 4 mesi dopo aver emesso i primi voti. 

Inizia il suo ministero come economo a Carraia prima e poi a Firenze. Nel 60 lo troviamo vice Parroco in Messico per 5 anni. Si specializza a Roma e nel 66 viene inviato in Spagna come Maestro dei novizi. Vi rimarrà fino al 75. 

Di questo periodo il nostro P. Manuel Joao attesta: Ho conosciuto padre Bressani più di cinquant’anni fa, durante il nostro noviziato a Moncada (Spagna) negli ormai lontani anni 1968-1970. Era il nostro padre maestro. Noi eravamo dei giovanotti, portoghesi e spagnoli, ma anche lui era un giovane trentenne. Di natura era gioviale, entusiasta e scherzoso ma il ruolo lo costringeva ad avere un’aria piuttosto severa, un uomo però in cui si specchiavano i valori che cercava di trasmetterci. Parlava spesso della sua esperienza missionaria in Baja California (Messico).

Lo ritroviamo, parroco, in Messico dal 75 al 81, e poi a Verona in Casa Madre, come Superiore. Vi rimarrà  6 anni. Nel 1987 il vescovo di Esmeraldas lo invita in Ecuador per essere Vicario Generale della diocesi: 8 anni. Passerà un breve periodo in Colombia, prima a Bogotà nell’Animazione Missionaria e quindi a Medellin nel Postulato. Nel 1999 lo troviamo ad Arco per 9 anni, impegnato nel ministero, l’accompagnamento del confratelli anziani e come probus vir. In febbraio 2009 ritorna in Ecuador, a S. Lorenzo, missione ardua, in un tempo difficile, marcato dalla violenza. E’ il Superiore nella residenza del Provinciale fino al 2015, quando, ormai malato, rientra definitivamente in Italia. Prima a Rebbio e poi dal 1 febbraio 2017 a Castel d’Azzano.  

La Parola di Dio

Abbiamo scelto di riprendere la lettura di lunedì, giorno della sua morte, perché rispecchia bene la sua vita: Comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore, avendo a cuore di conservare l’unità dello Spirito per mezzo del vincolo della pace.

“Umiltà, dolcezza e magnanimità” sembrano le virtù acquisite nell’ultimo periodo dalla sua vita missionaria, quando le prove, le umiliazioni, le difficoltà della missione e la violenza dell’ambiente  lo hanno messo alla prova e  trasformato interiormente. Vengono alla mente le parole di S. Giacomo: “Considerate perfetta letizia, miei fratelli, quando subite ogni sorta di prove, sapendo che la vostra fede, messa alla prova, produce pazienza. 

Paolo aggiunge: “Dio ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere dei profeti, ad altri ancora di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri per preparare i fratelli a compiere il ministero”. A P. Giovanni Battista è stato fatto il dono di essere maestro dei novizi per preparare i fratelli a compiere il ministero. Per tanti anni è stato responsabile nelle comunità, con il ruolo del pastore, che raduna, conduce, accompagna.  

Ascoltiamo ancora il P. Manuel Joao: “Ho rivisto padre Giovanni Battista alla fine degli anni novanta quando era il responsabile della comunità di Arco per gli anziani. Ho visitato quella comunità diverse volte ed ero impressionato dal clima di serenità. Era una bella comunità. Padre Bressani ci  sapeva fare come animatore dedicato e entusiasta”

Immaginiamo per un momento P. Giovanni Battista, anziano e in buona salute che rivolge a noi il suo ultimo saluto… Probabilmente ci ripeterebbe: Comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore, avendo a cuore di conservare l’unità dello Spirito per mezzo del vincolo della pace.

Per concludere

Lasciamo concludere a P. Manuel Joao: Ho ritrovato padre Bressani qui a Castel D’Azzano, quando ormai la malattia dell’Alzheimer avanzava. Malgrado ciò padre Giovanni Battista manteneva la sua aria scherzosa, raccontando le sue barzellette innocenti. Alla sera, dopo cena, chiedeva dove era la sala di ricreazione. Se gli proponevano di andare in sala  TV rifiutava, ma se gli dicevano di andare lì dove si trovavano gli altri confratelli allora si lasciava condurre. Era un uomo che amava essere in compagnia.
Padre Bressani è deceduto il 21 settembre, Giornata Mondiale Alzheimer. Questa malattia è stata la fase suprema della purificazione della sua vita missionaria.
Dio ha benedetto il nostro istituto con questa grande figura di missionario. La sua fecondità continua nella vita di tanti di noi. Che la sua intercessione in cielo ci ottenga altri missionari della sua tempera.
Combonianum