Sabato 6 settembre 2014
Venti animatori missionari e responsabili delle riviste delle circoscrizioni comboniane di America e Asia si sono radunati dal 25 al 29 agosto a Xochimilco, sede della casa provinciale del Messico, per rivedere gli statuti e il lavoro di animazione missionaria che i missionari realizzano nelle loro province. L’assemblea è stata coordinata da P. Rafael González Ponce, superiore provinciale dell’Ecuador e incaricato dei provinciali per questo settore. (Vedi allegato in spagnolo).
P. Rafael González Ponce,
superiore provinciale
dell’Ecuador.
I partecipanti all’assemblea continentale di animazione missionaria, tra i quali tre comboniane, hanno individuato e analizzato le sfide che hanno davanti e fatto una riflessione sull’apertura delle Chiese particolari alla missione ‘ad gentes’ che, malgrado i documenti pontifici e ecclesiali (si pensi, per esempio, all’Assemblea di Aparecida con il suo documento finale) che incoraggiano in tal senso, si mostrano reticenti per la paura di perdere agenti di evangelizzazione.
Il termine missione rischia così di essere diluito in mille attività senza che si ponga l’accento sul fatto di andare al di là delle frontiere per annunciare il Vangelo a quanti ancora non lo conoscono. Fra le sfide che i comboniani incontrano c’è la poca disponibilità di alcuni a fare animazione missionaria e all’uso delle nuove tecnologie e possibilità che offre il mondo digitale. “Ciononostante –secondo P. Fernando Cortés Barbosa – quando parliamo di missione, sperimentiamo l’entusiasmo di gruppi e movimenti ecclesiali che vedono in questo un forte impulso per rinnovare la fede e le strutture caduche e portare Cristo ad altri popoli. Perciò ribadiamo con gioia la scommessa sull’animazione missionaria che ci contraddistingue da altri istituti missionari, fedeli al carisma di Comboni, grande animatore”.
Secondo P. Fernando “le sfide sono molte ma animati da Colui che ci anima e ci ispira, torniamo alle nostre comunità per motivare la Chiesa ad aprirsi alla missione ‘ad gentes’, convinti che solo la missione può salvarci da una vita di fede opaca, triste e senza senso”.