Roma, lunedì 29 ottobre 2012
“Grazie Battista e arrivederci”, queste le ultime parole della comunità parrocchiale alla fine dell’Eucaristia delle esequie di Giovanni Pelucchi – papà del vicario generale dei Missionari Comboniani, P. Alberto Pelucchi – presso la casa comboniana di Brescia (Italia), sabato 27 ottobre scorso, giorno delle esequie. Molti comboniani e amici si uniranno solidali alla famiglia Pelucchi nell’Eucaristia e al cimitero.
Giovanni Battista Pelucchi, 89 anni, si è spento serenamente il 24 ottobre. A ricordarlo con profonda commozione e gratitudine la moglie Liliana, i tre figli – P. Alberto, missionario comboniano, Maurizio e Anna – con le loro rispettive famiglie, insieme all’affezionato nipote Michele, e parenti e amici tutti. I funerali hanno avuto luogo sabato 27 ottobre nella Parrocchia del Buon Pastore in viale Venezia a Brescia, partendo dall’abitazione.
Una trentina di missionari comboniani – il Consiglio Generale e membri della Curia e della comunità di Brescia, altri confratelli delle comunità più vicine e P. Martin James Devenish, P. Felix Paul Neri Augustine, e P. Annis Paul – hanno partecipato alle esequie e concelebrato la Messa presieduta da P. Alberto.
“La vita di nostro padre – ha detto P. Alberto nell’omelia – non si può capire se non alla luce della sua fede nel Dio di Gesù e nel vangelo, con i suoi valori, scelte e orizzonti. Papà, come tanti suoi amici della parrocchia di San Francesco da Paola, era stato formato da grandi figure di sacerdoti bresciani, sacerdoti come don Stefano Pebejani, don Domenico Bondioli, e Mons. Poli. Cresciuto nell’Azione cattolica e all’ombra dell’Istituto comboniano e di San Daniele Comboni, da giovane aveva conosciuto e ricevuto molto anche da vari missionari comboniani passati in questa casa qui accanto. Tra tutti ricordava in particolare due fratelli comboniani, Fr. Giuseppe Zordan e Fr. Olindo Maria Norbiato, con i quali è rimasto in contatto fino alla loro morte”.
Della vita sociale e spirituale del suo papà, P. Alberto ha detto: “Papà aveva anche conosciuto e recepito i valori civici e sociali della Resistenza e della ricostruzione politica e sociale di matrice cristiana. Aveva conosciuto e apprezzato poi la spiritualità di don Zuaboni e del Pro Famiglia, che questi aveva fondato, diventandone in seguito associato, assieme alla moglie, come apostoli della famiglia”.
P. Alberto leggendo la storia del suo papà ha accennato anche al “senso di giustizia, quella di stampo evangelico, di onestà e di autenticità vissuti nell’ambiente di lavoro come in tutto ciò che gli era affidato da amministrare” e alle sofferenze che lo hanno accompagnato in questi ultimi anni. “Papà aveva paura della sofferenza fisica, ma in queste ultime settimane di malattia ha imparato ad accettarla senza lamentarsi. Ma è stata soprattutto la sofferenza dello spirito che lo ha accompagnato in questi ultimi anni di cammino con il suo Dio, una sofferenza che aveva saputo nascondere a molti. A cominciare dalla morte di sua figlia Giusy, 14 anni fa, per finire con la perdita di quella profonda comunione di vita e spirito che aveva sempre avuto con sua moglie Liliana, a causa della malattia della mamma”.
Alla fine dell’Eucaristia, un rappresentante della comunità parrocchiale ha letto: “Siamo qui per salutare un amico e, mentre lo salutiamo, sentiamo il bisogno e il dovere di ringraziarlo. Ringraziarlo riconoscenti per la sua disponibilità nell’aiutare chiunque si rivolgesse a lui per un consiglio, una richiesta d’aiuto. È stato veramente al servizio di tutta la comunità; sensibile alla realtà dell’oratorio, ai problemi del consiglio parrocchiale ed economico, all’impegno dei missionari comboniani, particolarmente dedito alla sua bella famiglia e alle singole persone. Attento, capace, paziente, discreto, la sua silenziosa presenza è stata un punto di riferimento per tutti”. Le ultime parole sono state: “Grazie Battista e arrivederci”.
Dopo l’Eucaristia famiglia e amici hanno proseguito per il cimitero bresciano di S. Francesco da Paola, per l’ultima raccomandazione e commiato e concludere con la voce del sacerdote, “L’eterno riposo donagli, Signore”, e la voce di tutti: “E splenda a lui la luce perpetua”.