Lunedì 24 marzo 2025
Il significato della Quaresima può essere spiegato dai due elementi della cenere e dell’acqua. La Quaresima comincia con le ceneri sulla testa e finisce con l’acqua sui piedi. “Tra questi due riti” diceva don Tonino Bello, “si snoda la strada della quaresima. Una strada apparentemente breve: meno di due metri. Ma, in verità, molto più lunga e faticosa. Perché si tratta di partire dalla propria testa per arrivare ai piedi degli altri”.

Infatti se ci riteniamo giusti e santi, non saremo mai in grado di inchinarci davanti al fratello nel bisogno. Solo se prenderemo coscienza della nostra povertà, di tutto ciò che ci riduce semplicemente in polvere e disgrega la società, allora impareremo a metterci l’acqua della fede e del servizio per ricomporre e ravvivare la comunità umana. Spesso si pensa alla quaresima come un tempo di mortificazione. Ma il pentimento e la penitenza hanno lo scopo piuttosto di vivificare e di rendere più sincero e forte la gratitudine e il rispetto per la vita con l’impegno a proteggerla. Non solo la nostra vita ma anche quella di ogni persona.

Questo tempo di quaresima è marcato da grande preoccupazione per quanto accade nel mondo e, in particolar modo, per le vicende del Sud Sudan dove la tensione all’interno del governo di unità nazionale sta generando conflitti nei territori. Nelle scorse settimane ci sono state violenze a Nassir tra gruppi di civili armati e le forze governative. La popolazione locale si è ribellata contro la presenza di militari che erano visti come una minaccia per la loro sicurezza. Nonostante la decisione del governo di mandare altri militari, la milizia locale è riuscita ad attaccare e prendere il controllo delle caserme con un numero di vittime importante. 

In risposta a questa insubordinazione, il presidente ha fatto arrestare vari ministri che aderiscono al gruppo di opposizione perché li ha ritenuti responsabili di questi fatti. Il presidente ha poi parlato in modo pacato e rassicurante durante una conferenza stampa, ma dopo qualche giorno ha dato ordini per un attacco aereo a Nassir che ha colpito oltre che le milizie anche la popolazione. A spiegazione di questo fatto, il ministro dell’informazione ha semplicemente fatto riferimento all’azione di Israele su Gaza come un metodo normale per sradicare le opposizioni. 

C’è una parte di mondo che si sta disumanizzando. Si parla di riarmo e di nuove guerre. Ci vien detto da tante parti: “Rassegnati. Da quando mondo è mondo la storia vien fatta dalle armi. La politica mossa dai valori della pace e della giustizia è cosa ormai superata. Solo se hai più armi e fai paura, sarai rispettato e sarai in grado di conservare il potere. Altrimenti sei perso”.

Ma c’è una parte di mondo che resiste a questi presagi di morte. In Sud Sudan, per esempio, molte voci denunciano quanto sta accadendo. Un attivista Sud Sudanese scrive: “Il governo non può accettare di essere umiliato così, ma non può neppure rispondere con la violenza e la vendetta. Bombardamenti aerei indiscriminati vanno ben oltre quello che la legge consente e vanno a distruggere il nome del paese, i suoi valori e la coesione sociale stessa”. E continua: “L’idea che i Sud Sudanesi siano divisi tra loro secondo la loro appartenenza etnica è solo una propaganda politica usata da alcuni per conservare consensi e potere”

Durante questa quaresima siamo particolarmente invitati a pregare per la pace, ad astenersi dalla violenza, a fare opere di carità fraterna anche a coloro che sono ritenuti nemici. Infatti nessuno è nemico, fintanto che abbiamo deciso di essere nemici di nessuno. Questo è il primo passo per uscire dal proprio egoismo e arrivare ai piedi dell’altro, di quel fantomatico nemico che sarà invece finalmente riconosciuto amico ritrovato.

Durante questo mese ho ricevuto la visita di fratel Hans Eigner. Insieme a padre Giovanni stiamo cercando di capire come risolvere il problema dell’acqua. Abbiamo milioni di metri cubi d’acqua intorno a noi nella palude, ma non una goccia di acqua potabile. Speriamo di poter presto scavare dei pozzi. Stiamo finalizzando un contratto con una compagnia che dovrebbe trivellare quattro pozzi in quattro delle sette parrocchie della diocesi. Vogliamo anche migliorare le nostre condizioni costruendo quattro stanze nella missione ad uso residenza. In città i materiali edili scarseggiano, perciò i costi sono molto alti. Non c’è sviluppo. La gente vive in ripari fatti con materiale di fortuna: pali, lamiere, papiri, paglia e fango. Stiamo esplorando come costruire su questo terreno paludoso. 

In questi giorni stiamo testando la possibilità di realizzare blocchi di terra pressati usando una piccola quantità di cemento. Questo esercizio ci aiuterà a capire come continuare con le altre opere. Daremo priorità alla scuola primaria. L’anno scolastico è appena cominciato e abbiamo già 1.669 bambini. Abbiamo due classi costruite di mattoni e quattro classi costruite su pali di legno. Alcune classi fanno lezione sotto l’ombra degli alberi. L’amministrazione della scuola sta cercando di offrire un pasto al giorno a ciascun bambino. Abbiamo ricevuto dei sacchi di sorgo e di fagioli da UNICEF. Alcune mamme si stanno dedicando a bollire sorgo e fagioli insieme aggiungendo un po' di sale e olio. Non è un cibo gourmet, ma questo è il pasto base per tante persone. Andremo avanti così per qualche settimana. Il governo ha destinato alla diocesi un nuovo appezzamento di terra. Stiamo valutando di spostare lì la scuola appena possibile.

Il mio programma è fitto di incontri e visite alle comunità cristiane. A giorni parto per la parrocchia di Leer che si trova a 200 km da Bentiu. Questa parrocchia è affidata alla cura pastorale di una comunità di missionari comboniani. Copre un territorio molto grande e ben quattro provincie. Oltre all’impegno pastorale, la comunità ha aperto quest’anno la prima classe di una scuola superiore. Questa decisione viene per riprendere in mano una scuola professionale della diocesi che era già attiva in Leer, ma che ha dovuto chiudere 11 anni fa a causa del conflitto. 

Nel frattempo continuano i programmi di formazione diocesani sia per giovani, che per i gruppi delle donne, che per i catechisti portati avanti da don William, nostro coordinatore pastorale. Questi programmi vogliono preparare la diocesi a celebrare la memoria della fondazione della prima missione cento anni fa proprio in questo territorio. In maggio infatti le parrocchie si raduneranno per celebrare il centenario, e avremo la prima assemblea pastorale diocesana seguita dal consiglio presbiterale. Radunarci insieme, pregare, riflettere e pianificare i prossimi passi della diocesi ci sembra il miglior modo per celebrare e far fiorire la vita in un contesto dove non ha vita facile.

“Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l'esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi” (Gv 13:13-15). Mettere in pratica questo Vangelo è il segreto per costruire un mondo riconciliato dove sia possibile vivere la fraternità. Allora chiedo la vostra preghiera e mi faccio vicino con la mia perché arriviamo alla Pasqua pronti per ricevere la vita nuova che Gesù ci è venuto a portare.

Padre Christian Carlassare
Vescovo di Bentiu – Sud Sudan