Sudafrica: storico accordo per salvare i pinguini africani dall’estinzione

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Giovedì 20 marzo 2025
Un’ordinanza definita “storica” per salvare dall’estinzione i pinguini africani. L’ha emessa il 18 marzo l’Alta Corte di Pretoria, in Sudafrica, stabilendo il divieto di pesca per un periodo di 10 anni attorno a sei zone chiave per la riproduzione di questa specie gravemente minacciata dalle attività umane. [Pinguino africano vicino a Boulders Beach, Sudafrica (Credit photo: Paul Mannix/Wikimedia Commons/CC BY-SA 2.0). Testo: Nigrizia]

La misura è frutto di un accordo extragiudiziale raggiunto tra le associazioni ambientaliste che hanno avviato nel 2024 l’azione legale – la BirdLife South Africa e la Southern African Foundation for the Conservation of Coastal Birds (SANCCOB) -, l’industria della pesca commerciale e il Dipartimento delle foreste, della pesca e dell’ambiente (DFFE). Si è stabilito quindi il divieto per i pescherecci commerciali che utilizzano reti a circuizione, di catturare sardine e acciughe – principali fonti alimentari per i pinguini africani – intorno a sei colonie riproduttive: la disabitata Dassen Island, Robben Island, Dyer Island, St Croix Island, Bird Island e la riserva naturale di Stony Point.

Entro le prossime due settimane il DFFE dovrà garantire che le misure siano state pienamente implementate. Tra sei anni è prevista una verifica scientifica dei risultati dell’iniziativa che si protrarrà fino al 2035, anno in cui, in base agli studi compiuti dal Biodiversity Law Center (BLC), che rappresenta i gruppi ambientalisti, il pinguino africano sarebbe arrivato all’estinzione.

Negli ultimi cinque anni, infatti, secondo i dati raccolti dal BLC, il numero di coppie riproduttive di pinguini si è quasi dimezzato, passando da oltre 15.187 nel 2018 a 8.750 alla fine del 2023. Un calo costante di circa l’8% all’anno, confermato anche dal comitato scientifico nominato dal governo per valutare il rischio per il pinguino africano, le cui raccomandazioni per la tutela della specie sono finora rimaste inascoltate. L’Unione internazionale per la conservazione della natura ha inserito il pinguino africano tra le specie in pericolo critico nell’ottobre 2024, con una riduzione della popolazione subita attorno al 97%. La tutela delle fonti alimentari è considerata fondamentale per la sopravvivenza della specie, in quanto se gli individui non sono ben nutriti tendono a non riprodursi.

“Mentre celebriamo il successo di oggi, siamo profondamente consapevoli che il nostro viaggio è ben lungi dall’essere finito”, ha dichiarato Nicky Stander, responsabile della conservazione di SANCCOB. “Le minacce che affronta il pinguino africano sono complesse e continue, e l’ordinanza stessa richiede monitoraggio, applicazione e cooperazione continua da parte dell’industria e dei processi governativi che monitorano e assegnano le popolazioni di sardine e acciughe per scopi commerciali. Dobbiamo continuare l’opera di advocacy sulla base della nostra ricerca scientifica e implementare strategie di conservazione efficaci per garantire che i pinguini africani prosperino in futuro”.

Nigrizia