Venerdì 14 febbraio 2025
Bruciate in poche ore le disponibilità dei click day. Il decreto flussi non funziona. Nel 2024 solo il 7,8% delle domande è stato accettato, creando di fatto nuova irregolarità invece di contrastarla. Migliaia di persone lasciate in un limbo burocratico. [Testo e foto: Nigrizia]
5, 7 e 12. Numeri da terno secco, quelli dei giorni dedicati in questo febbraio 2025 ai click day. Numeri di un atteso calendario per chi ha necessità di lavoratrici e lavoratori stranieri che, quest’anno, secondo quanto stabilito dal Decreto flussi, potranno usufruire di una finestra che comprende 181.450 ingressi (mai così alti), suddivisi in 110mila subordinati stagionali; 70.720 non stagionali e 730 autonomi.
Numeri fuori dalla realtà
Numeri come sempre bruciati in poche ore. Soprattutto quei 110mila destinati all’agricoltura. Numeri che rimangono reali solo nelle intenzioni e sulla carta, visto come il meccanismo degli ingressi continui a dimostrarsi una fallimentare lotteria che ha necessità di più di una revisione, come spiega il monitoraggio, svolto da dicembre 2023 a marzo 2024 da Ero straniero. Eloquente già dal sottotitolo: Lunghe attese e irregolarità: neanche “ritoccato”, il decreto flussi funziona.
Stando ai dati raccolti, il dossier mostra come lo scorso anno solo il 7,8% delle quote di ingressi stabilite dal governo si sia poi effettivamente trasformato in permessi di soggiorno e, conseguentemente, in lavoro stabile e regolare. Obiettivo del provvedimento che dovrebbe contrastare l’immigrazione “clandestina” e legalizzare quella cosiddetta economica.
Crollo delle domande accettate
Praticamente, nel 2024 sono state solo 9.331 le domande per l’ingresso di lavoratrici e lavoratori che sono riuscite a concludere tutto l’iter presso le prefetture italiane, su un totale di 119.890 quote assegnate. Meno di quel che era accaduto nel 2023, quando la percentuale si era comunque fermata ad appena il 13%: 16.188 pratiche concluse a fronte di 127.707 quote assegnate.
Se poi si fa un passo ulteriore e, uscendo dalla prefettura, ci si reca in questura per il rilascio materiale del permesso di soggiorno, a distanza di un anno, sempre riferendoci ai flussi e ai click day 2023, si vedrà che i permessi realmente concessi sono stati 9.528. E quel magro tasso di successo del 13% cala al 7,5%.
Quale il destino degli “invisibili”?
Ma che fine fanno tutti quegli uomini e quelle donne che sono entrati in Italia pensando di aver trovato lavoro e di dover solo espletare le ultime pratiche burocratiche? Diventano, in questo caso sì, persone clandestine per legge. Nel senso che è proprio una norma che non funziona a renderle di fatto invisibili, irregolari, precarie nella vita e nell’esposizione alla ricattabilità. Perché di fatto quell’unico canale regolare di ingresso permette a pochi tra loro di entrare, avere il permesso di soggiorno e inserirsi nel mondo del lavoro.