Martedì 12 novembre 2024
«Il Digiuno di giustizia in solidarietà con i migranti di questo mese è un grido di protesta per la scellerata scelta del nostro paese di esternalizzare non solo le frontiere, ma anche i migranti. È scandaloso che sia proprio l’Italia a deportare i migranti arrivati», scrive padre Alex Zanotelli a nome del Digiuno di giustizia in solidarietà con i migranti. E conclude: «Ci troveremo mercoledì 13 novembre, dalle ore 16 alle 17,30, in via di San Nicola de’ Cesarini, a Roma, per gridare a tutti che i migranti sono anch’essi esseri umani, con la stessa dignità che spetta a ogni uomo».
Digiuno di giustizia in solidarietà con i migranti
Il Digiuno di giustizia in solidarietà con i migranti di questo mese è un grido di protesta per la scellerata scelta del nostro paese di esternalizzare non solo le frontiere, ma anche i migranti. È scandaloso che sia proprio l’Italia a deportare i migranti arrivati. “I migranti, fratelli e sorelle con la loro dignità – ha detto il vescovo, mons. F. Savino, vicepresidente della CEI – non sono pacchi da sbattere da una parte a un’altra”.
In Albania il governo Meloni ha costruito a Gjader un enorme campo di concentramento per i migranti, una struttura circondata da altissime barriere, presidiata da 295 poliziotti e carabinieri, questi ultimi ospitati in hotel a quattro e cinque stelle, con piscina, centro benessere, del “grupo Rafaelo”, che ci costeranno 9 milioni di euro. Mentre i migranti sono detenuti in un vero e proprio campo di concentramento. Apartheid a cielo aperto!
Nel suo primo viaggio, il torpediniere della marina militare ‘Libra’, con 80 marinai e capienza di almeno 200 persone, ha portato in Albania 16 migranti, soccorsi al largo di Lampedusa (non in acque internazionali come per legge). Di questi migranti trasportati, due perché minorenni e altri due per problemi di salute, sono stati rimandati in Italia, mentre i rimanenti sono stati rimpatriati perché i giudici di Roma si sono opposti rifacendosi alla pronuncia della Corte europea sui Paesi sicuri.
Stesso copione per il secondo viaggio in Albania: 8 migranti dei quali uno rimpatriato perché vulnerabile e gli altri 7 ritornati in Italia per la decisione del tribunale di Roma, che ha rimesso il caso del trattenimento dei migranti in Albania alla Corte di giustizia europea, sospendendo il provvedimento di convalida. E chissà quanto tempo ci vorrà per la risposta della Corte Ue: mesi, anni….
Potrebbe sembrare una commedia, ma purtroppo è un dramma che viene vissuto sulla pelle dei poveri. In più, un’inutile enorme somma di denaro pubblico sprecato: il costo complessivo di questa tragedia neocoloniale del governo Meloni si aggiorna su un miliardo di euro! “Una delle più costose iniziative mediatiche ed elettoralistiche della storia repubblicana” – afferma il deputato R. Magi. La difende, invece, a spada tratta, il ministro degli Interni, Piantedosi: “Il progetto Albania sul quale abbiamo registrato il forte interesse di 15 paesi europei e soprattutto della Von der Leyen, risponde all’obiettivo di prevenire e contrastare i flussi migratori irregolari e potrà in futuro svolgere un’importante funzione di deterrenza”.
Per questo noi continuiamo il nostro digiuno di giustizia in solidarietà con i migranti sballottati da una nazione all’altra, rifiutati, disprezzati. Ma la nostra solidarietà va anche ai giudici, vilipesi perché stanno difendendo i diritti dei migranti. Ci troveremo mercoledì 13 novembre, dalle ore 16 alle 17,30, in via di San Nicola de’ Cesarini, a Roma, per gridare a tutti che i migranti sono anch’essi esseri umani, con la stessa dignità che spetta a ogni uomo. “Chi non custodisce il migrante – ci ha ricordato Papa Francesco – commette un peccato contro la vita”.
P. Alex Zanotelli a nome del Digiuno di giustizia in solidarietà con i migranti
Napoli, 12 novembre 2024