Giovedì 26 gennaio 2023
Questa mattina, martedì 24 gennaio 2023, nella nostra comunità di Castel d’Azzano, abbiamo celebrato il funerale del nostro confratello P. Giacomo Molinari, deceduto sabato pomeriggio, 21 gennaio, dopo un breve ricovero presso l’ospedale di Borgo Roma (Verona) per arresto cardiaco, all’età di 91 anni. [comboni2000]
Oltre alla comunità, erano presenti diversi confratelli della nostra casa madre di Verona, P. Fabio Baldan, superiore provinciale, e P. Antonio Guglielmi della comunità di Palermo, che aveva lavorato con P. Giacomo in Brasile. Erano presenti, inoltre, diversi familiari di P. Giacomo, tra cui anche l’unico suo fratello rimasto.
P. Renzo Piazza, superiore della comunità, ha presieduto la celebrazione. Alla fine dell’Eucaristia P. Antonio ha condiviso la sua esperienza di missione con P. Giacomo in Brasile, sottolineando la sua grande umanità e bontà, la sua disponibilità nel servizio missionario e lo spirito di accoglienza.
La salma è stata poi trasportata al suo paese, alla chiesa di Corna (Darfo Boario Terme – BS) dove c’è stato il funerale e la sepoltura.
Funerale di P. Giacomo Molinari
Omelia di P. Renzo
“Voi siete la luce del mondo…” Il cristiano non brilla di luce propria, ma del riflesso della luce di Gesù Risorto. Di lui si è fatto discepolo, condividendone la missione e il destino. È luce del mondo perché il battesimo lo ha inserito nella vita del suo Signore e la grazia del battesimo produce frutti che, come luce, risplendono davanti agli occhi degli uomini, e li invitano a rendere gloria al Padre che è nei cieli.
Piena di luce è stata la vita del P. Giacomo Molinari che oggi vogliamo consegnare alle mani del Padre. Il suo passaggio tra di noi è stato marcato dal suo fare umile e laborioso, dalle sue opere semplici ed evangeliche che ci appaiono oggi come una luce che non va messa sotto il moggio, ma sul lucerniere, perché faccia luce a quanti sono in casa.
E’ un dovere per la nostra comunità esprimere riconoscenza a Dio prima di tutto e a P. Giacomo per quello che è stato in mezzo a noi, prima nella comunità di Casa Madre e poi a Castel d’Azzano.
Dopo 57 anni di servizio missionario in Brasile, per motivi di salute, ha lasciato la missione ed è rientrato in Italia. A 84 anni ha saputo cogliere nel piccolo handicap fisico il segnale che era giunto il tempo di rinunciare a una vita attiva e movimentata per cercare un nuovo modo di essere missionario, all’interno di un gruppo di confratelli anziani e ammalati come lui. Non ha voluto aggrapparsi alla missione del Brasile, dove era amato e stimato, come a un tesoro geloso, ma ha saputo leggere la realtà e accettare i limiti imposti dalla salute e dagli anni e, sapientemente, ha fatto la scelta di mettersi al servizio qui, anziano in mezzo ad altri anziani.
Ha continuato ad essere prete e sino alla fine: ha annunciato la Parola, ha animato la liturgia, con un servizio regolare, preparato, misurato, senza fronzoli , senza cercare di apparire. Sempre disponibile al servizio della Parola sia in casa che nelle parrocchie o nelle comunità neocatecumenali. Ha animato il gruppo dell’Ascolto della Parola, ogni giovedì. Era ricercato dai confratelli e dai sacerdoti per il ministero della riconciliazione. Pregava sempre, pregava molto.
Ha fatto sue le parole dell’Apostolo: “Annunciare il Vangelo non è per me un vanto, perché è una necessità che mi si impone”.
Oltre all’annuncio del Vangelo, P. Giacomo si è distinto per essere l’uomo del servizio. E’ stato il vice superiore della comunità, affidabile e attento a tutti e a ciascuno. Finché ha avuto un briciolo di forza è stato l’accompagnatore di P. Fabio, non vedente, spingendo la carrozzina, pregando con lui l’ufficio delle letture e i vespri, leggendogli le informazioni della Famiglia Comboniana, interessandosi alla corrispondenza con i suoi familiari, amici e benefattori. E questo ogni giorno, ogni mattina e ogni pomeriggio per 5 anni!
Conservo un’immaginetta che mi è stata data più di 40 anni fa. È la foto di un asinello, con la scritta: “Bisogna essere poveri per essere disponibili”. P. Giacomo è stato povero e disponibile: si è caricato dei pesi degli altri, come Gesù. Quando rientrava dalle confessioni la prima cosa che faceva era consegnare al Superiore la busta con l’offerta. L’unica cosa speciale che chiedeva per se stesso era il gel per capelli…
Ha fatto sue le parole di Paolo: “Mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero. Mi sono fatto tutto per tutti, per salvare a ogni costo qualcuno”. Finché ha avuto le forze, si è donato tutto agli altri. Quando non ce l’ha più fatta, ha fatto il possibile per essere autonomo e non essere di peso a nessuno. Questo fino al giorno precedente la sua morte.
Ha saputo trasformare una comunità che non gode di grande popolarità tra i confratelli – sono rari quelli che desiderano venire a Castel d’Azzano – nel luogo evangelico in cui si può essere totalmente missionari, predicando e testimoniando il Vangelo del servizio ai fratelli. Ha trasformato la casa di riposo nel luogo del suo impegno; al tempo in cui tanti tirano i remi in barca, si è prodigato nel servizio. Nella casa in cui c’è tendenza a chiudersi e a isolarsi nel privato, è stato l’uomo della comunione e della fraternità.
Mons. Franco Masserdotti, vescovo di Balsas, la diocesi in cui aveva lavorato in Brasile, gli disse un giorno: “P. Giacomo, tu non sei un faro, ma la tua lampadina è sempre accesa”. Alla notizia della sua scomparsa molti ci hanno scritto. Stralciamo tra decine di testimonianze:
Ringrazio il Signore per la sua vita e per la missione che ha fatto! In modo speciale sono grato per i momenti a tavola! Ho imparato l’umiltà dalla sua persona e la fedeltà dal suo servizio a Padre Gilli. Riposi in pace. Mi unisco al ricordo e alla preghiera per P. Giacomo Molinari, un uomo buono, discreto, sempre disponibile ad aiutare chi aveva bisogno. Ora è in Paradiso: Giacomo, intercedi per noi.
Padre Giacomo Molinari ha lasciato bellissime testimonianze di umiltà, disponibilità, servizio… Padre Giacomo lo ricordiamo sempre per la sua semplicità, riservatezza, mitezza. Un padre sempre attento e disponibile. In pace in terra e in pace in cielo. Lo ricorderemo sempre con tanta riconoscenza. È sempre stato vicino e di aiuto al nostro caro zio P. Fabio. Riposi in pace.
P. Giacomo: ci mancherai? Noi abbiamo visto le tue opere buone e oggi diamo gloria al Padre che è nei cieli. Certamente la tua lampadina non brillerà più in questa casa. Ma non piangiamo. Il tuo esempio ha lasciato un segno: “Tu vai tracciando un cammino, un altro ti seguirà”, dice il canto. La grazia di Dio non ci abbandona e noi chiediamo che altri possano collaborare con Lui, come te.
Caro P. Giacomo, ti hanno dato il nome di due apostoli e non sappiamo bene quale dei due fosse il tuo santo protettore, se Giacomo il maggiore o il minore. Ci piace pensare che non sia il maggiore, il figlio del tuono, che la madre voleva seduto al primo posto, alla destra di Gesù… Oggi vorremmo affidarti al minore, perché è chiamato “il fratello del Signore” e nel vangelo di oggi, 24 gennaio, il fratello del Signore è colui che fa la volontà di Dio. Proprio come te.
San Giacomo minore, fratello del Signore, non avertene a male se dovrai fare un po’ di spazio, vicino a te, ad un “gemello”. Prendilo per mano e presentalo al tuo Parente illustre, perché possa essere da lui riconosciuto come discepolo fedele, amico e fratello, perché come Lui, ha amato e servito. Chiedigli che rimanga vicino a lui e a noi per sempre.
[comboni2000]