Mercoledì 1 dicembre 2021
Aristide era nato a Nonantola, in provincia di Modena, il 27 dicembre 1927. Dopo il liceo nel seminario metropolitano di Modena, chiese di entrare nell’Istituto. Fece il noviziato a Venegono e a Gozzano, emise i primi voti il 9 settembre 1949 e i voti perpetui esattamente due anni dopo, il 9 settembre 1951. Fu ordinato sacerdote il 7 giugno 1952 e subito dopo fu assegnato ad Asmara, in Eritrea, dov’è rimasto per ben 69 anni, fino alla morte, avvenuta il 22 novembre 2021.
Quando ero alunno del seminario di Decamerè, dal 1963 al 1969, P. Aristide era uno dei nostri insegnanti; insegnava molte materie, in particolare la matematica, l’inglese, la storia e la geografia. Lo faceva con grande impegno e dedizione. Negli anni fra il 1966 e il 1968, dato che il numero dei seminaristi cresceva, fu necessario aggiungere un edificio a quello già esistente. Dopo che l’ingegnere ebbe fatto il progetto, fu P. Aristide a portare avanti la costruzione con una competenza straordinaria. Era un gran lavoratore e ci ha insegnato a lavorare bene, senza risparmiare fatica e sudore. Era anche un uomo molto pratico, che aveva imparato molto dal papà, che era muratore.
A Decamerè e ad Asmara ha portato avanti il lavoro del formatore assieme agli altri confratelli e il Signore gli ha concesso la grazia di vedere un bel gruppo di sacerdoti come compenso e frutto del lavoro che ha svolto. Molti altri, che hanno intrapreso un’altra strada, lo ricordano con grande ammirazione.
Seguendo l’esempio del nostro fondatore e padre, san Daniele Comboni, P. Aristide ha sempre mostrato una predilezione e una vera preferenza per i poveri. Era veramente il padre dei poveri. Sia quando era a Decamerè, che ad Asmara e al Villaggio Genio, ne ha aiutati molti: ha fatto davvero causa comune con i poveri e gli abbandonati. I poveri lo ricordano ancora molto bene: aveva un cuore molto compassionevole ed era sempre pronto ad aiutare chiunque fosse nel bisogno.
Quando fu nazionalizzato il Collegio Comboni, P. Aristide avrebbe potuto andare altrove, in altre missioni, ma scelse di rimanere in Eritrea, in quella che era la sua prima, amata missione. Ha mostrato grande amore per il popolo eritreo. Ne ha sposato la causa e ha pagato di persona per la scelta fatta. Ha vissuto con il popolo eritreo 39 anni prima dell’indipendenza e altri 30 anni dopo. Sia prima che dopo, però, i tempi sono stati e sono ancora difficili, ma P. Aristide ha voluto partecipare alle gioie e alle sofferenze del nostro popolo, a volte rischiando la vita: si può dire che è eritreo più di noi.
Nella sua lunga vita è sempre stato misericordioso, pronto a chiedere perdono alla persona che poteva aver offeso, mite. Ha abbracciato la povertà evangelica e ha vissuto una vita semplice. Era un uomo di Dio e spendeva molte ore in preghiera. Aveva una grande devozione per la Madonna. Si preparava bene per le celebrazioni eucaristiche e preparava con cura le sue omelie. Si può dire che ha vissuto di persona le beatitudini. P. Aristide è veramente un modello di consacrato, missionario e profeta.
Grazie, P. Aristide, per l’esempio che hai lasciato a tutti noi, tuoi confratelli eritrei. Ricordaci dal cielo e intercedi per la pace in questa patria e per il popolo che hai tanto amato.
P. Tesfaghiorghis Haile mccj
Immagini del funerale di P. Aristide Guerra ad Asmara (Eritrea)