Domenica 8 dicembre 2019
Con senso di profonda gratitudine lascio il coordinamento della provincia. Gratitudine per la collaborazione ricevuta (in primis dal consiglio provinciale e dai collaboratori più stretti) ma anche per l’affetto con cui la stragrande maggioranza dei confratelli mi ha sempre accolto. Questo mi ha fatto crescere molto sia umanamente che spiritualmente. Una nuova squadra prenderà ora il nostro posto. Saprà certamente fare meglio di noi e sarò il primo a incoraggiarla e sostenerla.
In questi anni [2014-2019] ho percepito soprattutto due cose: la difficoltà di questo momento e la bellezza delle sfide che ci sono presentate. Questo è un momento difficile non perché stiamo invecchiando ma perché la società è diventata enormemente complessa e richiede da gente come noi, chiamata a interagire con persone concrete e istituzioni, attenzioni e competenze che prima potevamo aggiornare solo sporadicamente. Oggi bisogna essere in costante movimento. Per questo è anche un tempo entusiasmante, perché abbiamo l’impressione che nulla sia ancora definito e che tutto in qualche modo dipenda anche da noi e dalle nostre scelte.
C’è molto da fare a livello di provincia e istituto. La missione è cambiata, sono cambiati gli equilibri interni, sono altri i linguaggi da usare e i modelli ai quali ispirarci. In questi anni ho capito che il Signore ci ha chiamato a vivere questo tempo proprio per renderci capaci di grandi cose. Abbiamo cercato di fare del nostro meglio finora e certamente continueremo a farlo. Lo scrivo all’inizio dell’Avvento quando è la Parola a chiederci di “sollevare lo sguardo” perché il Regno è già presente in mezzo a noi.