Lunedì 26 ottobre 2015
"Siamo tutti Fratelli" è lo slogan che ha riunito nel pomeriggio del sabato, 24 ottobre, presso la Casa Generalizia dei Fratelli delle Scuole Cristiane a Roma, 130 religiosi – tra cui alcuni fratelli comboniani – di 20 Congregazioni maschili. In occasione dell'Anno della Vita Consacrata le Congregazioni dei Fratelli, che si dedicano soprattutto all'insegnamento, alla salute e alle missioni, hanno voluto unirsi per festeggiare la loro vocazione di Fratello. Hanno accompagnato questo incontro la Congregazione per gli Istituti di Vita Religiosa e Società di Vita Apostolica, nella persona del Sottosegretario P. Sebastiano Pacciolla e l’Unione dei Superiori Generali attraverso il loro Segretario Generale, P. David Glenday, i quali hanno salutato e incoraggiato calorosamente i partecipanti.
P. David Glenday,
missionario comboniano,
Segretario Generale
dell’Unione dei Superiori
Generali (USG),
a Roma.
Il filo conduttore dell'incontro ci ha ricordato gli obiettivi che stanno guidando la celebrazione di questo Anno della Vita Consacrata: "Guardare il passato con gratitudine, vivere il presente con passione e abbracciare il futuro con speranza."
Insieme abbiamo condiviso momenti riguardanti il vissuto proprio della nostra vocazione. Un video preparato per l'occasione ha offerto immagini delle molte attività che realizzano i Fratelli nei differenti paesi e culture. Hanno avuto speciale risonanza, da una parte, la gratitudine per la vocazione a vivere il vangelo della fraternità e dall’altra le parole del Papa per questo Anno "svegliate il mondo", accolte come una sfida che interpella la nostra vita, in modo particolare in questo momento.
Insieme abbiamo pregato intorno ai resti di San Giovanni Battista de La Salle, sepolto nella bella chiesa della casa che ci ha ospitato, la fraternità e lo spendersi per ogni persona che il Padre ci mette accanto, come conseguenza dell'amore ricevuto da Dio e del seguire Cristo, è una buona notizia per il mondo che ha bisogno di questi valori per mantenere viva la speranza.
Nell’assemblea si è sottolineato la vocazione del Fratello come una vocazione attuale.
Risuonavano le parole della recente consegna ai Fratelli di San Giovanni di Dio, del Premio, Principessa delle Asturie della Concordia, massimo premio nazionale della Spagna per i valori umanitari.
Questo Premio è stato concesso principalmente per il loro esemplare lavoro assistenziale nella lotta contro l'ébola (nel quale hanno perso la vita 18 tra Fratelli e collaboratori) e per l'attenzione ai rifugiati.
Sebbene la vocazione del Fratello si è vista ridotta in quanto al numero totale dei membri, tuttavia risulta più estesa nel panorama mondiale e continua ad essere necessaria come immagine d’uguaglianza e di servizio in un mondo diviso, disuguale e con tante persone povere. La gioia di essere Fratelli, ci ha aiutato a vivere un incontro indimenticabile nella felicità nata della fraternità, dalla condivisione e dal prendere coscienza di essere figli di Dio chiamati per l’unica missione, quella di testimoniare la gioia che proviene dalla certezza di sentirci amati, dalla fiducia di essere dei salvati. In questo senso si fanno realtà le parole: "Dove ci sono i Consacrati, c'è sempre gioia" della Lettera "Rallegratevi" di Papa Francesco.