Lunedì, 27 gennaio 2014
I missionari comboniani della provincia del Togo-Ghana-Benin hanno festeggiato l’arrivo dei primi otto missionari in Togo cinquant’anni fa, il 19 gennaio 1964. Per questo, domenica 19 gennaio c’è stata una grande festa alla Cattedrale di Lomé. “È stata la giornata del rendimento di grazie, la memoria di una storia d’amore di Dio con il suo popolo che è in Togo”, ha detto il superiore provinciale dei comboniani, P. Girolamo Miante. Nella foto: Il Superiore Generale, P. Enrique Sánchez.
La celebrazione dell’Eucarestia è stata presieduta da Mons. Benoît Alowonou, Vescovo di Kpalime e Presidente della Conferenza episcopale del Togo, il chierichetto che cinquant’anni fa apriva la processione dal molo di Lomé alla cattedrale, con gli otto pionieri comboniani. Hanno concelebrato Mons. Denis Amuzu-Dzakpah, Arcivescovo di Lomé, Mons. Ambroise Djoliba, Vescovo di Sokodé, Mons. Isaac Jogues Gaglo, Vescovo di Aneho, Mons. Philippe Fanoko Kpodzro, Arcivescovo emerito di Lomé. Erano presenti anche molti sacerdoti delle Chiese locali, confratelli comboniani e altri religiosi per rendere grazie al Signore per le sue meraviglie in questi lunghi anni di presenza comboniana in terra togolese.
Mons. Alowonou, nella sua omelia, ha condiviso i ricordi di quel giorno memorabile, mettendo in rilievo i valori profondi che hanno spinto quei bravi missionari a lasciare il proprio paese e a venire a Lomé: il desiderio di testimoniare la propria fede, di indicare il Cristo come Giovanni Battista, il precursore, a tutti quelli che si avvicinano a loro. Uno di quei pionieri, P. Alfonso Zulianello, era presente e continua la sua opera missionaria a Tabligbo. Un lungo applauso ha salutato P. Alfonso.
Il Superiore Generale, P. Enrique Sánchez G., nel suo intervento, ha reso grazie al Signore per il lavoro dei 135 missionari che hanno operato in questi cinquant’anni in Togo, Ghana e Benin per annunciare il Vangelo, per essere fratelli dei più poveri e abbandonati, per camminare insieme alle Chiese locali in cui siamo inseriti. Il frutto maturo di questi anni, sono gli ottanta missionari comboniani originari del Togo, Ghana, Benin che oggi continuano ad essere testimoni di Cristo nel mondo intero. P. Enrique ha ricordato, in modo speciale, il primo di questi missionari, P. Jean Pierre Legonou che riposa per l’eternità in terra messicana: il primo granellino caduto in terra che ha contribuito a una vitalità comboniana piena di speranza per il futuro. Concludendo, P. Enrique ha ringraziato tutti per la gioia di una fede condivisa che impegna ogni cristiano a essere, come ha scritto Papa Francesco, discepoli missionari del Cristo risorto.
Nell’Eucaristia il pensiero è andato a Mons. Robert Casimir Dosseh, Arcivescovo di Lomé, che cinquant’anni fa aveva invitato i comboniani a lavorare nella sua diocesi. Avrebbe desiderato tanto essere presente alla celebrazione, ma non gli è stato possibile per motivi di salute.
La festa è proseguita nella fraternità e amicizia di tanta gente venuta dalle parrocchie comboniane per essere vicina e in comunione con i missionari comboniani del Togo, Ghana e Benin.
Mons. Alowonou, Vescovo di Kpalime e Presidente della Conferenza episcopale del Togo.
Mons Alowonou e P. Alfonso Zulianello, uno degli otto pionieri, ancora in Togo a Tabligbo.