Roma, lunedì 16 gennaio 2012
L’8 gennaio 2012 P. Arlindo Pinto ha celebrato l'Eucaristia di ringraziamento per i suoi 25 anni di sacerdozio missionario, nella sua comunità parrocchiale di Freamunde, Portogallo. Alla festa di anniversario hanno partecipato alcuni confratelli, parenti e amici, il parroco, don Manuel Luís de Brito, e il vescovo ausiliare della diocesi di Oporto, Mons. António Maria Bessa Taipa.
Nella foto da sinistra: P. Alberto Silva (superiore provinciale), Mons. António, e P. Arlindo.
Nel 1984, P. Arlindo fu destinato al Mozambico, subito dopo aver terminato gli studi di Teologia a Innsbruck (Austria). Aveva 27 anni. Fu la prima e una delle maggiori provocazioni della sua storia personale, vivere in un paese in guerra e governato da un regime marxista-leninista. Fu ordinato diacono e presbitero a Nampula, nella terza maggiore città mozambicana, rispettivamente a marzo e a dicembre 1986. Da quando ha iniziato questo cammino sacerdotale e missionario sono passati già venticinque anni, dei quali 16 in Mozambico, 6 a Lisbona, 2 a Roma e uno in Messico.
Guardando con realismo e obiettività a questo percorso, P. Arlindo lo ha definito come “un itinerario costantemente segnato da nuove e differenti esperienze” nel quale – come dice lui stesso – è stato sempre messo di fronte a missioni ben diverse l’una dall’altra, che lo hanno costretto a ridefinire e a immaginare sempre nuove mete, nuovi obiettivi e nuovi destinatari. “Durante i miei ultimi venticinque anni, ho dovuto spesso lasciare le attività già note e sperimentate per affrontarne altre completamente nuove”, ha affermato.
“È stato un viaggio – ha raccontato il missionario – attraverso terreni fertili e desertici, pianure e altipiani, salite e discese. Mi riferisco alla mia presenza e ai lavori realizzati nelle parrocchie di Iapala e Nampula, nelle riviste Além-Mar e Audácia, a Radio Encontro, nell’Università cattolica del Mozambico. Ho vissuto i momenti più diversi. Ho provato gioie e scoraggiamenti. Ho avuto difficoltà ma anche buoni risultati. Ho avuto occasioni in cui mostrare coraggio, ho attraversato momenti di motivazione e di forza ma anche situazioni demotivanti e di fragilità. Ho vissuto congiunture di guerra e tempi di pace. Ho vissuto nell’abbondanza ma anche nella mancanza perfino dell’essenziale, in tempi di comunione fraterna e di tensione e incomprensione. Ho sperimentato momenti di buona comunità e circostanze di isolamento e solitudine, momenti di grandi progetti e sogni e momenti di aridità e delusione. Insomma, sono già passati 25 anni da quando sono stato ordinato e non mi sono mancate le esperienze di grazia e di provvidenza di Dio ma anche esperienze di errore e di peccato. Per le prime ringrazio Dio, e per le seconde invoco da Dio perdono e misericordia”.
È per questo che P. Arlindo ha ricordato i suoi 25 anni di vita sacerdotale e missionaria l’8 gennaio 2012, giorno dell’Epifania in Portogallo. L’Eucaristia, preparata e animata dai cristiani della parrocchia di Freamunde, è stata presieduta dal vescovo ausiliare di Oporto, Don Antonio Taipa, anche lui originario di Freamunde, che ha sottolineato il tema del sacerdozio e della vocazione missionaria, dono e grazia per poter servire il popolo di Dio e soprattutto i più poveri e bisognosi, sull’esempio di san Daniele Comboni.
Al termine dell’Eucaristia, P. Arlindo ha ringraziato Dio per i 25 anni di sacerdozio e chiesto perdono per le volte in cui non è stato fedele alla sua vocazione e per gli eventuali cattivi esempi che ha potuto dare.
È seguito un pranzo fraterno fra i comboniani presenti, i familiari e gli amici del festeggiato.
Nel frattempo P. Arlindo è tornato a Roma, dove lavora da un anno, come coordinatore dei Laici Missionari Comboniani (LMC), delle attività di Giustizia, Pace e Integrità del Creato (GPIC) e della pagina Web dell’Istituto.
Da sinistra: Il parroco, don Manuel Luís de Brito, il vescovo ausiliare della diocesi di Oporto, Mons. António Maria Bessa Taipa, e P. Arlindo Pinto.