Sabato 20 luglio 2024
Padre Lorenzo Farronato è lo “yayà” (fratello maggiore) nella nostra provincia comboniana nella Repubblica democratica del Congo RDC. A metà del prossimo agosto compirà 86 anni, ma già da tempo detiene la “maglia rosa” del vincitore delle tappe d’età nel Tour del Congo. Un’altra bella tappa è quella del suo sessantesimo di sacerdozio, che aveva in programma di celebrare qui nella RDC dove ha dedicato molti anni nell’annuncio del Vangelo facendosi fratello della gente.

Altri confratelli suoi compagni di ordinazione avrebbero celebrato lo stesso anniversario in giro per il mondo. Ma non avevano fatto i conti con il loro compagno P. Venanzio Milani che prese l’iniziativa di invitare tutti a riunirsi in Italia per celebrare assieme l’avvenimento, per rivedersi dopo tanti anni, per raccontarsi le loro esperienze missionaria, per vivere la festa con le proprie famiglie, con le proprie parrocchie, per fare animazione missionaria e dare esempio e stimolo ai giovani per un ‘impegno missionario serio.

Dopo averci pensato, P. Lorenzo mosso da tutti questi “input” decise di chiedere il permesso al nostro P. Provinciale per poter partire per una breve vacanza in Italia per questa grande occasione. Beh, se lo meritava e il permesso arrivò in fretta. Per la partenza da Isiro, P. Lorenzo doveva fare i conti con le compagnie aeree che da qualche mese avevano l’hobby di annullare i voli, con continue promesse non mantenute. Attese inutili e logoranti, tanto che il nostro padre decise di partire per Kisangani (565 km) in autobus. Il viaggio oltre che ad essere stressante per un giovane, è pieno di imprevisti. Pochi giorni prima il nostro padre provinciale P: Justin, dopo aver atteso in vano un volo, decise che per fare lo stesso percorso, sarebbe partito con lo stesso autobus e il suo viaggio è durato cinque giorni. Quindi non era consigliabile per P. Lorenzo fare questa scelta. Lui deciso è partito ugualmente e al mattino del terzo giorno è arrivato a destinazione stanco morto e raffreddato.

La sua prima sorpresa è che non c’era stata comunicazione tra il nostro procuratore di Isiro e i confratelli di Kisangani, che di conseguenza non avevano preparato il biglietto per continuare il viaggio verso Kinshasa. Finalmente dopo qualche giorno di riposo e di ripresa ha trovato posto su un volo interno ed è giunto bene a destinazione accolto da suo fratello P. Elio. Nella capitale altra attesa e infine, con P. Elio che andava in vacanze, presero il volo con la “Turkish Airwais” per l’Italia, dove sono stati calorosamente e felicemente accolti dalle sette sorelle.

Dopo i primi giorni di scombussolamento per il disagio e i contrattempi dei faticosi viaggi, P. Lorenzo già sentiva la nostalgia del Congo e del suo impegno tra la gente. La domenica successiva all’arrivo, nella sua parrocchia di Romano D’Ezzelino (VI) ha celebrato la Santa Messa del sessantesimo alla calorosa presenza di tutta la famiglia e dei compaesani.

Dall’Italia mi invia messaggi dicendo: “Sono arrivato che mi sentivo più vecchio, ora ho già ripreso quota e mi sento bene e desidero che questo tempo passi in fretta per ritornare giù. Sto maturando l’idea di ritornare in Congo e come hai deciso tu, di non muovermi più restando fino alla fine con la nostra gente, dando fino all’ultimo quello che forze mi consentono, continuando a distribuire l’amore del Signore per loro. Per qualche giorno mi troverò assieme alle sette sorelle a P. Elio, e tutta la famiglia Farronato che come sai è una famiglia ancora grande. Sarà l’ultima volta che ci troveremo fratelli e sorelle tutti assieme. Anche suor Lina che ora è la “prima in classifica” ed è ormai quasi completamente cieca, è giunta da Roma accompagnata per vivere con noi questo momento. Silvia una delle sorelle mi ha riservato una bella stanza, con una sedia a dondolo (roba da vecchietti). Seduto mi sento presidente come John Kennedy che amava dondolarsi su una sedia simile”.

“Per me, con lunga esperienza Africana. mi ha fatto impressione e una buona dose di compassione, vedere la nostra bella chiesa con pochi fedeli a Messa la domenica. Eppure abbiamo un parroco capace e impegnato. La grande partecipazione, la vivacità, la bellezza e la gioia dei nostri fedeli di Sant’Anna a Isiro, a Romano neanche la sognano.

“Qui è la fine di un mese di giugno molto strano con continue piogge, molta erba, piante di un verde intenso… mi sembra di essere giù con voi in piena stagione delle piogge. Vai a capire questi cambiamenti climatici… Con P. Venanzio Milani (tra le tante incombenze di vita comboniana è stato ex Provinciale in Congo, quando si chiamava Zaire. – Ndr), che ha avuto la buona iniziativa, tutti i confratelli, compagni di ordinazione, avremo una serie di incontri e celebrazioni per il nostro “Sessantesimo di ordinazione Sacerdotale” a Verona Casa Madre, a Castel D’Azzano con i nostri confratelli ammalati, e a Limone nella Casa del nostro Santo Fondatore”.

Dopo queste celebrazioni inizierò a muovermi in giro per il “Bel Paese”. In primo luogo andrò a Torino per rendere visita a un nipote seriamente ammalato e per dare conforto a mia sorella e a a tutta la famiglia. Poi ho in programma Roma dove incontrerò i confratelli della Direzione Generale. Dopo la partenza da Isiro di P. Juan Antonio che era consigliere provinciale, nel sondaggio per rimpiazzarlo coloro che hanno ricevuto consensi si stanno ritirando, tra questi anch’io. Toh che mi arriva una tegola in testa. Da Roma mi chiedono di ritrattare la mia rinuncia. Un impegno simile alla mia età non lo desidero proprio. Sai bene le difficoltà dei viaggi e anche dei mezzi di comunicazione. “Fiat !” (E’ stato rieletto a larga maggioranza. Ndr)

Il 29 giugno scrive: “Domani avremo la celebrazione del sessantesimo nella mia parrocchia e ci sarà pure la celebrazione di un cinquantesimo di matrimonio. Sacerdozio e matrimonio son due sacramenti e conosco bene l’efficacia e la forza dei sacramenti nella vita. Nei momenti più difficili ecco che il Signore interviene e rende possibile l’impossibile. Unire le due celebrazioni dei sessant’anni di sacerdozio e i cinquant’anni di fedeltà nella vita coniugale è un bel segno. Devo dire la verità che i miei occhi e il mio cuore sono in Congo. Spero di arrivare giù presto sano e salvo e di poter lavorare insieme a voi tranquillamente.

Aspetto con una certa ansia il ritorno di P. Lorenzo, che spero abbia trovato anche il tempo per riposarsi e riprendere forze anche in vista dei nuovi impegni che si troverà sulle sue ancora solide e forti spalle. La sua presenza è importante per noi tutti e per la gente di Isiro e dintorni e ringraziamo il Signore di ridarcelo.

Fr Duilio Plazzotta