In Uganda, l’Istituto comboniano accoglie 23 nuovi missionari africani

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Giovedì 23 maggio 2024
L’Istituto comboniano ha accolto 23 giovani africani di lingua inglese che hanno fatto la loro prima professione religiosa. L’evento si è svolto a Namugongo, in Uganda, l’11 maggio 2024. I neo-professi provengono da Sudan (uno), Zambia (uno), Etiopia (tre), Sud Sudan (quattro), Kenya (quattro), Malawi (cinque) e Uganda (cinque).

La professione dei voti di castità, povertà e obbedienza per un anno, secondo la Regola di vita dei Missionari Comboniani, conclude il biennio di noviziato e segna la loro appartenenza all’Istituto. Giuseppe Filippi, vescovo emerito comboniano di Kotido, in Uganda, ha presieduto la solenne Eucaristia della prima professione.

I tre neo-professi etiopi.

Cinque superiori provinciali erano tra le suore, i fratelli e i sacerdoti della Famiglia comboniana che hanno preso parte alla cerimonia. Alla celebrazione erano presenti anche suore e sacerdoti locali e molti laici. Le parrocchie in cui i 23 novizi hanno svolto la loro esperienza pastorale hanno inviato delegazioni alla celebrazione, aggiungendo ancora più colore all’evento. Il gruppo del Karamoja si è distinto per i canti, le danze, i doni e gli sgargianti costumi tradizionali. Al termine della celebrazione, i partecipanti hanno condiviso un gustoso pasto che ha rafforzato i legami di comunione e amicizia.

I 23 neo professi completeranno la loro formazione di base e gli studi teologici nei diversi scolasticati internazionali o nei centri dei Fratelli dei Comboniani.

Padre Manuel Fidelino Jardim, missionario comboniano portoghese di Madeira, fa parte dell’équipe di formazione del noviziato di Namugongo. Namugongo è il luogo in cui, tra il 1885 e il 1887, almeno 22 giovani cattolici e 23 anglicani furono martirizzati per ordine del re Mwanga. La Chiesa cattolica celebra la memoria di San Carlo Lwanga e dei suoi compagni, martiri dell’Uganda, il 3 giugno. Il Santuario dei Martiri di Namugongo si trova alla periferia di Kampala, la capitale ugandese.

P. José Vieira – Jirenna