Ricordando P. Ezio Rossi, un missionario comboniano sereno e sorridente

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Sabato 4 giugno 2022
Questa mattina, 3 giugno, abbiamo celebrato il funerale di P. Ezio Rossi, deceduto il 31 maggio a Castel d’Azzano all’età di 96 anni. Oltre la comunità, erano presenti alcuni suoi famigliari e dei confratelli della nostra casa madre di Verona. L’Eucaristia è stata presieduta da P. Renzo Piazza, superiore della comunità. Ecco il testo della sua omelia. [Comboni2000]

3 giugno 2022
Memoria dei martiri d’Uganda
e 7° anniversario dell’apertura del Centro Fiorini

P. Ezio Rossi, deceduto il 31 maggio a Castel d’Azzano all’età di 96 anni.

I vangeli di Pasqua

I vangeli che abbiamo ascoltato in queste ultime settimane del tempo di Pasqua ci hanno  ripetuto la buona notizia che riempie il cuore e la vita di coloro che credono: l’amore di Gesù e del Padre per ognuna delle sue creature.

  • “Come il Padre ha amato me, anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore”. 
  • “Non voi avete scelto me ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga”. 
  • “Il Padre stesso infatti vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto che io sono uscito da Dio”.

Sono parole ascoltate, accolte, meditate e amate dal P. Ezio, lungo l’arco di tutta la sua lunga vita. L’esperienza di sentirsi amati da Gesù e dal Padre sta alla base di ogni vocazione. La nostra Regola di Vita dice che l’incontro personale con Cristo è il momento decisivo della vocazione del missionario. 

“Solo dopo aver scoperto che è stato amato da Cristo e conquistato da lui, egli può lasciare ogni cosa e stare con lui. Allora può testimoniare e proclamare l’amore del Padre, sperimentato nella comunione personale con Cristo, sotto la guida dello Spirito Santo”.

Il Vangelo di oggi

Dopo avere amato i suoi sino alla fine e avere offerto la sua vita sulla croce, il Risorto vuole sapere se il suo amore è corrisposto e interroga Pietro: “Mi ami tu?” Le parole rivolte a Pietro le possiamo riascoltare come rivolte anche al P. Ezio. “P. Ezio, hai amato Gesù?”

Possiamo cercare di indovinare la sua risposta. “Gesù, tu sai che ho creduto nel tuo amore  e ho fatto l’esperienza che tu mi hai voluto bene. Con grande umiltà ti posso confessare che anch’io ti ho voluto bene e ti ho offerto la mia vita, per parlare di te ai fratelli e alle sorelle che mi hai affidato. Ho cercato di continuare l’opera di bene che tu hai iniziato. Dove sei passato, tu hai fatto del bene a tutti. Questo tuo esempio mi ha interpellato e mi ha spinto a fare come te. Ti ringrazio, perché mi hai voluto bene e mi hai accettato con i miei limiti, mi hai dato fiducia e hai messo nelle mie mani i beni preziosi del tuo Regno: la tua Parola, il tuo Corpo, il tuo perdono… Mi hai scelto perché fossi sacerdote e missionario. Come potrò rendere grazie a te, Gesù, per tutto il bene che mi hai voluto, per la stima e la fiducia che hai avuto in me? Ho cercato di rispondere spendendo la mia vita per te e per il vangelo.  Ho speso il mio tempo e le mie energie a pascere le pecore che mi hai affidato, a nutrirle della Parola buona del vangelo, che quando è accolta, diventa forza interiore che spinge ad amare e a servire i fratelli. Ho portato il tuo perdono e la tua misericordia; ho cercato di costituire comunità di discepoli fraterne e accoglienti; ho seminato la pace”.

La tua vita in sintesi

Padre Ezio da pochi mesi era qui con noi a Castel d’Azzano e molti di noi conoscono poco della sua vita missionaria. Ricordiamo le date più importanti.

Sei nato a Boltiere nel 1926 e a 11 anni sei entrato nel seminario di Bergamo. Vi sei rimasto fino alla maturità. Sei quindi entrato nel 45 nel noviziato di Venegono, dove hai emesso i voti il 9 settembre 1947. Per lo studio della teologia sei venuto a Verona e l’hai completata a Venegono. Sei diventato sacerdote il 4 giugno 1950. Domani avresti festeggiato i 72 anni di sacerdozio: li festeggerai alla grande, con Gesù, in paradiso… Sei partito subito per il Libano, nel 1950, per imparare l’arabo e poi sei passato in Egitto per 11 anni fino al 1961. Sono seguiti brevi periodi in Italia, Khartum e ancora Italia.

Nel 64 il Padre Neno Contran ti ha accolto in Togo e lì sei rimasto per 9 anni fino al 73. Sei quindi ritornato in Egitto per altri 34 anni rientrando in Italia ultraottantenne nel 2007. Hai trascorso questi ultimi anni a Milano. Poi si è realizzato quanto è annunciato dal vangelo: “Quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi”. 

Sei venuto a concludere la tua vita a Castel d’Azzano, in questa comunità che ti ha accolto con gioia. Accogliendoti tra noi abbiamo percepito la presenza di un uomo anziano, fragile, con un filo di voce, ma in pace con se stesso, con Dio e con gli altri. Osservandoti in cappella si vedeva dai tuoi gesti e dai tuoi atteggiamenti che avevi una relazione matura, profonda e abituale con il Signore. Si capiva che per te la preghiera era importante e stare con il Signore una priorità. Negli ultimi giorni, durante un’Eucarestia, avevi tentato di esprimere una preghiera personale, ma i confratelli non sono riusciti a percepire la tua voce. Quella preghiera, frutto della presenza dello Spirito Santo, esprimeva amore per la tua vocazione e per la missione. Anche se il celebrante non se ne accorse, la tua preghiera non è caduta a terra. E’ stata raccolta e portata presso Dio. 

Ora che lo vedi faccia a faccia, fa’ quanto suggeriva Comboni: “Quando poi saremo in Paradiso (e ci vogliamo andare viva Noè!), allora colle nostre incessanti preghiere metteremo in Croce Gesù e Maria, e lo pregheremo tanto fino a che o per amore o per… sia costretto a fare dei miracoli e suscitare degli Apostoli Paoli, e dei Xaveri; fino a che quanto prima siano convertiti alla fede i cento milioni dell’infelice Nigrizia”.

Pregalo anche per la consolazione dei tuoi familiari e per l’armonia nella comunità in cui hai trascorso i tuoi ultimi mesi. Ci contiamo, Padre Ezio, sulla tua preghiera. Abbiamo bisogno di essere sostenuti e incoraggiati per perseverare nella fede, nella speranza e nella carità. Viviamo tempi difficili e la comunione con te e con i santi che contemplano il Padre della vita e il figlio amato Gesù, ci è di sostegno, di luce e di forza. Padre Ezio: possa il Signore accoglierti nel suo regno e darti la ricompensa promessa ai servi fedeli. Amen.

Testimonianza di Fr. Roberto Strabla

Alla fine dell’Eucaristia Fr. Roberto, in un modo molto spontaneo e sentito, condivise la sua esperienza di vita con P. Ezio nella comunità di Milano, sottolineando il suo dinamismo, serenità e buonumore.
Grazie P. Ezio!

[Comboni2000]