Venerdì, 28 gennaio 2022
I missionari comboniani che lavorano in Mozambico si sono riuniti in assemblea provinciale dal 10 al 14 gennaio, nel Centro Catechistico di Anchilo, a Nampula. Hanno partecipato 28 confratelli, nonostante la pandemia che il Paese sta attraversando, per gli effetti della variante Omicron del Covid 19. [Nella foto: P. António Manuel Bogaio Constantino, superiore provinciale dei comboniani in Moçambique]
Avendo presente il momento che la Chiesa mozambicana sta vivendo, preparandosi a realizzare, l’anno prossimo, la IV Assemblea Nazionale della Pastorale, il tema scelto per la riflessione è stato “I Missionari Comboniani nel solco della IV Assemblea Nazionale della Pastorale”.
A dare il benvenuto ai partecipanti, la sera del 10, è stato P. Massimo Robol, superiore della comunità di Anchilo e membro della commissione preparatoria dell’assemblea. Nel materiale consegnato a ciascuno c’era anche un opuscolo con la sintesi delle risposte date dalle comunità alle domande dei “Lineamenta della IV Assemblea Nazionale della Pastorale”.
Il giorno dopo, P. António Manuel Bogaio Constantino, superiore provinciale, ha aperto ufficialmente l’assemblea, invitando i partecipanti a fare di questo incontro un momento di riflessione, di agape fraterna, di valutazione e pianificazione. Ha poi sottolineato l’importanza della preghiera e dell’esercizio della virtù della pazienza nella vita missionaria. Parafrasando Papa Francesco, ha ricordato che “quando manca la preghiera, la speranza si affievolisce, per le aspettative frustrate, e lascia entrare e agire il verme della tristezza che mangia da dentro”.
Nella vita comunitaria, ha proseguito P. Constantino, “siamo chiamati a portare sulle spalle la vita gli uni degli altri, con le sue debolezze e i suoi difetti. Il nostro coro deve cantare insieme. Guardare con speranza il mondo, come Simeone e Anna, che attesero con pazienza l’arrivo della luce, nell’oscurità degli eventi della storia. Oggi più che mai, in Mozambico, non possiamo perdere né il senso della fraternità né la pazienza né la speranza”.
Subito dopo sono stati letti i messaggi inviati da Sr. Laura Malnati, superiora provinciale delle Missionarie Comboniane in Mozambico, e da Francisco Martinho, coordinatore dei Laici Missionari Comboniani in Mozambico, che non hanno potuto partecipare per motivi di salute. Sr. Laura ha colto l’occasione per informare che lo scorso 1° gennaio le Comboniane hanno dato inizio alle celebrazioni dell’Anno Giubilare per i 150 anni di fondazione del loro Istituto (1° gennaio 1872), chiamato a quel tempo “Pie Madri della Nigrizia”. E ha concluso augurando una fruttuosa assemblea e incoraggiando tutti a continuare ad essere fedeli agli impegni missionari assunti in territorio mozambicano.
A presentare il tema proposto per la riflessione di questa prima giornata, “Rivivere la testimonianza e l’annuncio della Parola di Dio oggi”, è stato Mons. Ernesto Maguengue, vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di Nampula che ha sottolineato l’importanza di mettere Cristo e la sua Parola al centro di tutte le motivazioni pastorali e missionarie. Ha anche presentato la traiettoria delle quattro assemblee mozambicane di pastorale realizzate dopo l’indipendenza del Paese, dalla prima, nel 1977, sul tema “Come vivere la fede nel Mozambico di oggi”, fino all’ultima che si terrà nel 2023. Mons. Ernesto ha presentato il contesto storico, geografico e sociale, come pure gli obiettivi e le mete raggiunte da ogni assemblea. Infine, ha ricordato il ruolo che i Missionari Comboniani hanno assunto nella vita della Chiesa locale seguendo il motto di Comboni di “salvare l’Africa con l’Africa”, che consiste, ha detto, “nel conoscere e amare la Chiesa, collaborando, dall’interno, alla sua crescita a tutti i livelli”.
Il secondo giorno di assemblea è stato dedicato all’economia. P. Paulo Emanuel Loureiro da Silva, economo provinciale, ha presentato la situazione economica attuale e ha dato indicazioni necessarie per promuovere un’economia sana e responsabile.
Il terzo giorno è stato dedicato ai segretariati della missione (P. Sánchez Arenas Juan) e della formazione (P. Mateus Jacob Albino). I due Segretari hanno presentato le loro relazioni, parlando dei risultati e delle difficoltà incontrate nel corso di questi ultimi due anni.
Alcune attività dei diversi settori sono state particolarmente colpite dalla pandemia che è arrivata nel Paese dal marzo 2020. Il segretario della formazione ha fatto notare che c’è un aumento delle vocazioni. Quest’anno, i postulanti saranno 34, sei dei quali sono candidati Fratelli. “Una bella notizia, che ci riempie di speranza – ha detto P. Mateus – ma ci presenta anche grandi sfide nell’accompagnamento dei formandi, anche perché il postulato attualmente ha un solo formatore sacerdote.
La quarta giornata è stata dedicata alla condivisione, per regioni, della vita delle comunità: nord, centro e sud del Paese. Ogni confratello ha avuto l’opportunità di condividere le gioie e i problemi legati all’esercizio del suo ministero nelle parrocchie, nelle case di formazione, nei centri catechistici, nel servizio traduzioni, e in altri.
Prima di concludere l’assemblea, il superiore provinciale ha incoraggiato i confratelli a camminare assieme, a lavorare in unità, ad amare la vocazione missionaria e il fratello che vive accanto a noi e con il quale facciamo comunità. “È bello saper guardare agli altri positivamente – ha detto – e valorizzare assieme la pianificazione”.
I lavori si sono conclusi con la celebrazione dell’eucarestia, presieduta dal superiore provinciale, che ha ringraziato per la presenza e la collaborazione di tutti, e ha motivato i confratelli a pregare e a seguire con interesse il XIX Capitolo Generale, programmato per il mese di giugno a Roma, le elezioni del nuovo superiore provinciale e del suo consiglio, e l’elaborazione del prossimo Piano Sessennale.