Venerdì 9 agosto 2019
Il diacono Cosmas Musonda, 31 anni, è stato ordinato sacerdote per le mani di Mons. Telesphore Mpundu, arcivescovo emerito di Lusaka, il 6 agosto, festa liturgica della Trasfigurazione, nella cattedrale di Lusaka. Con Cosma, sono stati ordinati altri quattro diocesani, tre cappuccini e due gesuiti. La cattedrale si è riempita di familiari e amici, venuti da diverse parrocchie della capitale. La celebrazione, che è durata più di tre ore, si è svolta in un clima gioioso, tipico delle liturgie festive zambiane.

Da sinistra: P. Carlos Alberto Nunes, i genitori di Cosmas, e P. Cosmas Musonda.

Partendo dal Vangelo del giorno (Lc 9, 28-36), la Trasfigurazione di Gesù sul Monte Tabor, Mons. Mpundu ha presentato la visione e la missione del sacerdozio del futuro: “credo che voi farete parte della generazione dei sacerdoti che hanno come missione quella di ‘trasfigurare’ la Chiesa in Zambia, in Africa e nel mondo. Siete diocesani, cappuccini, gesuiti, comboniani... ma ricordatevi sempre che siete tutti missionari. La Chiesa in Africa è già una Chiesa missionaria. Per questo, non deludete la Chiesa locale di Lusaka da cui provenite”.

E ha raccontato una breve storia, per spiegare come i sacerdoti devono seguire e imitare Gesù. C’era una volta una povera vecchina che nella sua preghiera del mattino aveva chiesto aiuto a Gesù per la giornata che stava per iniziare. Accadde che, nel pomeriggio, comparve qualcuno che la aiutò in ciò di cui aveva bisogno. Allora la vecchina gli chiese: “Tu sei Gesù?”. Ma quello rispose semplicemente “No”. La vecchina però disse: “Ma siccome è a Gesù che ho chiesto aiuto questa mattina, tu per me sei Gesù”. A questo punto, Mons. Mpundu ha chiesto: “E a voi è già capitato che qualcuno vi abbia preso per Gesù?”.

Subito dopo, ha dato alcuni consigli, non negoziabili, per una vita sacerdotale sana: “molti vanno in cerca di titoli e ricchezze: reverendo, eccellenza, dottore, denaro. Non seguite questa strada. Siate semplici e umili e non sfruttate i poveri. Siate semplici servitori, come ci ha insegnato Gesù. Non lasciatevi tentare dalla corruzione ed evitate qualsiasi genere di abuso, mali che purtroppo colpiscono anche la nostra Chiesa”.

Mons. Mpundu ha terminato l’omelia come se volesse lasciare una specie di testamento missionario ai neo-sacerdoti: “Esercitando la vostra missione sacerdotale, cercate di comportarvi in modo che possano facilmente confondervi con la persona di Gesù”.

Prima di concludere la celebrazione, l’arcivescovo ha ringraziato i fedeli per la partecipazione e, in modo particolare, i genitori dei giovani ordinati per aver donato i loro figli al servizio nella Chiesa di Gesù. Ha poi chiesto ai neo-ordinati di scendere dall’altare e di andare in mezzo alla gente. Infine, anche lui, nonostante l’età, ha compiuto un gesto di umiltà e ringraziamento, prostrandosi a terra, gesto che ha meritato l’ovazione di tutti i presenti.

Al centro: P. Cosmas Musonda.

I neo-sacerdoti hanno lasciato la cattedrale, circondati da parenti e amici, e si sono recati nelle loro parrocchie di origine. La parrocchia di Lilanda, in festa, ha ricevuto P. Cosmas Musonda e sta già preparando la sua Prima Messa, che celebrerà con tutta la comunità domenica prossima, 11 agosto. “Siamo tutti grati per il dono del primo sacerdote comboniano, nativo di questa parrocchia di Lilanda, affidata ai comboniani dal 1988 – racconta il missionario portoghese Carlos Alberto Nunes, promotore vocazionale di Cosmas, tornato di recente in Zambia –, una parrocchia nella quale sono passati molti comboniani, fra i quali alcuni portoghese come P. Dário Balula Chaves, P. Horácio Ribeiro Rossas e P. Joaquim de Sousa Pereira”.

P. Cosmas ha studiato la Teologia nello Scolasticato di San Paolo, in Brasile. E per non fargli perdere la conoscenza della lingua e neanche “l’accento brasiliano”, i superiori lo hanno destinato al Brasile, dove assumerà la sua prima missione.

“Cosmas è il nostro inviato da Lilanda – ha detto P. Carlos Nunes – e pregheremo affinché la sua nuova missione in Brasile sia espressione della fraternità e della gioia che sta vivendo in questi giorni qui a Lilanda”.