Lunedì 5 marzo 2018
“Rieccomi a voi con questo appuntamento all’inizio della quaresima 2018 – scrive padre Di Vincenzo dal Congo – per condividervi la sofferenza senza fine di questa Chiesa e di questo popolo e le sue gioie e benedizioni del Signore. (…) Chiedo a voi, cari amici della missione, di unirvi a noi nella preghiera durante questa novena e in modo particolare il 23 febbraio prossimo, nel chiedere al Signore che ci dia la vera pace per essere tutti operatori di pace chiamati figli di Dio”.
Lettera dalla Repubblica democratica del Congo
Quaresima 2018
Carissimi amici della missione
Rieccomi a voi con questo appuntamento all’inizio della quaresima 2018 per condividervi la sofferenza senza fine di questa Chiesa e di questo popolo e le sue gioie e benedizioni del Signore.
Il 2017, il 31 dicembre, si è concluso con un attacco sistematico e programmato contro la chiesa e contro il popolo congolese da parte del governo in carica che, scaduto da tempo, non vuole andare via e rimanda continuamente le elezioni. Durante una marcia pacifica, a Kinshasa, organizzata dal comitato dei laici cattolici, la polizzia ha caricato sparando su degli innoccenti, ha lanciato anche gas lacrimoggeni dentre alcune chiese durante le funzione religiose, causando morti, feriti e molta paura. Il 21 gennaio, sempre a Kinshasa e in altre città, durante un’altra marcia pacifica, si ripete ancora la stessa scena con morti, feriti e preti imprigionati e torturati. Anche dei chierichetti sono stati arrestati per essere interrogati e un’aspirante suora è stata uccisa.
Alcune comunità religiose a Kinshasa non vivono più nella sicurezza perchè vittime di attacchi indiscriminati e di ruberie notturne.
Il cardinale Lorenzo Mosengwo, arcivescovo di Kinshasa, denunciando di mediocrità i componenti di questo governo è stato accusato dal potere di cospirazione contro il governo.
Qui a Butembo, oltre ai due sacerdoti rapiti la notte del 16 luglio 2017, come dei tre preti assunzionisti rapiti il 19 otobre 2012 e di cui non si hanno notizie, ancora un altro sacerdote diocesano, il 22 gennaio, è stato rapito mentre rientrava in parrocchia, ma dopo pochi giorni è stato rilasciato. Un’avventura finita bene ma che il sacerdote non potrà dimenticare. Durante i quattro giorni in mano ai rapitori continuamente minacciato di morte è rimasto legato, con gli occhi bendati e sempre in marcia, notte e giorno, in foresta.
Sempre a Butembo, in alcuni quartieri regna l’insicurezza totale. Infatti ogni notte si registrano casi di gente rapita, altre persone minacciate, di beni rubati...
In alcuni villaggi della montagna, per l’insicurezza, la gente scappa e si riversa in città dove non sempre trova la sicurezza ma trova la fame perchè non ha più i propri prodotti della campagna. In città scarseggiano i prodotti che arrivavano della campagna dei villaggi dell’interno, e, a causa di questa guerra in atto tra forze governative e i molteplici gruppi armati, i prezzi dei pochi prodotti agricoli sono alle stelle. I poveri non hanno potere di aquisto.
Molte scuole, a causa dell’insicurezza e per il fatto che la gente è fuggita, sono state chiuse e i bambini come i giovani rischiano di perdere l’anno scoladstico.
Da venti anni, da parte della Comunità Internazionale, si parla di un conflitto di bassa tensione mentre si dovrebbe parlare di un conflitto di bassa attenzione per i 6 milioni di civili massacri.
Ringraziamo papa Francesco per la sua attenzione e aver indetto, per la seconda volta in pochi mesi, un’altra giornata di preghiera e di digiuno per la pace il 23 febbraio prossimo sia per il Congo che per il Sudan del Sud. Questa giornata qui in diocesi, come ci ha scritto il nostro vescocìvo, sarà preceduta da una novena dal 15 al 23 febbraio. Anche il vescovo è stato minacciato più volte, esiliato per alcuni mesi è ritornato in mezzo alla sua gente per condividerne tutta l’insicurezza, la sofferenza e l’incertezza nella quale siamo immersi da tempo.
Chiedo a voi, cari amici della missione, di unirvi a noi nella preghiera durante questa novena e in modo particolare il 23 febbraio prossimo, nel chiedere al Signore che ci dia la vera pace per essere tutti operatori di pace chiamati figli di Dio.
In mezzo a tanta incertezza, sofferenza e insicurezza, il Signore continua a benedirci e a darci dei grandi segni di speranza. Infatti domenica 11 febbraio sono stati ordinati 18 preti e 3 diaconi. Ringraziate con noi il Signore che per il suo amore continua a suscitare vocazioni alla vita religiosa.
Viviamo insieme questo cammino quaresimale con la certezza che non si fermerà al venerdì della passione ma che ci porterà alla domenica della resurrezione e della vita piena e in abbondanza.
In comunione di preghiera, per l’intercezione della Regina della pace, a voi tutti cari amici,
P. Di Vincenzo Trasparano (Gaspare)
nomade di Dio in terra congolese