Martedì 21 giugno 2016
La “quadrilha” è una danza tipica del nordest del Brasile, espressione culturale forte nel tempo “junino” (i mesi del raccolto, delle feste popolari attorno al fuoco, dei matrimoni e delle danze). Da alcuni anni le “quadrilhas estilizadas” sono una forma di espressione artistica della nostra cultura nordestina unendo danza e teatro per trattare, ogni volta, di un tema ludico o anche politico. L’anno scorso, come missionari, abbiamo provocato alcuni amici di una di queste quadrilhas (Matutos do Rei, di Açailândia) perché preparassero assieme a noi il tema 2016 presentando la storia della comunità di Piquiá de Baixo. Si tratta della comunità della nostra regione profondamente violentata dall’inquinamento siderurgico e dal ciclo dell'estrazione del minerale di ferro. Ve ne abbiamo parlato diverse volte, se volete approfondire trovate qui dei buoni riferimenti in italiano. Ecco il video completo dello spettacolo.
Matutos do Rei ha accettato la sfida. Da agosto ad ottobre la preparazione della storia da raccontare nello spettacolo e la costruzione del testo. In novembre la convocazione dei giovani ed il lavoro dietro le quinte, cominciando a scegliere le musiche, pensare le coreografie e la scenografia, immaginare il figurino...
A dicembre sono iniziate le prove, cercando poco a poco di armonizzare un gruppo grande, di 122 giovani, principalmente delle periferie della nostra città. Giovani professionisti (ballerini, coreografi, attori, artisti, un direttore di teatro) insegnando ad altri giovani, per raggiungere un livello di competenza e professionalità che potesse essere valorizzato e premiato nei concorsi ufficiali a cui la quadrilha avrebbe dovuto concorrere, in giugno e luglio dell'anno seguente. Noi missionari abbiamo accompagnato paso a passo la preparazione dello spettacolo, facendo continuamente ponte con la vita reale della comunità, che in parallelo continua lottando per ottenere il trasferimento colletivo in una regione libera dall'inquinamento.
In una celebrazione commovente, gli abitanti di Piquiá de Baixo hanno donato l'anello di Tucum (un simbolo di impegno per la causa dei poveri) ad ogni giovane della quadrilha, mettendolo al loro dito come segno di alleanza e invio.
Finalmente, dopo sei mesi di lavoro con tutto il gruppo, lo spettacolo è pronto. Non riesco a raccontarvi l'emozione, è una presentazione molto forte, piena di dettagli e simboli. Il titolo è “Amore e Verità si incontreranno, Giustizia e Pace si baceranno”.
La storia è commovente e sorprendente. Riesce ad unire l'indignazione della gente, la seduzione e ipocrisia delle imprese, la divisione della comunità, l'organizzazione e la certezza della vittoria. Non ve la racconto, chi comprende il portoghese la può seguire nel video che vi invio. Alcuni dettagli: il vestito è dipinto a mano e bordato, uno ad uno, dagli stessi giovani. Lavoravano di notte, arrivando alle 8 di sera dalla scuola o dal lavoro, per restare insieme cucendo, disegnando e chiacchierando, fino all'alba. Tutti i giovani usano una “corona di cucchiai”: rappresenta le comunità che esprimono il loro potere attraverso la fame di giustizia.
La quadrilha ha vinto l'Arraial da Mira, in Imperatriz, e quindi concorrerà ad un primo campionato nazionale, nella città di Fortaleza.
Il giorno seguente hanno presentato lo spettacolo ad Açailândia, nella piazza davanti al tribunale, con tutti i giudici e i promotori di giustizia assistendo. É stato importante, come segno del clamore per giustizia urgente della comunità intera.
Come tutti gli spettacoli di questa intensità e grandezza, il costo è stato alto. Abbiamo coinvolto varie famiglie italiane che ci hanno appoggiato, in semplicità e collettivamente.
Le donazioni da fuori hanno aiutato per circa un terzo delle spese. Il resto è stato tutto guadagnato dai giovani. Nell'ultimo mese, vendevano bibite e birra di notte nelle feste della città per raccogliere fondi, organizzavano pranzi di solidarietà o lotterie. Un lavoraccio, che raddoppia l'orgoglio di aver vinto e di poter portare la storia di Piquiá, ora, in giro per il Brasile.
Crediamo molto nell'arte come uno strumento potente di liberazione, contro l'ipnotismo di questo sistema che consuma anche le nostre coscienze. Ecco il video completo dello spettacolo (purtroppo la colonna sonora non è perfetta).
Dario Bossi