Sabato 11 giugno 2016
In coincidenza con la festa del Sacro Cuore di Gesù è stato celebrato il 3 giugno scorso anche il cinquantesimo anniversario dell’apertura della Casa Generalizia di via Lilio a Roma. Per far memoria di questi cinquanta anni, 1966-2016, è stata fatta una piccola mostra fotografica, con un libretto di presentazione [vedi allegato] che è stato distribuito ai presenti. Pubblichiamo di seguito il testo introduttorio di P. Tesfaye Tadesse Gebresilasie, Superiore Generale.
Cinquantesimo della Casa Generalizia
dei Missionari Comboniani
Roma 1966-2016
Presentazione
di P. Tesfaye Tadesse Gebresilasie,
Superiore Generale
“Alleluia. Lodate il Signore nel suo santuario, lodatelo nel firmamento della sua potenza. Lodatelo per i suoi prodigi, lodatelo per la sua immensa grandezza”(Sal 150.1-2)
Dio nostro Padre, ti ringraziamo per i cinquanta anni di presenza, di vita, di testimonianza e di servizio nella nostra casa comune della Curia Generalizia-EUR-Roma.
Dio nostro e Dio di tutti, ti ringraziamo per tutte le persone che hanno facilitato e ci hanno aiutato ad aprire una presenza in questa parte della città di Roma, nella quale il nostro Padre e Fondatore san Daniele Comboni venne spesso a parlare, supplicare e pregare a favore della sua missione nell’Africa Centrale.
Dio nostro Pastore, ti ringraziamo per tutta la gente del quartiere e per la Chiesa locale di Roma: ci hanno accolto e dimostrato il loro amore e la loro premura in tutti questi anni, durante mezzo secolo. Dio Padre, ti ringraziamo per tutti i nostri collaboratori e i nostri benefattori che ci hanno sostenuto in questa Casa. Ti ringraziamo in modo particolare per le nostre consorelle, le Suore Comboniane, che per molti anni hanno vissuto con noi e con il popolo di Dio qui all’EUR e hanno dato testimonianza a Gesù e servito fratelli e sorelle.
Dio Padre, ti ringraziamo per tutti i confratelli che hanno servito in questa Casa negli ultimi decenni come membri dei Consigli Generali e della Direzione Generale. Ti ringraziamo per la loro generosità, la loro pazienza, la loro passione per la missione. Ti chiediamo di accogliere quei confratelli che sono arrivati da te nella tua pace eterna e di benedire quelli che sono tornati alla missione dopo alcuni anni qui a Roma.
Gesù nostro Maestro, siamo grati per tutti i servizi resi alla missione dai nostri confratelli della Casa generalizia e dai collaboratori che si sono susseguiti in questi anni. Tu eri al centro della nostra missione che partiva da qui, perché la missione appartiene a te e solo a te e noi siamo solo degli inviati nel tuo nome. Alcuni, dopo anni di formazione e di servizio in questa Casa, sono partiti per stabilire famiglie nel mondo, vivendo la chiamata alla vita cristiana come laici e riconoscenti per l’opportunità di stare con te nella Famiglia comboniana.
Spirito Santo, ti ringraziamo per la tua opera di trasformazione, purificazione e rafforzamento di tutti i confratelli che si sono formati e hanno camminato, con te, qui a Roma, nella Casa generalizia. Spirito di Dio, tu sei la nostra luce e la nostra intelligenza nella nostra formazione intellettuale, tu sei l’amore che riscalda il nostro cuore e la nostra passione per il popolo di Dio nella missione. Tu sei il balsamo che scende sulle nostre ferite quando ci raccogliamo in disparte per un momento di riposo, di sollievo e di contemplazione.
Spirito di Dio, responsabile e protagonista della Missione, ti ringraziamo per tutti i Capitoli Generali e per tutte le consulte e le assemblee che abbiamo fatto e che tu, non per merito nostro, ma per la missione di Dio, hai accompagnato, ispirato, purificato e incoraggiato.
Maria nostra Madre, “Madonna della Rivelazione” come ti chiama la gente del santuario mariano vicino alla nostra Casa, ti salutiamo.
Maria, che ci hai fatto gustare il tuo amore materno per la missione, ti ringraziamo per averci aiutato con la tua protezione e le tue preghiere in tutti questi anni di presenza e di servizio in questa Casa.
San Daniele Comboni, tu che sei venuto a Roma, dal Papa, a Propaganda Fide, per gridare per la missione della Chiesa in Africa, continua a ricordarci che siamo qui nella Casa generalizia per la missione e vogliamo rimanere legati ai nostri confratelli e al popolo di Dio, attraverso la preghiera d’intercessione, la preparazione e il nostro servizio di amministrazione.
“Qui a Roma m'interessai per aver libri affine di poter apprendere la lingua abissinese, la quale potrà facilmente occorrere nel nostro Istituto Africano; ma non trovai che poca cosa in Propaganda. Ora si sta stampando una grammatica, ed appena sarà terminata il Cardinale mi promise che me la spedirà a Verona. In Oriente procurerò di avere tutto quel che mi verrà fatto in lingua abissinese” (Scritti 490).
Auguri per il 50° della Casa Generalizia
P. Tesfaye Tadesse Gebresilasie MCCJ
Superiore Generale
1. San Daniele Comboni e i Comboniani a Roma
Tra il 1859 e il 1880, Comboni visitò Roma 22 volte.
Il 15 settembre 1864, mentre si trovava in preghiera presso la tomba di San Pietro in Vaticano, ebbe l’intuizione del Piano per la Rigenerazione dell’Africa, fondato sul principio di “salvare l’Africa con l’Africa”.
Memorabile fu l’udienza concessa da Pio IX a Comboni assieme alle ragazze africane nei Giardini Vaticani il 7 maggio 1867.
Nel 1870 Comboni partecipò al Concilio Vaticano I dove presentò il Postulatum, per promuovere l’impegno di tutta la Chiesa per l’evangelizzazione dei popoli dell’Africa.
La prima presenza stabile di una comunità comboniana a Roma iniziò nel 1910, nella chiesa dei SS. Vincenzo e Anastasio (Piazza Trevi). Nel 1934 la comunità si trasferì nella nuova casa nei pressi di Porta San Pancrazio, dove si stabilirono una procura e una comunità di studenti di teologia. Attualmente, in Via di San Pancrazio 17, c’è una comunità comboniana che, tra i vari impegni pastorali, coordina le attività dell’Acse (Associazione Comboniana Servizio Emigranti e Profughi). L’Associazione, fondata dal comboniano P. Renato Bresciani nel 1969, si propone di “favorire pari opportunità di vita, assistenza sociale e sanitaria, crescita culturale fra tutte le persone, aiutando immigrati e profughi ad inserirsi nei Paesi prescelti come destinazione finale”.
Infine, dal 1958 al 1962 ci fu una presenza in via di Villa Emiliani (quartiere Parioli) e dal 1988 al 1995 in viale Tirreno.
2. La costruzione e l’inaugurazione della Casa Generalizia
“Nei pressi dell’Abbazia delle Tre Fontane, in Via Luigi Lilio, in una posizione chiamata ‘l’Arcaccio’ da un’antica vedetta contro le invasioni dei Turchi, sorgono la nostra Curia generalizia e lo studentato Daniele Comboni”.
Comincia così la cronaca dell’inaugurazione del complesso della Casa Generalizia di Roma – riportata in uno schematico diario - che inizia alle ore 10 di domenica 9 gennaio 1966 con la benedizione della chiesa e la consacrazione dell’altare da parte dell’arcivescovo Mons. Pietro Sigismondi, segretario della Congregazione di Propaganda Fide. Sarà lui stesso a presiedere la celebrazione dell’Eucaristia.
Nel pomeriggio, le attività continuano. Sono presenti il card. Pietro Gregorio Agagianian, prefetto della Congregazione di Propaganda Fide, numerosi comboniani e comboniane, personalità e autorità ecclesiali e di altri istituti religiosi, amici e sostenitori della missione. È il card. Agagianian a benedire la nuova casa. Nel suo intervento elogia i frutti scaturiti dall’opera del Comboni e accenna al fatto doloroso dell’espulsione dei comboniani e delle comboniane dal Sudan nel febbraio 1964.
“Auguro che in questa casa... si senta sempre l’atmosfera della casa di Nazareth… siano i membri della comunità imitatori dei membri della Sacra Famiglia; soprattutto auguro con San Paolo che regni la carità, poiché essa compie l’unità e la perfezione delle altre virtù”. (P. Gaetano Briani, Superiore Generale, 1964).
3. Le finalità della casa
La residenza comboniana di Via Lilio ha avuto sin dall’inizio molteplici finalità.
Curia generalizia con i vari organismi che la compongono: Consiglio Generale (superiore generale e quattro assistenti); Segreteria Generale; Procura Generale; Segretariati generali (economia, evangelizzazione, formazione di base e permanente, animazione missionaria); Postulazione; Archivio generale; Archivio comboniano; ufficio posta; Biblioteca generale; tipografia.
Studentato internazionale Daniele Comboni.
Chiesa pubblica: prima come rettoria, poi parrocchia e di nuovo rettoria.
Comunità delle Suore Missionarie Comboniane che, per più di quarant’anni, hanno svolto un prezioso servizio come vere sorelle lavorando presso l’archivio storico, in infermeria, in cucina, guardaroba e al centralino.
4. La Parrocchia di S. Alberto Magno: 1964-1983
La parrocchia di S. Alberto Magno sorse dietro richiesta del Superiore Generale dei Comboniani, p. Gaetano Briani, al Card. Micara nel 1957 e poi di nuovo nel 1964.
Nel Decreto di erezione canonica (13.12.1967) la parrocchia comprendeva, oltre Colle Laurentino, anche Colle di Mezzo che diventò parrocchia autonoma solo nel 1969.
Il primo parroco fu p. Livio Tescaroli (1968-76) con cinque vice-parroci: p. Igino Gennari (1968-69), p. Giovanni Morazzoni e p. Angelo Pochetti (1969-71), p. Fausto Beretta (1971-72) e quindi, dopo tre anni di sede vacante, p. Enrico Zabeo (1975-76).
Dal 1976 al 1977 il parroco fu p. Francesco De Bertolis con l’aiuto degli scolastici. Quindi fu la volta di p. Giorgio Canestrari (1977-79), coadiuvato da p. Giovanni Caliari (1977-79) e nel 1979 da p. Marcello Mencuccini che, nello stesso anno, fu eletto parroco (1979-82).
Con l’erezione della parrocchia di S. Vigilio e la definizione dei nuovi confini (1979), qualcuno incominciò a suggerire la chiusura della parrocchia.
Il 19 ottobre 1982, tra le proteste di molti fedeli, il Vicariato annunciò l’imminente estinzione della parrocchia di S. Alberto Magno con la divisione del suo territorio tra le due parrocchie confinanti di S. Vigilio e S. Gregorio Barbarigo.
Nel settembre del 1982 p. Marcello Mencuccini lasciò Roma e, per l’anno di transizione (settembre 1982 – giugno 1983), fu eletto parroco p. Igino Leso, coadiuvato da p. Elia Pampaloni.
Il Decreto di estinzione canonica della parrocchia di S. Alberto Magno è del 30 giugno 1983.
Gruppi che hanno animato la parrocchia:
Comunità neocatecumenali per un cammino di iniziazione cristiana. Animatore Giorgio Iucci.
Movimento Rinascita Cristiana per un apostolato cristiano-sociale. Animatrice Elda Tradico.
Comunità Maria per un rinnovamento carismatico. Animatrice Maria Masucci.
Gruppo Maria per un rinnovamento nello Spirito. Animatore Dott. Maurico Rossi.
Gruppo Mamme per affrontare cristianamente i problemi familiari. Animatrice Elisabetta Consolini.
Gruppo “Ad gentes” per invio medicine a missionari. Animatore Dott. Patrizio De Longis.
Gruppo Speranza per un impegno a favore dei poveri. Animatori due scolastici e Giulia Pucci.
Gruppo Filatelico per raccogliere fondi per le missioni. Animatori due scolastici.
5. I Capitoli Generali
La Casa Generalizia ha ospitato sinora nove Capitoli Generali. Essi rappresentano l’autorità suprema dell’Istituto. In via ordinaria sono convocati ogni sei anni. Sono composti da capitolari di diritto (Consiglio generale e Superiori provinciali) e capitolari delegati (eletti dalla base) che rappresentano tutto l’Istituto.
I Capitoli Generali sono momenti privilegiati del cammino dell’Istituto tra la fedeltà al carisma originario e i travagli di una storia missionaria sofferta e in continua crescita. La Regola di Vita ci ricorda che i Capitoli, con l’autorità che è loro propria, “custodiscono fedelmente il patrimonio dell’Istituto: il carisma del Fondatore, il fine, lo spirito, l’indole e le sane tradizioni” (RV 146). Ricordare i Capitoli Generali significa fare memoria della nostra storia e affrontare le sfide che continuamente si presentano, per vivere il servizio missionario in fedeltà allo Spirito, vero protagonista della missione.
I Capitoli Generali:
X CAPITOLO GENERALE – 1969
Capitolo di rinnovamento sulle indicazioni del Vaticano II.
Documenti Capitolari per il prossimo sessennio.
XI CAPITOLO GENERALE – 1975
“I comboniani nelle missione oggi”. Verso la riunione con un ordinamento giuridico speciale.
XII CAPITOLO GENERALE – 1979
Riunione dei FSCJ con i MFSC in MCCJ missionarii comboniani cordis jesu – Approvazione della nuova Regola di Vita ed erezione della Provincia tedesca.
XIII CAPITOLO GENERALE – 1985
Approfondimento del servizio missionario dell’Istituto: spiritualità e metodologia.
XIV CAPITOLO GENERALE – 1991
“Con Daniele Comboni oggi” – Che cosa ci chiede Dio alla vigilia del 2000?
XV CAPITOLO GENERALE – 1997
Ripartire dalla missione con l’audacia del Beato Daniele Comboni e l’attenzione alle persone.
XVI CAPITOLO GENERALE – 2003
La missione dei Comboniani all’inizio del terzo millennio.
XVII CAPITOLO GENERALE – 2009
“Dal paino di Comboni al piano dei Comboniani”.
XVIII CAPITOLO GENERALE – 2015
“Discepoli missionari comboniani chiamati a vivere la gioia del Vangelo nel mondo di oggi”.
6. Eventi e personaggi: il centenario, la beatificazione e la canonizzazione
In questi cinquant’anni, alcuni grandi eventi hanno marcato in modo speciale la vita della comunità comboniana.
Il centenario della morte del Fondatore: 1981.
La beatificazione di Mons. Daniele Comboni (17 marzo 1996), presieduta da Giovanni Paolo II e animata dalla corale della Cattedrale di Khartoum. I curatori della ricerca storica per la causa della beatificazione sono stati P. Pietro Chiocchetta (+ 2014) e Aldo Gilli (+ 2001).
La beatificazione dei Martiri di Paimol: Daudi Okelo e Jildo Irwa (20 ottobre 2002).
La canonizzazione di San Daniele Comboni (5 ottobre 2003). Quel giorno, in Piazza San Pietro, c’è anche Maria José de Oliveira Paixão, la ragazza afro-brasiliana della quale il 6 aprile 1995 è stata riconosciuta la guarigione miracolosa operata dal Comboni. Nel 1997 c’è un’altra guarigione miracolosa presso la Maternità di Villa Gilda a Khartoum: è quella di Lubna Abdel Aziz, donna sudanese musulmana di 32 anni.
Un nuovo processo di beatificazione è avviato per un discepolo di S. Daniele Comboni: P. Giuseppe Ambrosoli, le cui virtù eroiche sono state riconosciute il 17 dicembre 2015. P. Ambrosoli ha lavorato come medico in Uganda per trent’anni, dando vita all’Ospedale di Kalongo.
La cappella San Daniele Comboni
La cappella, progettata da p. Gaetano Ventrella, realizzata dall’Ing. Crescini e solennemente consacrata da Mons. Sigismondi il 9 gennaio 1966, fu subito apprezzata dalla comunità cristiana. Particolarmente attraenti risultarono i tre mosaici del Sacro Cuore, della Madonna e di San Giuseppe, come pure le dieci vetrate rappresentanti gli apostoli e i patroni dell’Istituto, tutte opere eseguite dalla Scuola Vaticana su disegni dell’artista Lorenzo Ferri.
Il piano originale della cappella prevedeva l’altare addossato alla parete di fondo e non rivolto al popolo come proposto dal Vaticano II. Di conseguenza, girando l’altare, il tabernacolo risultò per anni alle spalle del celebrante.
Nel 1995, in vista della Beatificazione di Daniele Comboni, la cappella fu risistemata con la consulenza del Centro Signum.
Il tabernacolo fu inserito nella parete del presbiterio, la consolle dell’organo fu spostata in coretto e la vetrata bicolore della facciata venne sostituita da un’ariosa vetrata con simbologia comboniana, opera dell’Arch. Sr. Michelangela Ballan, pddm.
In basso fu collocato un medaglione con il volto e una reliquia del Comboni (15.3.1996) e, sotto, un cippo richiamante la tomba dell’apostolo della Nigrizia a Khartoum. In seguito il medaglione fu spostato sulla parete del presbiterio.
8. Il servizio alla missione oggi
La Casa Generalizia di Roma continua a svolgere il suo prezioso servizio per la missione. Il Consiglio Generale visita e anima i missionari nelle varie parti del mondo.
La casa accoglie i missionari in arrivo o in partenza per la missione e offre prolungati corsi di aggiornamento e periodi sabbatici.
Attraverso attività culturali, visite ed incontri nelle parrocchie, viene svolta un’attività di animazione missionaria per la Chiesa locale.
Alcuni confratelli servono negli organismi della Chiesa Universale impeganti nella missione e nel dialogo interreligioso.
Il sito www.comboni.org e la Comboni Press utilizzano i moderni mezzi di comunicazione per informare e animare.
Vari gruppi di sostegno alla missione operano nella casa: il Gruppo Filatelico, il Gruppo Medicine e l’Associazione Economia Alternativa. Quest’ultima è stata costituita nel 1999 da un gruppo di amici desiderosi di affiancare i Missionari Comboniani nella loro azione di evangelizzazione e aiuto alle popolazioni più bisognose.
La casa ospita vari gruppi ecclesiali tra cui la Comunità Amen con incontri settimanali di preghiera.
Per l’evento, il 3 giugno 2016, le tre comunità della Curia hanno invitato il vescovo ausiliare della diocesi di Roma, Mons. Paolo Loiudice, che ha presieduto la celebrazione eucaristica, gli scolastici di Casavatore (Napoli) e gli amici romani. I missionari hanno ricordato persone e avvenimenti, hanno ringraziato il Signore per la sua presenza e la sua protezione e rinsaldato i legami di amicizia con le persone che li hanno accompagnati nel loro servizio missionario alla Chiesa.