Lunedì 15 settembre 2014
I missionari comboniani che lavorano in Portogallo si sono riuniti in assemblea dal 5 al 10 settembre nella casa di Maia. Il tema “Fare missionarie tutte le cose” – alla luce dell’Esortazione Apostolica Evangelii gaudium – è stato il filo conduttore di tutti i lavori dell’assemblea. Il provinciale, P. José da Silva Vieira, ha ricordato a tutti che “fare missionarie tutte le cose non accade da sé, né lo può fare l’assemblea. È necessario che ciascuno e tutti siamo missionari là dove ci troviamo e in ciò che facciamo: come animatori missionari, come responsabili della pastorale parrocchiale, nella promozione vocazionale, nella formazione o nell’amministrazione”.
Ai primi due giorni hanno partecipato anche rappresentanti delle comboniane, delle secolari e dei gruppi di laici che collaborano alle diverse attività missionarie, per fare tutti insieme una riflessione sulla missione comboniana oggi in Portogallo e programmare il nuovo anno pastorale.
La riflessione del primo giorno, guidata da P. Joaquim Valente da Cruz, venuto da Roma, è stata incentrata sul contesto e le esperienze che hanno portato Comboni a scrivere il Piano, 150 anni fa. L’obiettivo era individuare orientamenti per la missione oggi, seguendo l’itinerario personale di Comboni, un cammino, ha detto P. Valente, “in continuo rinnovamento e apertura alla missione sulla base della Parola di gioia contenuta nel Vangelo”.
Il secondo giorno è stato occupato dalle relazioni e dagli interventi dei diversi rami della Famiglia comboniana e dei laici. “È necessario dare maggiore continuità alla nostra presenza nelle parrocchie e nei gruppi che animiamo missionariamente”, ha detto P. Carlos Alberto Nunes.
Durante la celebrazione eucaristica di domenica 7 settembre, P. Italo Scoccia, italiano, ha fatto la sua prima professione religiosa e P. Rogério Artur de Sousa e Fr. António Martins da Costa – il primo comboniano portoghese – hanno celebrato sessant’anni di vita consacrata. Nel pomeriggio sono state presentate le relazioni dei segretariati provinciali, mentre il giorno successivo è stato il superiore provinciale, P. José da Silva Vieira, a presentare il suo rapporto annuale nel quale ha ribadito spesso l’urgenza che “si facciano missionarie tutte le cose” (EG 27).
Il quarto giorno, il superiore provinciale dei Missionari Spiritani in Portogallo, P. Tony Neves, ha condiviso la sua esperienza missionaria per aiutare i partecipanti ad individuare gli aspetti essenziali di cui tener conto nell’attività missionaria nella società di oggi. Nel pomeriggio è stato letto, analizzato e approvato il capitolo sull’economia del Direttorio Provinciale.
L’ultimo giorno è stata programmata la formazione permanente, si sono condivise alcune idee, approvate alcune mozioni ed è stata fatta una valutazione dell’assemblea che si è conclusa con una celebrazione eucaristia presieduta da P. José Vieira. Il provinciale ha ricordato a tutti che “fare missionarie tutte le cose non accade da sé, né lo può fare l’assemblea. È necessario che ciascuno e tutti siamo missionari là dove ci troviamo e in ciò che facciamo: come animatori missionari, come responsabili della pastorale parrocchiale, nella promozione vocazionale, nella formazione o nell’amministrazione”.