E' difficile precisarne la data, ma sembra che una puntata anche a Madrid Comboni l’abbia proprio fatta. E qui ha conosciuto S.M. il re Francesco d’Assisi. Descrivendo infatti al P. Alfonso Ratisbonne una sua visita alla coppia reale spagnola a Parigi alla fine del 1869, Comboni racconta l’equivoco per cui il re lo aveva scambiato per un altro, ma afferma di “avergli confermato che ebbi l’onore di rendergli i miei omaggi a Madrid”.
Di fatto però, Madrid non ha interessi nella zona del vicariato dell’Africa Centrale, diversamente dalle corti di Londra, Parigi e Vienna, con cui Comboni intreccia quindi rapporti più frequenti e solidi.
La Spagna ricompare sull’orizzonte e nel mondo comboniano solo nel 1954. Naturalmente, sempre e solo in vista della missione. Stavolta però si tratta di una missione diversa: l’America Latina. Di fronte alla scarsezza del clero, a comunità indigene non evangelizzate e all’abbandono pastorale di intere società afro-americane in quel continente, Pio XII lancia un appello invitando tutti gli istituti missionari ad andare a lavorare in America Latina. A questo appello rispondono anche i comboniani. Ben presto, la missione in America fa emergere la convenienza sia di avere missionari di lingua madre spagnola sia di trovare in Spagna un punto d’appoggio per imparare la lingua ed entrare in contatto con la cultura ispanica. Nel 1954 arrivano così in Spagna dall’Italia i primi comboniani, allora chiamati ufficialmente Figli del Sacro Cuore di Gesù (FSCJ).
Fin qui, nulla di strano. Ciò che rende peculiare la storia della presenza comboniana nel paese è che, a distanza di pochi anni, arrivano altri comboniani, ma stavolta dalla Germania, con un nome ufficiale simile ma leggermente diverso: Missionari Figli del Sacro Cuore (MFSC).Una situazione imbarazzante, frutto increscioso di una storia che, dopo la prima guerra mondiale, aveva condotto nel 1923 alla separazione dell’unico istituto comboniano maschile in due istituti distinti, uno a maggioranza italiana e l’altro di lingua tedesca. La presenza contemporanea nello stesso paese e per lo stesso scopo di due gruppi che si presentano sotto l’unico nome di comboniani provoca e fa crescere in tutti il disagio latente da decenni nella base per una divisione che non ha più ragione d’essere. La conoscenza e collaborazione reciproca, che si esprime gradualmente attraverso lo scambio di formatori e di alunni nelle varie fasi di formazione, come pure nella partecipazione congiunta nei segretariati, conducono a poco a poco all’erezione della Provincia Unita di Spagna, decisa dai Capitoli Generali dei due Istituti a Ellwangen nel 1975 e ratificata da un referendum fra i comboniani della base. Si compie così in Spagna quella che potrebbe chiamarsi la prova generale della riunione definitiva dei due istituti, che avverrà più tardi con la nascita dell’unico istituto comboniano maschile, che raccoglie nel nuovo nome l’eredità del passato: i Missionari Comboniani del Cuore di Gesù (MCCJ).
Per collocare nel tempo e nello spazio la presenza comboniana nel paese, ricordiamo alcune date e luoghi. Settembre 1954: arrivano a San Sebastián i primi comboniani dall’Italia, dove nel gennaio del 1957 fu pubblicato il primo numero di Aguiluchos, e Corella, aperta nel 1956 come seminario minore, che negli anni 1962-64 funzionò anche come noviziato. La casa di San Sebastián fu lasciata nell’aprile del 1983 e quella di Corella fu venduta nel dicembre 1982. La casa di Saldaña, prima fondazione dei MFSC in Spagna, cominciò nel 1960 come scuola apostolica fino al 1992 e fu venduta nel settembre 2003.
1960: i comboniani tedeschi aprono Saldaña. Quasi contemporaneamente, il 22 ottobre del 1960 le suore comboniane giungono a Corella, nel seminario fondato nel frattempo dai confratelli italiani. Aiutano in seminario, e si dedicano all’animazione missionaria e vocazionale. Curiosamente, tutte e tre queste prime comunità in terra di Spagna sono state chiuse da tempo, in un processo che nel corso degli anni ha visto aprire e chiudere o cambiare finalità a varie case e comunità, in risposta alle circostanze e necessità della provincia. A partire dal 1972, operano in Spagna anche le Missionarie Secolari Comboniane. Si tratta di un piccolo gruppo, che cerca di incarnare la sua vocazione specifica negli ambienti diversi in cui vivono le singole missionarie, due delle quali hanno prestato anche un servizio missionario diretto in Colombia ed Ecuador. A completare il quadro della presenza comboniana nel paese, sono sorti negli ultimi anni alcuni gruppi di Laici Missionari Comboniani.
La comunità di Madrid fu aperta il 4 dicembre 1959; qualche mese dopo, il 23 marzo 1960, uscì il primo numero della rivista Mundo Negro. Nel 1967 fu inaugurata la casa attuale, sede del superiore provinciale e di altri uffici provinciali come l’amministrazione e la procura delle missioni. Attualmente vi si trova il Centro di Animazione Missionaria che è sede delle riviste Mundo Negro e Aguiluchos, delle Web comboniane di Spagna, del Museo Africano e del Centro di Orientamento Vocazionale.
Palencia fu fondata dai MFSC nel 1960 e cominciò a funzionare nel 1965 come noviziato. Le opere dell’edificio attuale cominciarono nel 1966. Gli scambi fra i due Istituti in vista dell’unificazione suggerirono il trasferimento dei novizi e degli scolastici a Moncada nel 1970, mentre la casa di Palencia fu destinata alla formazione dei corsi superiori di baccellierato di entrambi gli istituti. Nel 1985 questa fase della formazione passò a Saldaña, mentre Palencia rimase come centro di animazione missionaria, al quale si aggiunse nel 1987 il seminario in famiglia; nel settembre 1992 vi fu trasferito il seminario minore di Saldaña, fino alla chiusura, nel 1994. Ora la casa è in vendita e la comunità svolge compiti di animazione missionaria.
A Moncada, i terreni furono acquistati nel 1963 dai FSCJ per costruire il nuovo noviziato e scolasticato, inaugurato il 16 aprile 1967. Lo scolasticato fu traferito a Granada nel 1973, per cui Moncada continuò ad essere la sede del postulato e del noviziato. Dal 1979 rimase solo il noviziato, per il trasferimento del postulato a Granada. Nel 1982 furono venduti l’edificio principale e parte della fattoria. Nel 1993 il numero esiguo di novizi portò al loro trasferimento nel noviziato di Santarém, in Portogallo. La casa attuale, costruita nel 2006, è una casa per confratelli anziani, un centro di animazione missionaria, di accoglienza ai migranti e Museo Africano.
La presenza comboniana a Barcellona cominciò nel 1968 con un centro di animazione missionaria. In seguito vi fu destinata anche la formazione di postulanti fratelli. L’edificio inziale venne ampliato con l’aggiunta di un nuovo padiglione, costruito nel 1972. Oggi la casa è un centro di animazione missionaria, Museo Africano Daniel Comboni e centro di pastorale giovanile vocazionale.
A Granada, i comboniani sono presenti dal settembre 1973, con l’apertura dello scolasticato in una casa sua, fin dal corso 1975-76. Con il corso 1979-80 la casa smise di essere sede dello scolasticato e divenne postulato. Da quel momento è anche sede di un centro di animazione missionaria e pastorale giovanile vocazionale. Nel 2012 si è assunta anche la cura pastorale di una parrocchia alla periferia nord della città, che ha una forte presenza di migranti.
In Galizia, si cominciò il seminario minore nel Monastero di Pojo (Pontevedra) nel 1973. Il 30 novembre 1975 fu inaugurata la nuova sede di El Pedroso che funzionò come seminario minore fino al 1983, data in cui fu chiusa per essere successivamente venduta. La comunità comboniana passò quindi a risiedere in una piccola casa a Santiago de Compostela, centro di animazione missionaria. Nel 2014 fu assunto l’incarico di una parrocchia sul Cammino di Santiago, Palas de Rei, dove si accolgono pellegrini e parrocchiani.
Attualmente, lo scopo e l’attività degli istituti comboniani in Spagna si esprime nella:
- Animazione Missionaria della chiesa e società, come espressione concreta del carisma specifico ad ogni istituto;
- Orientazione Vocazionale e formazione di nuovi candidati alla vita comboniana;
- preparazione, accoglienza e cura di chi parte e arriva dalla missione.
Da sottolineare, per l’impatto e i risultati conseguiti, l’opera di animazione missionaria compiuta attraverso le riviste Aguiluchos (per ragazzi, iniziata nel 1957 a San Sebastian) e Mundo Negro (per adulti, iniziata nel 1960), la casa editrice omonima, il bollettino Solidaridad Misionera, programmi radio e televisivi, convegni culturali sull’Africa, come pure l’impegno per gli immigrati dal Sud del mondo.
I comboniani spagnoli sono oggi così suddivisi: 4 vescovi, 81 sacerdoti, 12 fratelli; 24 hanno già consumato la loro vita per la missione. Nella provincia, dei 34 comboniani, 28 sono spagnoli, 2 congolesi, 1 messicano, 1 italiano, 1 portoghese e 1 togolese.