Martedì 21 gennaio 2025
«Facciamo pace. Umanità in cammino verso la fratellanza» è il tema del corso di formazione missionaria organizzato dall’Ufficio per la cooperazione missionaria della diocesi di Roma, al via sabato 18 gennaio. Gratuito e articolato in sei incontri a cadenza mensile che avranno luogo nell’Aula della Conciliazione del Palazzo Lateranense, il percorso è pensato in particolare per animatori missionari, catechisti, insegnanti di religione e operatori pastorali. [In allegato, la locandina e la scheda di iscrizione al corso (comprensiva del modulo da firmare per la privacy)]

«“Fare la pace” — riflette il direttore del Centro missionario della diocesi, il missionario comboniano padre Giulio Albanese — è un impegno condiviso che esige una decisa assunzione di responsabilità. Agli scettici sembrerà pure un’utopia, ma questo è un terreno dove s’impone la profezia evangelica indicata dall’indimenticabile don Tonino Bello: Si vis pacem, para pacem!».

Relatore del primo appuntamento sarà il fondatore della Comunità di Sant’Egidio, Andrea Riccardi, che interverrà su «La profezia missionaria della pace in tempi di guerra»; a seguire, Fabrizio Battistelli, presidente dell’Istituto di ricerche internazionali Archivio Disarmo, relazionerà su «Il business delle armi nell’attuale congiuntura internazionale».

Protagonisti degli incontri successivi saranno Marco Massoni, docente alla Luiss «Guido Carli», che parlerà degli «Effetti del neocolonialismo sulla pace nelle periferie del mondo», e Maria Grazia Galantino, coordinatrice dell’Area di ricerca di Archivio Disarmo, che spiegherà «Come essere costruttori di pace. L’impegno civile nel contrastare il ricordo alle armi».

Ancora, la giornalista Lucia Bellaspiga terrà una relazione su «Guerra e pace nell’informazione giornalistica internazionale», mentre le conclusioni del percorso saranno affidate al missionario comboniano Fr. Alberto Parise. Per informazioni e iscrizioni si può scrivere via mail a cmdroma@diocesidiroma.it.

Facciamo pace. Umanità in cammino verso la fratellanza

Stiamo vivendo una stagione della Storia dove le guerre e la conseguente corsa agli armamenti stanno raggiungendo vertici apicali.  Dobbiamo riconoscere, senza certamente assecondare il pessimismo, che vi è un’evidente regressione delle coscienze, acuita a dismisura dal circuito massmediale. L’antica locuzione romana: «Si vis pacem para bellum» viene purtroppo ancora oggi professata con grande spregiudicatezza nei salotti dell’etere, nell’arena politica e in vasti settori dell’opinione pubblica.

Nel frattempo, l’industria bellica è l’unica, in tempo di crisi, a non conoscere alcuna forma di recessione. Occorre, pertanto, alla luce anche delle coraggiose ammonizioni del magistero di Papa Francesco, affrontare il tema della corsa agli armamenti e degli effetti devastanti delle guerre - in primis le disuguaglianze che comportano l’esclusione sociale - giocando la carta della consapevolezza. È il Vangelo a richiederlo ed è il mondo missionario, impegnato nelle periferie geografiche ed esistenziali del mondo, ad invocarlo a squarciagola.

Dobbiamo comunque riconoscere che al contempo sono presenti, nella nostra Diocesi di Roma, diverse componenti della società civile, molte delle quali d’ispirazione cristiana, che propongono alle comunità itinerari specifici di formazione teologica, morale, spirituale alla pace, finalizzati adeguate scelte di denuncia, di rinuncia e annuncio per una nuova civiltà dell’amore. Ecco perché, in questo Anno Giubilare 2025, il tradizionale percorso formativo, promosso dal Centro Missionario Diocesano, per animatori missionari, catechisti, insegnanti di religione e operatori pastorali, sarà incentrato sul tema: “Fare la Pace”. Si tratta di un impegno condiviso che esige una decisa assunzione di responsabilità. Agli scettici, sembrerà pure un’utopia, ma questo è un terreno dove s’impone la profezia evangelica. Quella indicata dall’indimenticabile don Tonino Bello: «Si vis pacem, para pacem!»
Con amicizia,
Padre Giulio Albanese