Villa Baratoff a Pesaro: la missione continua… con odv Laudato si’

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Martedì 11 giugno 2024
Questo titolo ricorda il comunicato stampa scritto due anni fa che diceva: «I Comboniani lasciano villa Baratoff, a Pesaro (PU), ma la missione continua…». E dopo circa due anni questo sogno si realizza. I missionari comboniani si sono spostati di una decina di chilometri a Fano, ma hanno continuato la loro presenza missionaria nel territorio e nelle diocesi dei dintorni.

E da un paio di mesi la villa Baratoff ha ripreso vita, ha riaperto le porte e questo grazie alla associazione di volontariato (odv) Laudato si’ di Coriano (RM) e al suo mentore Stefano Pasquale Lanna. Pasquale aveva un sogno che coltivava nel cuore da molti anni, frutto della sua storia e cammino, creare una comunità famiglia simile a quella dove ha passato la sua adolescenza. Lui proviene dalla Comunità di accoglienza per minori di Calvene (VI) voluta da don Peppe Gobbo nel 1983, «per accogliere e accompagnare ragazzi e ragazze che avevano sopportato varie tempeste, a porsi in ascolto dei loro bisogni e accompagnarli nella crescita facendo emergere, nella normalità, le loro risorse e potenzialità».

La casa villa Baratoff, a Pesaro (PU), in Italia.

Il periodo trascorso in comunità lo ha segnato e trasformato profondamente, come uomo e come cristiano. Gli ha permesso di affrontare la vita, con tutte le difficoltà e le bellezze, di formare una famiglia aperta agli altri, di avere un lavoro, di dedicarsi al Signore della vita e del mondo, di entrare nei laici francescani.

E poi sono arrivati i missionari comboniani e la villa Baratoff, per concretizzare il suo sogno: dare inizio a una comunità di accoglienza che si ispira alla Laudato si’ di papa Francesco. Prendersi cura della casa comune, dell’ambiente ma soprattutto degli ultimi, dei poveri, degli ‘scartati’ dalla società. L’enciclica ci ricorda che tutto è in relazione, che siamo responsabili gli uni degli altri, che il mondo è per tutti, che è possibile vivere da fratelli e sorelle. Allora al centro di questa nuova realtà ci sarà Gesù missionario dell’amore di Dio per tutti, e la persona umana, ogni persona soprattutto quelle meno fortunate e che hanno bisogno di una mano e di una opportunità.

Questo Pasquale l’ha vissuto in prima persona, nella sua pelle, grazie a don Peppe e alla comunità di Calvene, grazie alla presenza di Dio nella sua vita, grazie agli amici, ai poveri, alla sua famiglia che lo appoggia e sostiene in questo sogno divenuto realtà.

In Brasile la gente ripeteva spesso: «Un sogno che si sogna da soli è illusione, ma quando si sogna insieme diventa realtà».

Concretamente cosa succederà a Villa Baratoff? Sarà un processo e un percorso da costruire insieme con calma, fiducia e fede. C’è già un piccolo gruppo di persone che assieme a Pasquale terranno le porte aperte della casa, segno e simbolo di accoglienza e ospitalità. Ci saranno progetti per valorizzare l’ambiente e la natura, per dare possibilità e opportunità a persone in difficoltà, per spazi di formazione e di cultura per i ragazzi e i giovani. Un luogo da abitare per le associazioni del territorio, in collaborazione con la Chiesa e i Missionari Comboniani, luogo di spiritualità e di preghiera, perché ci sia vita bella e degna per tutti, come ci ricorda il vangelo di Giovanni: «Sono venuto perché tutti abbiano vita e vita piena» (Gv. 10, 10).

Inaugurazione il 26 maggio 2024. Da sinistra, p. Giorgio Padovan, missionario comboniano,
vescovo di Fano don Andrea Andreozzi, Sara moglie di Stefano Pasquale Lanna, Angela la mamma di Pasquale
e don Marco Pozza cappellano carcere Due Palazzi di Padova.

La missione continua… buona e bella missione a tutti.

P. Giorgio Padovan
Missionario comboniano