Giovedì 1° febbraio 2024
Dalla sera del 22 al pranzo del 25 gennaio, si è tenuta a Verona (Casa Madre) l’assemblea della missione della provincia italiana. Circa cinquanta i partecipanti, inclusi vari rappresentanti della Famiglia Comboniana (Suore comboniane, Secolari comboniane e Laici missionari comboniani-LMC) e del Segretariato generale della Missione.
La giornata del 23 gennaio è stata dedicata alla riflessione sul tema “Ecologia integrale ed economia”, animata dal sacerdote salesiano Joshtrom Isaac Kureethadam, titolare della cattedra di Filosofia della scienza e direttore dell’Istituto di Scienze sociali e politiche dell’Università Pontificia Salesiana di Roma, e Coordinatore del Settore “Ecologia e Creato” presso il Dicastero vaticano per la Promozione dello Sviluppo Umano Integrale in Vaticano.
L’intervento di padre Joshtrom ha cominciato con il dire che l’economia e l’ecologia sono due realtà strettamente collegate. L’opportunità e l’importanza di questo abbinamento si vede chiaramente nei due documenti di Papa Francesco, ossia nella Lettera Enciclica Laudato si’ – Sulla cura della casa comune (24 maggio 2015) e nell’Esortazione Apostolica Laudate Deum – a tutte le persone di buona volontà sulla crisi climatica (del 4 ottobre 2023). L’insistenza del Papa su questo tema è dovuta al fatto che il pianeta Terra si sta sgretolando e avvicinando al punto di rottura e le strutture mondiali che contano si mostrano indifferenti di fronte a tale tragedia annunciata, della quale sembra che il mondo non voglia proprio prendere coscienza.
Partendo da questa costatazione, padre Joshtrom ha analizzato sette punti strettamente connessi tra loro, che costituiscono gli elementi più importanti del grande tema dell’ecologia/economia integrale: 1) la terra e la cura della casa comune; 2) la comprensione “integrale” della crisi: “ascoltare il grido della terra e dei poveri”; 3) la visione trascendentale della crisi e “il Vangelo della Creazione”; 4) la visione e la prassi integrali nella relazione con Dio, con il prossimo e con la terra; 5) l’economia e il bisogno di un rinnovato modo di gestire la nostra casa planetaria; 6) l’educazione alla responsabilità ambientale e le linee di spiritualità ecologica che nascono dalle convinzioni della nostra fede; 7) il cammino sinodale e l’urgenza dell’agire insieme per ricostruire la casa comune.
Durante il breve dibattito seguito alla relazione, don Joshtrom ha ricordato che una delle proposte per facilitare il cammino sinodale è la possibile adesione alla “Piattaforma di Iniziative Laudato Si’”, una volta che – come affermano gli specialisti – i cambiamenti veri avvengono sempre dal basso e partono da una “massa critica” che è rappresentata dal 3,5% della popolazione. Ha precisato: «Quando si riesce a mobilitare questa massa, s’innescano processi che inevitabilmente porteranno al cambiamento, perché automaticamente spingeranno a muoversi sempre più in su, fino ad arrivare ai centri della comunicazione o del potere. Ed è su questo che la Commissione vaticana sta investendo».
L’ultima sessione del giorno 23 e l’intera giornata del 24 sono state riservate alla presentazione delle attività del Segretariato della missione e delle varie Commissioni della provincia italiana (“Cantiere casa comune”, “Arena di Pace” del prossimo maggio a Verona, Migrantes e GPIC, Comunicazione e media, Comboscuole, Animazione missionaria e parrocchie, GERT–Gruppo Europeo di Riflessione Teologica) e delle brevi relazioni dei rappresentanti dei LMC, Suore comboniane e Secolari comboniane.
Terminata la presentazione delle attività dei vari settori, l’Assemblea si è divisa in quattro gruppi di lavoro “per interesse e per ambiti” (Migranti, GPIC, Comunicazione, Animazione Missionaria) per studiare come implementare le proposte del Piano Sessennale 2023-2028 a riguardo delle Ministerialità specifiche e la missione.
Dai resoconti presentati dai segretari dei gruppi di lavoro, sono emersi molti “desiderata”, che si possono così riassumere:
►GPIC – Insistere sulla proposta di formare una “comunità di riferimento” per il ministero GPIC, in collaborazione con la Commissione di GPIC; aderire alla Piattaforma di Iniziative Laudato Si’, come comunità e Provincia, con progetti chiari e perspicui; fare del “Cantiere Casa Comune” e “Pace e disarmo” due strumenti di progettualità per la conversione ecologica personale, comunitaria e strutturale.
►Comunicazione – formare un confratello che lavori in questo settore e prepari quaderni bimensili di approfondimento su tematiche specifiche; scegliere un confratello come referente delle comunità per la collaborazione con le riviste.
►Animazione Missionaria: diventare sempre più coscienti dell’importanza della nostra presenza nella Chiesa locale, nella scuola e nella società, e dell’importanza di “fare rete”, lavorando in sinergia con altre forze.
►Migranti: diffondere le informazioni e notizie sull’immigrazione e rafforzare la rete ecclesiale di chi lavora con i migranti; invitare i confratelli a visitare Castel Volturno, l’ACSE e Modica, e valorizzare il Giubileo della Tenda di Abramo a Brescia.
A chiusura della giornata c’è stata la relazione di padre Fabio Baldan, superiore provinciale d’Italia. Dopo aver ringraziato le forze vive della Provincia per il loro lavoro, padre Fabio ha ripreso alcuni temi già presentati nell’Assemblea provinciale del novembre scorso. Ha ricordato le grandi sfide e i segnali di instabilità che la Chiesa e la società stanno vivendo oggi a livello nazionale e internazionale. Ha quindi esortato tutti a compiere “il cammino sinodale”, animati da grandi attese e spinti da forti speranze, anche se in mezzo a tensioni e chiusure. Ha accennato al Piano Sessennale della Provincia da poco approvato, all’Arena di Pace 2024 – che ci vedrà profondamente coinvolti – e al Giubileo della Chiesa 2025, presentandoli come percorsi che possono aiutarci a camminare e a rinnovarci. Tra l’altro, ha sottolineato che la missione “qui” – nella realtà italiana – va vissuta nella fragilità: «Le piccole o grandi energie che abbiamo, le mettiamo tutte a disposizione della Chiesa per sostenere processi di pace, di partecipazione, di solidarietà». Infine, ha fatto riferimento all’importanza della fraternità, del camminare in sinergia e sinodalità, della sostenibilità dell’attività missionarie, e dello stile di vita.
L’ultima giornata è iniziata con una breve presentazione di padre Arlindo Pinto. Dopo aver ringraziato per l’opportunità di partecipare all’assemblea, ha descritto brevemente la struttura attuale del Segretariato Generale della Missione, elencandone i compiti e le iniziative in corso o programmate per quest’anno. Ha detto che uno dei più grande problema di oggi nell’ambito della missione è quello del linguaggio. Nonostante i cambi radicali a livello culturale, sociale, politico, teologico, ecclesiale – all’interno dello stesso Istituto comboniano, che è la realtà in cui viviamo – verifichiamo una certa resistenza o difficoltà nel lasciarci cambiare interiormente in termini di modalità di operare e intendere la Missione. Missione è il centro e “al centro” della vita dell’Istituto. Pertanto, la formazione, l’economia e tutti gli altri settori di cui ci occupiamo devono essere tutti “in funzione” della missione.
Padre Paolo Latorre, economo provinciale, ha quindi preso la parola. Anch’egli ha insistito sulla relazione che esiste tra missione, economia e sostenibilità; sul nostro dovere di custodire l’ambiente e le risorse naturali di un modo coerente; e sulla necessita di cambiare alcuni stili di vita. A tale fine, la Provincia ha elaborato un Vademecum Laudato si’, che ci invita e guida a ridurre, ridimensionare, riqualificare il nostro modo di vivere. Ha infine ricordato che alla base del Fondo Comune Totale c’è quello spirito che ci fa testimoniare il nostro vivere insieme e che ci può aiutare a camminare verso l’unione e verso il sostenimento reciproco.
Proporre linee di azione e indicazioni concrete di lavoro per il 2024 è stato il compito dell’ultima fase dell’Assemblea. È quindi seguita la valutazione dell’assemblea stessa, di cui si è apprezzata, tra l’altro, l’atmosfera di fraternità e amicizia, la grande partecipazione di tutti i rappresentanti della Famiglia comboniana, l’apprezzato lavoro di padre Joshtrom, la preparazione della liturgia, l’accoglienza e l’organizzazione dell’assise.
P. Arlindo Pinto, mccj