Venerdì 27 maggio 2022
Ogni volta che pensiamo o parliamo del nostro fondatore San Daniele Comboni, siamo portati alla consapevolezza di quella che per lui era una profonda missione di "salvare l'Africa con gli africani". Ancora una volta, nello storico santuario di Cordi Jesu al Cairo, in Egitto, questo sogno ha fatto un altro passo verso la sua realizzazione. Un santuario costruito nel luogo in cui il nostro stesso fondatore pose il suo altare per celebrare la cena del Signore. [Nella foto: P. Mina Albeer Tawfik Kalds Abdelshahid]
Il 25 aprile 2022, è stato testimone della professione perpetua di uno dei nostri confratelli egiziani, Mina Anwar Habib Atia. Un'occasione onorata dalla presenza di cristiani di molte nazionalità, ma soprattutto di coloro che hanno accompagnato il figlio del suolo verso il suo impegno di vita a servire il Signore nell'istituto dei Missionari Comboniani. L'occasione è stata anche allietata dalla presenza del nostro collega Missionario Comboniano e ora Vescovo del Vicariato Latino di Alessandria, Mons. Claudio Lurati, che è stato il celebrante principale di quella celebrazione eucaristica.
Un'occasione come questa, che concretizza il sogno dei Comboniani, diventa per ogni Missionario Comboniano un segno della fedeltà di Dio al desiderio del nostro fondatore. Molte congregazioni e ordini religiosi possono testimoniare lo spostamento delle vocazioni verso i continenti africano e latinoamericano. Ciò mette in un contesto chiaro quello che una volta era un sogno selvaggio che chiunque avrebbe ascoltato e preso in giro, ma che ora è diventato una realtà sconvolgente quando la situazione di allora viene collegata al presente.
Tutte le strade portano a un luogo chiamato Imbaba, presso la Chiesa di Maria Vergine, dove sabato 29 aprile 2022, dopo quasi 32 anni, la famiglia dei Missionari Comboniani in Egitto assiste all'ordinazione diaconale e sacerdotale di due figli della terra. L'invocazione dello Spirito Santo e l'imposizione delle mani del vescovo Tomas Adly di Giza, Fayum e Beni Suef ci hanno portato a questo dono storico di un sacerdote (P. Mina Albeer Tawfik Kalds Abdelshahid) e di un diacono (Mina Anwar Habib Atia).
Non sorprende che proprio la sede che era un porto di animazione diventi il luogo in cui gli uomini, un tempo giovani e in cerca di strada, prendono il loro impegno perpetuo di seguire Cristo sulle orme di San Daniele Comboni. Questo è senza dubbio il frutto dei confratelli e delle consorelle che hanno testimoniato il Vangelo con il loro modo di vivere, permettendo così all'efficacia della Parola di diventare carne nella loro vita e di attirare a loro volta altri su questa strada. Ci richiama ancora a ciò che Paolo VI sottolineava: le persone ascoltano solo i testimoni e anche se ascoltano gli insegnanti o i predicatori, è perché sono testimoni. La testimonianza, nei fatti, di tutti coloro che hanno animato ha ripagato ciò di cui noi, come famiglia comboniana in Egitto, siamo orgogliosi: Nuovi operai nella vigna del Signore.
Con questi eventi storici davanti a noi, ci rivolgiamo in ringraziamento a Dio per il dono della vocazione, di cui solo Lui può essere responsabile. Lo ringraziamo anche per la saggezza con cui ha creato questo Centro al Cordi Jesu, il cui obiettivo è l'animazione soprattutto dei giovani. Benedetto da tale iniziativa, il santuario è anche sede di una cappellania universitaria che si occupa in particolare del nutrimento spirituale degli studenti universitari stranieri del Cairo, che sono stati al centro dell'animazione della celebrazione dei voti perpetui tenutasi al santuario, soprattutto nel canto durante la celebrazione eucaristica. Il Centro estende le sue cure anche ai giovani sud-sudanesi e sudanesi che studiano nelle università egiziane, con la prospettiva futura di coinvolgere anche i giovani egiziani. Tutti questi eventi sono una congerie visibile del "sogno" dei Comboniani che si sta realizzando. Stiamo assistendo ai nostri giorni alla salvezza dell'Africa da parte degli africani.