Vaccinazione contro il Covid-19 diventa un vero e proprio imperativo morale per il comboniano

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Mercoledì 3 novembre 2021
Il Consiglio Generale dei Missionari Comboniani è informato del fatto che ci sono confratelli che, pur avendone la possibilità, non hanno voluto proteggersi dal rischio di acquisire e di trasmettere il Covid-19, rifiutando di vaccinarsi contro la malattia. Ricorda per questo a tutti i confratelli che, per chi come noi vive in comunità e a stretto contatto con la gente, la protezione di sé e del prossimo rappresenta non solo un imperativo sanitario ma diventa un vero e proprio imperativo morale.

Fa per questo appello al senso di responsabilità e alla necessità di far prevalere le ragioni della custodia e cura reciproca che ognuno di noi dovrebbe sentire come impellenti per chiedere, a chi tra noi ancora non si fosse vaccinato, di farlo al più presto laddove questo è possibile. Non ci sono ragioni di sorta per negare l’efficacia dei vaccini in uso e solo un comprovato rischio alla propria salute, certificato da un medico, può assolvere dall’obbligo morale di sottoporsi alla vaccinazione contro il Covid-19. Solamente il raggiungimento di una copertura vaccinale vicina al 90-100% della popolazione e il mantenimento delle precauzioni che diminuiscono il rischio di contagio (come l’uso regolare di mascherine, la frequente igiene delle mani e il mantenimento di una ragionevole distanza fisica quando possibile) possono ridurre il rischio di diventare causa di trasmissione e, Dio non voglia, responsabili della malattia e magari della morte di un nostro confratello o di un’altra persona di cui noi siamo chiamati ad essere custodi.

Il Consiglio Generale chiede pertanto a tutti i Superiori di circoscrizione di attivarsi per sensibilizzare tutti i confratelli sulla necessità di abbandonare ogni remora ed esitazione in materia di protezione dal Covid-19 e di segnalare tutte le situazioni di disagio comunitario causato da possibili resistenze alla vaccinazione o all’adozione delle misure precauzionali.

Il Consiglio Generale intende anche ricordare che non sarà possibile ammettere al XIX Capitolo Generale delegati che non abbiano completato il ciclo vaccinale (salvo eccezioni causate da malattia dovutamente certificata da un medico autorizzato nel proprio Paese): non saremo infatti in grado di gestire tutte le complicazioni che la presenza di un soggetto non protetto in un grosso gruppo di persone, costrette a passare molte ore ogni giorno a stretto contatto nello stesso locale, richiede. Del resto, è ormai evidente a tutti che sta diventando sempre più difficile, per chi non è vaccinato, viaggiare in aereo e superare frontiere tra Paese e Paese. Occorre quindi che tutti i Capitolari si mobilitino per ottenere la necessaria vaccinazione per tempo.