Venerdì 24 settembre 2021
Il Superiore Generale, p. Tesfaye Tadesse, ha visitato le comunità del Sudan dal 21 agosto all’11 settembre. Ha così completato la visita alla provincia, cominciata con la visita al Cairo dello scorso anno, in ottobre. Durante la prima settimana, p. Tesfaye ha predicato un corso di esercizi ad alcuni confratelli e altri religiosi. Successivamente, ha visitato le comunità di Masalma, Comboni College, Kosti, El Obeid e Port Sudan, spendendo almeno un paio di giornate in ciascuna comunità. (...)
Il Superiore Generale, p. Tesfaye Tadesse, è venuto in visita alle comunità del Sudan dal 21 agosto all’11 settembre. Ha così completato la visita alla provincia, cominciata con la visita al Cairo dello scorso anno, in ottobre. Durante la prima settimana, p. Tesfaye ha predicato un corso di esercizi ad alcuni confratelli e altri religiosi. Successivamente, ha visitato le comunità di Masalma, Comboni College, Kosti, El Obeid e Port Sudan, spendendo almeno un paio di giornate in ciascuna comunità. Per lui, la visita è stato un tornare alla terra della sua prima missione, dove molti cristiani lo ricordano ancora, nonostante sia passato un ventennio dalla sua partenza dal Sudan (che, come assistente generale, ha visitato nel 2010).
Alla fine della visita, durante la quale ha avuto anche un incontro con alcuni dei vescovi del Sudan e una giornata di ritiro con le Suore Comboniane a Villa Gilda, p. Tesfaye si è incontrato con il Consiglio Provinciale. Prima di ripartire per Roma, ha condiviso le sue osservazioni con i confratelli presenti a Khartoum. È stato molto apprezzato il suo incoraggiamento ai confratelli che hanno la fortuna di vivere e lavorare là dove Comboni è morto e l’Istituto è nato, una terra dove le sfide continuano a farsi sentire. I confratelli della zona hanno manifestato grande apprezzamento per la visita di p. Tesfaye. Il Sudan lo ha salutato con un “arrivederci!”.
Celebrazione dei voti perpetui di Mina Albeer Tawfiq e José Jeremias Salvador
Il 14 settembre, Festa dell’Esaltazione della Croce, la provincia dell’Egitto-Sudan è stata testimone dei voti perpetui di due suoi membri: lo Sc. Mina Albeer Tawfiq, che ha concluso i suoi studi teologici a Nairobi, Kenya, ed è quindi tornato nel suo Paese di origine, l’Egitto, per poi ricevere il suo primo mandato missionario, e lo Sc. José Jeremias Salvador, del Mozambico, che ha completato i suoi studi teologici a Cape Coast, Ghana, per poi essere assegnato a questa provincia per lo studio della lingua araba e dell’islamologia.
La celebrazione ha avuto luogo nel santuario di Cordi Jesu, fondato da san Daniele Comboni, anche se la struttura attuale è un ampliamento di quella originale. Questo santuario è il primo dedicato al Cuore di Gesù nel continente africano e non è una coincidenza che la celebrazione sia stata organizzata qui, per ricordare l’amore di Dio per il suo popolo che ogni missionario/a è chiamato/a ad incarnare nel proprio lavoro.
E non è un caso che la celebrazione sia stata fatta nel giorno dell’Esaltazione della Croce. La Croce è stata un punto di riflessione e ispirazione per san Daniele Comboni. Il 12 maggio 1875 scriveva al Card. Alessandro Franchi: “Che tutte le opere di salute nascano e si sviluppino a' pie' della Croce è un fatto sancito oggimai dalla costante esperienza di diecinove secoli”.
Anche il nostro mondo contemporaneo fa esperienza della Croce, nelle tante forme che sono le croci che ognuno di noi deve portare. Le parole di san Daniele Comboni ci ispirano quando – sempre nella stessa lettera – scrive che “il Divin Cuore di Gesù colla infinita sua bontà e misericordia riparerà a tutti i danni, come Quei che colla sua grazia guidò sempre, guida e guiderà l'Opera santa”.
Questa profonda esperienza di Comboni porta le opere della redenzione nate ai piedi della croce a convergere con il Sacro Cuore di Gesù, che mette a posto ogni cosa. È alla luce di queste due facce della stessa medaglia che possiamo meglio cogliere l’impegno ad vitam dei nostri due confratelli.
La celebrazione ha visto la partecipazione della maggior parte dei Comboniani dell’Egitto e di qualche sacerdote amico, di altre parti del Paese. I voti sono stati ricevuti da p. Richard Kyankaaga, quale rappresentante del Superiore Generale. Il gruppo delle Suore Comboniane è stato guidato dalla Superiora Provinciale. Diversi familiari e amici dei due confratelli hanno dato un loro tocco alla celebrazione. Con una gioia indimenticabile l’Istituto in generale e la provincia in particolare hanno elevato il loro grazie a Dio per il dono delle vocazioni. Con gratitudine al Signore, ci rivolgiamo a Lui affinché continui a guidare coloro che hanno intrapreso questo arduo passo, così che possano seguire in modo definitivo Cristo come ha fatto Comboni, e ispiri molti altri alla sequela nella via del carisma comboniano. Che il nostro fondatore, grande missionario dell’Africa, possa sempre intercedere per noi e mantenerci uniti come una famiglia, la Famiglia comboniana.
P. Giuseppe Benito Cruciani celebra 60° di ordinazione sacerdotale
Il mese di settembre è stato un mese di benedizioni infinite per la provincia dell’Egitto-Sudan. L’8 settembre 2021 p. Giuseppe Benito Cruciani, il membro più anziano della nostra provincia, ha celebrato sessant’anni di sacerdozio. La celebrazione principale si è tenuta il 12 settembre ad Assuan, dove si trova p. Benito. Hanno partecipato sacerdoti copto-cattolici, i nostri confratelli, le suore comboniane e un gran numero di fedeli. Pochi giorni prima, si era tenuta una celebrazione a Luxor, insieme al clero della diocesi e al vescovo Mons. Emmanuel Bihoy. Il 19 settembre, invece, la celebrazione si è svolta nella parrocchia di Zamalek, al Cairo, con la partecipazione di confratelli, suore comboniane e molti amici. Per questa occasione, il celebrante principale è stato il nunzio apostolico presso l’Egitto e la Lega Araba. Nell’arco della stessa celebrazione, lo Sc. José Jeremias Salvador è stato ordinato diacono.
Ordinato nel 1961, p. Benito ha lavorato in Italia per 8 anni; poi è stato mandato a Khartoum, Sudan, dove è rimasto fino al 1991. Da allora è stato sempre in Egitto, dove ha lavorato in quasi tutte le comunità. Pertanto, è in Africa da 52 anni, senza interruzione.
La sua classe del 1961 comprendeva 25 confratelli, 10 dei quali sono ancora nel ministero attivo. Sfortunatamente, non è stato possibile per loro riunirsi per celebrare assieme l’anniversario della loro ordinazione, a causa delle misure imposte dalla pandemia.
Auguriamo a p. Benito e a tutti quelli della sua annata un anniversario fruttuoso e abbondanti benedizioni del Signore, perché possano continuare a servire Lui e la missione con zelo indefesso e fedeltà, ministri della ricchezza di amore di Dio e di fede.
Assemblea provinciale a Bahri
Si è tenuta a Bahri l’assemblea provinciale in preparazione al capitolo per la zona del Sudan. Nella provincia dell’EGSD, le due zone celebrano l’assemblea separatamente. Il raduno, tenutosi dal 10 al 12 agosto nella casa provinciale, si è concentrato su tre tematiche: la situazione delle comunità, soprattutto in relazione alle sfide poste dalla pandemia; la preparazione al XIX capitolo generale, seguendo la traccia del questionario preparato dalla commissione preparatoria a Roma; una revisione di quanto l’anno sessennale sia stato implementato. All’assemblea avrebbe dovuto partecipare il Superiore Generale, p. Tesfaye Tadesse, che purtroppo ha dovuto aspettare più del previsto il visto necessario (la visita si è tenuta nelle settimane successive).
In conclusione, l’assemblea ha formulato alcune raccomandazioni per il futuro discernimento della provincia, soprattutto in merito a cinque linee guida: sostenibilità, riqualificazione delle nostre case, promozione vocazionale, formazione del clero locale, apertura del lavoro di insegnamento al CCK ad altri istituti.
P. Richard Kyankaaga, mccj