Lunedì 17 ottobre 2016
Preoccupati con quanto sta avvenendo nella Repubblica Democratica del Congo, a partire dal 19 settembre scorso e della violenta repressione di J. Kabila, che vorrebbe allungare la sua permanenza al potere, con un terzo mandato, cosa che la Costituzione approvata non consente, il superiore generale dei Missionari comboniani, P. Tesfaye Tadesse Gebresilasie, e la Superiora generale delle Suore missionarie comboniane, Sr. Luigia Coccia, hanno scritto a nome dei rispettivi Istituti una lettera di solidarietà con il popolo e la Chiesa ai vescovi della Conferenza episcopale della Repubblica democratica del Congo (Cenco). Di seguito pubblichiamo il testo completo della lettera.

LETTERA
A sua eccellenza Monsignor Marcel Utembi Tapa
e ai vescovi della Conferenza episcopale
della Repubblica democratica del Congo (Cenco)

Carissimi vescovi,
noi missionari e missionarie comboniani desideriamo manifestare piena solidarietà a voi, ai fedeli della Chiesa cattolica e al popolo congolese nella difficile congiuntura nazionale determinata dalla grave crisi politica.

Ammiriamo l’audacia profetica con cui vi siete schierati dalla parte della legalità e dello stato di diritto, a fianco di quanti in Congo si battono per la giustizia e per il rispetto delle regole della democrazia. Fin dagli inizi avete dichiarato pubblicamente la ferma opposizione a qualunque tentativo di cambiamento della Costituzione che autorizzi la rielezione del presidente in carica Joseph Kabila a un terzo mandato nelle prossime elezioni.

Condividiamo la vostra preoccupazione per l’acuirsi delle tensioni sociali e il timore che la situazione possa sfuggire di mano facendo precipitare il paese nel caos. Deploriamo la brutale repressione da parte delle forze di sicurezza intervenute con le armi contro cittadini che manifestavano a Kinshasa per chiedere al governo di indire senza tergiversazioni le elezioni presidenziali. Intervento che ha causato la morte di decine di manifestanti e il ferimento di un altro centinaio. La morte tragica di tante persone fa parte della strategia di chi è al potere per intimidire e dissuadere la popolazione dal prendere parte a proteste pubbliche, l’unico modo pacifico che è rimasto alla gente per manifestare il proprio dissenso.

Ammiriamo il coraggio della vostra decisione di sospendere in segno di protesta la partecipazione al dialogo nazionale tra maggioranza e opposizione e di condizionare il ritorno al tavolo negoziale alla esclusione del presidente Kabila dalle prossime elezioni. Pensiamo alla pari di voi che solo «un dialogo nazionale franco e sincero» possa aiutare il vostro paese a uscire dalla perdurante crisi. E che questo dialogo debba essere inclusivo e rispettare la Costituzione.

Uniamo la nostra voce a sostegno della richiesta delle Nazioni Unite e di altri paesi della comunità internazionali affinché si tengano al più presto nel vostro paese le elezioni presidenziali nel rispetto dei dettati costituzionali e in un clima di pace, senza intimidazioni e violenza.

A voi pastori della Chiesa ci associamo nella preghiera affinché venga ripristinato lo stato di diritto nella Repubblica democratica del Congo e che sia data ai cittadini la possibilità di esprimere il proprio voto per l’avanzamento della democrazia e la promozione dello sviluppo a beneficio di tutti, in particolare della popolazione più povera.

Con stima e affetto,
Sr. Luigia Coccia, Superiora generale delle Suore missionarie comboniane
P. Tesfaye Tadesse Gebresilasie, Superiore generale dei Missionari comboniani


"Ammiriamo l’audacia profetica con cui vi siete schierati dalla parte della legalità e dello stato di diritto, a fianco di quanti in Congo si battono per la giustizia e per il rispetto delle regole della democrazia. Fin dagli inizi avete dichiarato pubblicamente la ferma opposizione a qualunque tentativo di cambiamento della Costituzione che autorizzi la rielezione del presidente in carica Joseph Kabila (sul cartellone nella foto, a Kinshasa) a un terzo mandato nelle prossime elezioni".