Mercoledì, 22 giugno 2016
“Da più di 25 anni, il Dott. Michel Onimus, ortopedico francese, dedica il suo tempo libero ad operare nella Repubblica Centrafricana, in particolare a Mongoumba. I pazienti sono soprattutto bambini, persone con malformazioni congenite (lussazione congenita ai piedi, labbro leporino), postumi della poliomielite, ustioni e fratture. A causa dell’instabilità del paese, l’attività medica negli ultimi tre anni è molto diminuita” scrive Elia Gomes, laica missionaria comboniana del Portogallo che lavora a Mongoumba.
Prima della “crisi”, il Dott. Onimus veniva con un’equipe di giovani volontari (anestesisti, infermieri, ecc.). Ora viaggia solo con la moglie, Michelle, che si occupa di logistica. È aiutato da Barthelemy, un anestesista centrafricano del Centro pediatrico di Bangui, che trova sempre un “po’ di tempo” per lavorare con il dottore.
Nel bagaglio, la coppia porta tutto il necessario per gli interventi, dal materiale chirurgico ai nastri e quando tornano a casa… ci lasciano tutto ciò che non è stato usato.
Da quando sono qui a Mongoumba, abbiamo ricevuto la visita del Dott. Onimus quattro volte, l’ultima nel mese di febbraio, in cui sono stati visitati 31 pazienti, la metà dei quali operati.
Subito dopo il suo arrivo, il 17 febbraio, e qualche giorno di riposo a Mongoumba, l’equipe ha iniziato la maratona per le consultazioni, i preparativi e gli interventi chirurgici: tutto in soli tre giorni.
Ogni giorno si entra in sala operatoria (per così dire) alle otto del mattino e si esce verso le 15 per un po’ di pranzo. Dopo una breve pausa, alle 16, si riprendono le visite mediche.
Gli interventi chirurgici vengono eseguiti presso il Centro Medico, in una stanza dove c’è solo il tavolo operatorio, senza fonti di luce, senza apparecchi per l’aspirazione delle secrezioni, senza aria condizionata, senza sala-risveglio...
Si tratta di una stanza con tre finestre che si affacciano sulla strada, con una rete per tenere fuori le mosche ma che non protegge dalla polvere, e le tende per garantire riservatezza, ma che in parte trattengono anche la luce esterna.
Nonostante questi difetti, dobbiamo ringraziare per la sua disponibilità il responsabile del Centro Medico, che non solo ci permette l’uso della stanza, ma mette anche a disposizione l’autoclave per la sterilizzazione del materiale. I pazienti, prima e dopo l’intervento, sono alloggiati nel nostro centro di riabilitazione, il “Da Ti Ndoye”, sotto la responsabilità di Bob, fisioterapista che lavora presso il Centro fin dalla fondazione.
Il Dott. Onimus svolge un lavoro difficile in condizioni difficili ma che fa con amore, un lavoro che ha donato una migliore qualità di vita a molti bambini e adulti: “Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25,40).
Élia Gomes, Laica Missionaria Comboniana, Repubblica del Centrafrica.