Giovedì 8 maggio 2014
In Sud Sudan la Settimana Santa (13-20 aprile) è stata segnata dalla violenza. Centinaia di persone sono state uccise, per la maggior parte civili, in particolare nelle città di Bentiu (Unity State) e di Bor (Jonglei State), dove il giovedì santo un gruppo di giovani armati ha aperto il fuoco contro civili disarmati dell’IDP (sfollati), in un campo delle Nazioni Unite. Nella foto: P. Raimundo Nonato Rocha dos Santos.

 

Pasqua 2014.
P. Raimundo dos Santos,
comboniano brasiliano,
a Juba, in Sud Sudan.

Oggi la missione delle Nazioni Unite in Sud Sudan offre la sua protezione a più di 35.000 sfollati, di cui la maggior parte di etnia Nuer, mentre il numero di sfollati in tutto il paese è di oltre un milione.

Nonostante tutto, i missionari di vari istituti si sono organizzati per celebrare la Pasqua nei due campi di sfollati della città di Juba.

Così il triduo pasquale ha visto una buona partecipazione ed è stato celebrato nella gioia.

I missionari hanno fatto visita, hanno pregato e distribuito aiuti alimentari e dato sostegno e vicinanza alle persone nei campi. Sono stati un vero segno della risurrezione di Cristo per la vita di questa gente le cui sofferenze sembrano non avere fine.