Roma, martedì 9 aprile 2013
Il Gruppo Europeo di Riflessione Teologica (GERT) ha organizzato il VI Simposio comboniano a Limone, terra natale di Comboni, dal 3 al 5 aprile. I circa 40 partecipanti – comboniani, comboniane e laici – provenienti da varie province comboniane europee, hanno riflettuto sul tema “Missione comboniana in Europa: quali ministeri?”. (Nella foto: P. Alex Zanotelli)
Il tema del Simposio su ministeri e ministerialità è stato considerato dai missionari e missionarie comboniane presenti a Limone di grande attualità per la missione, soprattutto nel contesto delle Chiese locali europee. La tesi principale faceva riferimento alla ministerialità come realizzazione della missione, cammino di responsabilità di tutti e tutte nella comunità e per la comunità.
L’idea centrale è stata che la ministerialità nasce dalla fraternità e fa crescere la fraternità che ha al centro la persona di Cristo. Alcuni degli indicatori della ministerialità sono, senza dubbio, il rispetto per l’altro, il dialogo interpersonale e l’ascolto reciproco nella ricerca di trasformazioni in vista di un mondo migliore, mondo del quale fa parte la Chiesa.
Il comboniano P. Carlos Alberto Nunes, partendo dalla propria esperienza portoghese, ha espresso, sul Simposio, alcune riflessioni personali che trascriviamo:
Ministerialità: tutto è dono e benedizione
La ministerialità è legata direttamente alla missione concreta in cui ciascuno e tutti siamo coinvolti ma che coinvolge molte altre persone e organizzazioni, che possono essere molto più preparati di noi nei loro ministeri. Per noi, il contesto della ministerialità è la Chiesa locale ma essa non esaurisce la necessità e la possibilità dei ministeri. Noi abbiamo ricevuto i nostri doni e benedizioni ma Dio dà benedizioni e doni a tutti e tutte, a ciascuno e a ciascuna, per il servizio del Regno, per costruire un mondo migliore e raggiungere il fine per il quale siamo stati creati. La ministerialità è quindi una necessità “inter gentes” e interculturale. La riflessione biblico-pastorale, nel suo contesto, dà alla ministerialità una dimensione che va al di là della nostra visione, spesso ridotta. Dio si fa tutto a tutti – nella semplicità, nella misericordia, nel perdono, nella libertà, nella salvezza – e specialmente per i più poveri e bisognosi. Questi, che non si identificano soltanto con i poveri dal punto di vista economico, fanno parte del gruppo nel quale tutti ci riconosciamo e sono anche i nostri primi destinatari.
Ministerialità nella e per la fraternità
La ministerialità si realizza nella e per la fraternità, la comunione, il dialogo, la riconciliazione, la collaborazione. Ciascuno e ciascuna, tutti e tutte siamo coinvolti nella ministerialità come comunità e “famiglia di Dio”. Una delle “esperienze di ministerialità” menzionata nel Simposio è stata quella di Camarate/Apelação dove i comboniani, le comboniane, i laici e altri Istituti stanno lavorando assieme in uno stesso progetto pastorale alla periferia di Lisbona.
Ministerialità: persona, spirito, mistica
La ministerialità coinvolge persone, esige uno spirito di vita nuovo e presuppone una mistica che va al di là dei “nuovi stili di vita e di missione”. La persona che è “ministro” ed è ministrata ha bisogno di coltivare una relazione interpersonale speciale, con spirito di amore e di ricerca del bene comune, nel senso di “aver cura gli uni degli altri” come Dio vuole, con rispetto e responsabilità. Cuore e braccia aperte sono necessari perché le nostre comunità e le case comboniane si aprano affinché i ministeri possano essere condivisi e arricchiti.
Ministerialità alla luce di Comboni
Daniele Comboni è per noi esempio e cammino per la ministerialità nella realizzazione della missione che ci ha lasciato. Comboni ha aperto la strada a tutti e tutte nel servizio alla missione. Ha dato spazio e primato alla donna in certi contesti missionari. Ha saputo adattarsi alle necessità ministeriali e sacrificarsi per dar loro risposta. Egli è intercessore perché noi possiamo partecipare alla realizzazione di ministeri al servizio della Chiesa e del mondo.