Roma, mercoledì 30 novembre 2011
Caterina Fausti fa parte dei Laici Missionari Comboniani (LMC). Lavora in Uganda dal 2009, nella diocesi di Lira, guidata da un comboniano, Mons. Giuseppe Franzelli (nella foto). È medico nell’ospedale “Pope John XXIII” di Aber, ospedale diocesano situato in una zona rurale. La popolazione della diocesi appartiene al popolo Langi. Attualmente non ci sono comboniani ad Aber, anche se le origini dell’ospedale e della parrocchia sono comboniane. Ecco cosa ci racconta Caterina, dopo 28 mesi di lavoro ad Aber.
"Sono in Uganda dall’agosto 2009. L’esperienza di vita in questa realtà così diversa dalla nostra mi ha arricchito e irrobustito. Mi ha reso più cosciente e grata per quello che ho ricevuto. Ciò che più mi sconcerta non è tanto la povertà materiale, quanto l’altra povertà. Valori che sono radicati nella nostra cultura e per i quali Daniele Comboni aveva dato la vita, come la libertà e la dignità di ogni essere umano, sono ancora calpestati.
In ospedale, essendo a contatto ogni giorno con la gente, vedo tristezza e sofferenza. La famiglia soffre, l’essere donna è soffrire. La donna è proprietà del marito, viene comprata con poche mucche e per tutta la vita è schiava del marito. Le donne sono spesso picchiate e sovraccaricate di lavoro. È la madre che deve pensare al sostentamento dei figli, deve andare nei campi, portandosi i figli, i più piccoli sul dorso. È la madre che deve pensare all’educazione dei figli, pagando le tasse scolastiche. Sono le donne e le bambine che vanno al pozzo, che vanno nel bosco a fare la legna. Sono costrette a “condividere” il marito con un’altra donna, la co-wife. E a crescere numerosi figli, come da volontà del capo famiglia. Essendo fonte di ricchezza per la famiglia d’origine, spesso, vengono “vendute” molto giovani. Nonostante i Langi siano cristiani praticanti (qui al nord, soprattutto cattolici), non si sposano, se non raramente e dopo molti anni di convivenza, mediante il sacramento del matrimonio cattolico ma secondo le leggi tribali. La fedeltà nella coppia non è un valore, la promiscuità è molta ed è la causa dell’elevata prevalenza di infezione da HIV in questa regione. I figli crescono in questa confusione e sofferenza e spesso rimangono orfani da piccoli.
Pochi mesi fa Aber ha accolto una famiglia di LMC, Maria Grazia, Marco e Francesco, un grande dono per la nostra comunità. Abbiamo bisogno di testimoni. La fede vissuta in semplicità e coerenza è ciò che ci fa crescere e ci dà forza. Preghiamo per questa giovane Chiesa e per l’Africa, perché attraverso Cristo siano spezzate le catene di ogni schiavitù."
Caterina Fausti