Roma, giovedì 22 settembre 2011
A trent’anni dalla morte del confratello padre Pietro Zuani (1936-1981), domenica 11 settembre 2011 la comunità di Peri (Verona/Italia) – nel cui cimitero padre Pietro è sepolto – lo ha voluto ricordare con una celebrazione a lui consacrata. La sua famiglia e gli amici che non lo hanno dimenticato, hanno chiesto che un comboniano presiedesse alla celebrazione. Così è venuto da casa madre di Verona P. Elio Boscaini.
Nel corso della celebrazione eucaristica domenicale in memoria di P. Pietro Zuani, P. Boscaini ha descritto la figura del missionario che in Uganda tra il popolo madi ha dato il meglio di sé, consacrandosi alle visite e alla formazione di comunità cristiane. La congregazione, cogliendo in lui l’uomo di preghiera che vive di fede, gli aveva chiesto prima un servizio come maestro dei novizi ad Ardrossan (Scozia), poi come formatore dei postulanti a Alokolum, in Uganda, e infine come padre maestro. Ma quest’ultimo lavoro non lo farà mai, perché proprio allora si manifestò il male che lo avrebbe portato alla morte il 10 settembre 1981, a soli 45 anni.
Padre Boscaini ha ricordato durante l’omelia che le famiglie di allora, in genere contadine e povere, erano coscienti che il miglior regalo che potevano fare ai popoli dell’Africa era il dono della fede cristiana. Quanti missionari quelle famiglie hanno dato alla chiesa missionaria! Alla sua radice contadina, padre Pietro era rimasto sempre attaccato: non solo per il suo amore ai campi, ai fiori, alle piante… ma anche per il saper attendere, la pazienza, il senso della provvidenza che non arriva mai in ritardo. Infine si è pregato perché il Signore chiami ancora dei giovani a seguirlo nel servizio missionario.