Roma, sabato 10 settembre 2011
Sul tema “Comunità comboniana - animatrice vocazionale”, si è svolta a Maia, dal 5 all’8 settembre, l’assemblea provinciale dei missionari comboniani che lavorano in Portogallo. Oltre ai padri, fratelli e novizi, all’incontro hanno partecipato anche alcuni laici, rappresentanti degli ex alunni comboniani, dell’animazione missionaria e della pastorale giovanile e vocazionale.
La prima giornata è stata dedicata alla formazione permanente e guidata dal gesuita e maestro di novizi, P. Carlos Carneiro, per il quale “ciò che genera la possibilità della chiamata è la testimonianza vocazionale che la comunità religiosa dà di sé”. “La pastorale vocazionale – ha aggiunto – più che una pastorale di intrattenimento è una testimonianza di vita e il suo obiettivo è di suscitare l’idea che tutte le persone hanno una vocazione. Oggi, infatti, quasi nessuno fa delle scelte per vocazione ma a seconda delle possibilità e delle circostanze del momento”.
Riguardo alla diminuzione delle vocazioni, P. Carneiro ha messo in guardia sul fatto che la fecondità spirituale non va misurata in base ai risultati ottenuti. Ciò che Dio vuole da ogni Istituto è che i suoi membri consacrati spendano la loro vita al servizio dei più poveri e sappiano amare fino alla fine. P. Carneiro, ha citato l’esempio di santa Teresina del Bambino Gesù che, pur non essendo mai uscita dal suo convento, è la patrona delle missioni. “In una pastorale delle vocazioni – ha sottolineato – è fondamentale il fermento di vita nascosta nella preghiera”.
La provincia portoghese dei missionari comboniani sta facendo una profonda riflessione sulla pastorale delle vocazioni in un momento in cui la Chiesa, in generale, e l’Istituto, in particolare, si trovano ad affrontare la crescente diminuzione delle vocazioni. È in questo contesto che è stato lanciato l’Anno Vocazionale Comboniano, un’iniziativa che richiama i cristiani e gli stessi comboniani sulla problematica vocazionale. L’obiettivo di quest’anno non è solo quello di reclutare nuove vocazioni ma anche di far sì che le comunità comboniane si interroghino sulla loro coerenza di vita e la loro testimonianza vocazionale. Per questo, si ritiene importante e necessario migliorare la qualità delle relazioni interne delle nostre comunità e rinsaldare i vincoli comunitari più fraterni tra i confratelli.
Il fatto che due giovani siano stati ammessi al postulato, in questo nuovo anno accademico 2011, e che altri tre siano entrati nel noviziato di Santarém, portando a sette il totale dei novizi oriundi del Portogallo, Spagna, Italia e Polonia, è un segnale positivo e di speranza per l’Istituto comboniano in Europa.
La diminuzione delle vocazioni e l’invecchiamento crescente dei missionari richiede una nuova configurazione dell’Istituto comboniano. L’ultimo Capitolo Generale del 2009 e anche il Consiglio Generale stanno insistendo affinché si rifletta e si diminuisca il numero delle comunità e degli impegni, si semplifichino le grandi strutture attuali, anche se per farlo dovesse essere necessario accorpare le province geograficamente più vicine, come ad esempio Portogallo e Spagna, o Germania e Polonia.
L’assemblea provinciale ha ribadito il desiderio di coinvolgere il laicato nelle attività dell’animazione missionaria comboniana. Il superiore provinciale, P. Alberto Silva, ha esortato i missionari a creare e anche a seguire i “Cenacoli di Preghiera Missionaria” e i gruppi missionari parrocchiali, visto che fanno parte delle priorità pastorali della provincia portoghese per il presente sessennio.
Durante l’assemblea, vi è stato anche un momento festoso con la celebrazione della Messa e una grigliata, per ricordare gli anniversari di consacrazione religiosa e di ordinazione sacerdotale di alcuni missionari comboniani presenti. P. Manuel Horta e i Fratelli Valentim Rodrigues e António Borges festeggiano, quest’anno, 50 anni di voti temporanei, mentre P. Luís Filipe Dias celebra 25 anni di ordinazione sacerdotale e P. Francisco Machado 25 anni di voti temporanei.