Sabato 12 febbraio 2022
Viviamo un tempo in cui milioni di uomini, donne e bambini vivono nel bel mezzo di gravi crisi umanitarie. Condizioni sociali, politiche e ambientali che minacciano le loro vite. Tutto sembra così assurdo perché, in questo mondo globalizzato, mentre assistiamo a una crescente apertura delle frontiere alla dimensione economica (capitale, commercio, servizi finanziari…), appaiono sempre più restrizioni, muri e barriere per il “movimento” delle persone.
Voglia il Cielo che alla fine non ci siano più “gli altri”, ma solo un “noi”. (35)
Viviamo un tempo in cui milioni di uomini, donne e bambini vivono nel bel mezzo di gravi crisi umanitarie. Condizioni sociali, politiche e ambientali che minacciano le loro vite. Tutto sembra così assurdo perché, in questo mondo globalizzato, mentre assistiamo a una crescente apertura delle frontiere alla dimensione economica (capitale, commercio, servizi finanziari…), appaiono sempre più restrizioni, muri e barriere per il “movimento” delle persone. Un mondo dove il dolore e la morte di tantissime persone è sotto i nostri occhi ogni giorno, dove sistematicamente vengono calpestati i diritti umani, quegli stessi diritti di cui sono stati violentemente derubati nei loro paesi di origine.
Se il punto di partenza dell’enciclica “Fratelli tutti” è riconoscere il diritto a non emigrare, cioè ad avere le condizioni per rimanere nella propria terra. (129), le migrazioni sono anche “una chiara opportunità per rimettere al centro la persona umana” (40), riconoscendo la sua dignità. È necessario uscire dal circolo vizioso dell’individualismo e da un modello economico esclusivo, che impoverisce popoli e paesi.
La risposta pastorale a questa realtà deve “assumere nuove prospettive e sviluppare nuove risposte” (128).“Accogliere, proteggere, promuovere e integrare” (129) sono azioni fondamentali per progettare un cammino pastorale comunitario e in rete, per essere più efficienti e poter raggiungere gli obiettivi facilmente, nel tempo e nella forma.
Uno degli obiettivi che emerge con chiarezza dall’enciclica, è quello di dare “risposte indispensabili, soprattutto nei confronti di coloro che fuggono da gravi crisi umanitarie”. “La solidarietà tra i popoli deve tradursi in azioni concrete (130), che garantiscono a tutti gli esseri umani una “piena cittadinanza” in questo mondo”1 (131). Il dialogo e il rispetto delle diverse identità, sono ingredienti importanti e fondamentali per un’autentica amicizia sociale. Promuovere la cultura dell’incontro è un passo necessario per superare “un’indifferenza di comodo, fredda e globalizzata” (30)
Alcune linee di azione:
L’incontro di cui parla Papa Francesco non è casuale. È uno stile de vita, un impegno costante a “cercare punti di contatto, gettare ponti, progettare qualcosa che coinvolga tutti.” (216)
1 “Fratelli tutti”: ideas para la pastoral de los migrantes. P. Fabio Baggio C.S.
P. Domenico Guarino mccj
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