Sabato 22 gennaio 2022
Alla fine del 2020 papa Francesco pubblica la sua terza Enciclica, Fratelli tutti, sulla fraternità e amicizia sociale. Questa enciclica sociale ci interpella come missionari comboniani e ci stimola a riflettere sul nostro ministero missionario. Questo spazio è dedicato a riflessioni per condividere varie prospettive missionarie a partire da ciascun capitolo dell’enciclica e spunti dal documento nel suo insieme. [Vedi il sito del SGM: combonimission.net]
I valori dei nostri anziani
fermano la “decostruzione” del mondo
La tesi che sto scrivendo per la specializzazione in comunicazione sociale ha come titolo “I Guji d’Etiopia e il loro concetto di Dio nella tradizione orale”, in cui sottolineo l’importanza della saggezza trasmessa dai genitori, dagli anziani e dagli antenati, e la rilevanza che ha ancora per le giovani generazioni per mantenere la loro identità culturale e la ricchezza di valori.
Nel primo capitolo della lettera enciclica “Fratelli Tutti”, Papa Francesco, descrive le “Le ombre di un mondo chiuso” in cui vivono tante persone, affrontando ogni tipo di conflitto e ricevendo ogni tipo di proposte che vanno contro la loro dignità e l’esperienza di vivere l’amore di Dio. Mi ha fatto piacere leggere qui che il Papa fa un invito diretto ai giovani a non lasciarsi ingannare da altri tipi di valori e a non perdere il senso della storia che porta a una sorta di “decostruzione”. Invece, dice loro di non rifiutare l’esperienza degli anziani e di non guardare il passato dall’alto in basso, in modo da rimanere forti nei loro valori e non diventare una facile preda di ideologie distruttive (FT 13). Per evitare questo, è necessaria un’enfasi sulla ricchezza dei propri valori.
Il popolo Guji del sud dell’Etiopia, come ogni cultura del mondo, ha anche un tesoro di valori che trasmette oralmente ai suoi figli e che può essere condiviso con altre culture. Un luogo o un momento in cui li si può identificare è quando pregano. Principalmente, i Guji pregano per la vita; una lunga vita in una persona è il simbolo che la grazia di Dio la protegge e Dio la benedice. In secondo luogo, pregano per la pace perché è la condizione esterna nella famiglia e nella società per crescere insieme e svilupparsi soprattutto nelle aree della fertilità e della ricchezza.
Qui di seguito, condivido una preghiera fatta dai capi tradizionali durante un sacrificio di ringraziamento, notando il tipo di valori o anti-valori che citano mentre parlano con Dio:
Dio, dammi vita.
Se vivo, posso avere del bestiame.
Se vivo, posso avere molti figli.
Dio dammi vita.
Non farmi vivere invano
(cioè senza bestiame e senza figli.
Proteggimi dalla persecuzione.
Liberami dai ladri
perché io stesso non rubo le proprietà degli altri.
Proteggimi da coloro che vengono a prendere le mie proprietà.
Dio, riempi il bacino davanti a me per spegnere la mia sete,
procurami buone opportunità davanti a me,
tienimi lontano dai bugiardi e dai chiacchieroni.
Mettimi davanti un recipiente pieno di latte,
Mettimi su una buona strada (mostramela).
Forniscimi molte tazze di latte durante il mio viaggio.
Mostrami i buoni presagi per continuare,
Da ogni tipo di invidia, liberami.
Mettimi davanti un recipiente pieno di latte.
Faccio il sacrificio come offerta, prendilo!
Dio, prendo il sangue e ungo la mia fronte nel tuo nome.
Nel tuo nome, taglio la gola.
Ora, nel tuo nome, lo macello.
Dio dammi la vita.
Fa’ che io non viva invano.
Spero che i giovani Guji e tutti i giovani del mondo possano ascoltare le parole dei loro genitori e prendere a cuore i loro valori per essere in grado di affrontare le sfide della parola presentate in questa enciclica.